Ancora in crescita, seppure in modo lieve, i compratori esteri a Pitti Uomo 106 che si chiude oggi a Firenze, dove sono state presentate le collezioni di moda maschile per l’estate 2025. Il testimone passa a Milano Moda Uomo fino a lunedì con le sfilate dei principali brand nazionali e internazionali.
"L’affluenza dei primi due giorni e mezzo – spiegava ieri Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – indica che, dopo il grande aumento dello scorso giugno (+20% sul 2022), i buyer esteri registrano un’ulteriore crescita. Alla credo che supereranno le 5mila unità. La conferma e anzi l’aumento dei compratori internazionali – che fanno il mercato – sono indicatori importanti per gli espositori, danno fiducia e prospettiva. Il numero delle affluenze italiane invece non conferma i risultati del 2023 – continua Napoleone – diminuiscono del 6%, ma ciò era ampiamente previsto, considerata la chiusura di tanti negozi negli ultimi anni e l’andamento dei consumi interni".
Finora i 15 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 106 sono stati, nell’ordine: Germania, Olanda, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Giappone, Turchia, Usa, Francia, Svizzera, Austria, Belgio, Corea del Sud, Polonia e Russia. Insomma non è andata male e in tempi di tensioni geopoliche, di guerre e di crisi, non è poco.
I padiglioni della Fortezza da Basso con le idee e proposte di 800 brand hanno dato soddisfazione ai compratori che hanno trovato prodotti innovativi per la prossima estate. E poi gli eventi organizzati da Pitti Immagine hanno mostrato tre differenti volti della moda contemporanea: l’installazione di Paul Smith a Villa Favard sede del Polimoda con il suo stile ironico e modernamente british con quel tocco sartoriale che solo questo stilista sempreverde riesce a dare; la prima sfilata uomo fuori da Parigi della francesissima stilista trentenne Marine Serre nel giardino all’italiana di Villa di Maiano con 49 uscite sorprendenti tra couture per lei e collezione maschile; la poesia delle stampe e delle sete di Pierre Louis Mascia al Giardino dell’Orticultura nella serra del Roster preceduta da uno spettacolo di danza e resa ancora più magica dalla fluidità dei modelli e da quel blu intenso che dice di aver visto agli Uffizi nei ritratti dei Medici. "Il colore di Firenze, il suo fascino", racconta lo stilista francese che dalle sciarpe è passato a un pret-à-porter ricco di charme per lei e per lui.
A Villa Palmieri nel viale dei tigli ancora tutti in fiore hanno sfilato gli studenti di fine corso di Polimoda, scuola diretta da Massimiliano Giornetti che fa ancora un passo in avanti: realizzare tantissimi pezzi unici, lontani anni luce dalla banale serialità di tante passerelle, che i ragazzi che frequentano questa scuola di moda internazionale – che si è aggiudicata di recente l’onore di essere tra le cinque istituzioni accademiche di settore più importanti del mondo – hanno realizzato con le loro mani con tanta passione. Molto belle le stampe tutte originali, gli intrecci della pelle, le lavorazioni estreme anche nelle forme, la paglia protagonista di invenzioni estetiche da ricordare.
Tra le presentazioni ieri sera a Palazzo Borghese anche quella di Cuoio di Toscana, il Consorzio presieduto da Antonio Quirici, che ha presentato l’installazione Infinity Mirror, dedicata alla special edition argentata dell’iconico mocassino caratterizzato dalla Green Sole. Un progetto concettuale e immersivo che vuole raccontare il modus operandi dell’azienda non impattante sul pianeta, con una proiezione infinita della scarpa attraverso superfici specchiate. Cuoio di Toscana ha dato un suo contributo anche la sfilata di Marine Serre e ad alcune delle produzioni della sezione S/Style.