Giovedì 9 Gennaio 2025
BEATRICE
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Serena Rossi: "Io e Mina Settembre. Dalla parte degli ultimi, sempre con un sorriso"

Su Raiuno da domenica 18 gennaio la terza serie tratta dai libri di De Giovanni "Mi aiuta a non dimenticare quanto sia importante abbracciare gli altri".

Su Raiuno da domenica 18 gennaio la terza serie tratta dai libri di De Giovanni "Mi aiuta a non dimenticare quanto sia importante abbracciare gli altri".

Su Raiuno da domenica 18 gennaio la terza serie tratta dai libri di De Giovanni "Mi aiuta a non dimenticare quanto sia importante abbracciare gli altri".

Bertuccioli

Con quel suo sguardo allegro, il viso sempre pronto a illuminarsi in un sorriso, Serena Rossi ha fatto dell’assistente sociale Mina Settembre uno dei personaggi più amati della televisione. Dopo le prime due trionfali stagioni, arriva ora la terza: sei serate in onda su Raiuno da domenica 12 gennaio. In Mina Settembre 3, liberamente tratta dai racconti di Maurizio De Giovanni, regia di Tiziana Aristarco, accanto a Serena Rossi, di nuovo Giuseppe Zeno, il Domenico con cui Mina è finalmente pronta a sposarsi e la dilagante zia Rosa di Marisa Laurito, in una Napoli non scontata, né dark né da cartolina. Talento eclettico, Serena, intensa come richiedeva il ruolo drammatico nel recente Il treno dei bambini che Cristina Comencini ha tratto per Netflix dal romanzo di Viola Ardone, si appresta a tornare a teatro con uno spettacolo da lei stessa ideato, SereNata a Napoli (in primavera anche a Firenze, Bologna e Milano), in cui sfoggerà tutte le sue doti di cantante.

Serena, che rapporto ha con Mina Settembre?

"Un grandissimo rapporto d’amore. Con lei sono stata per la prima volta protagonista di una serie sulla Rai. E mi commuove pensare a quanto sarebbero orgogliosi di questo i miei nonni, per i quali il primo canale della Rai era il massimo, la televisione stessa. Quindi immensa gratitudine nei confronti di Mina, anche per quello che rappresenta, ovvero una Napoli reale, che allunga la mano verso gli altri, verso gli ultimi, verso chi si è perso".

Cosa dà Mina a Serena e cosa Serena a Mina?

"Mina è una donna che mi aiuta a non dimenticare quanto sia importante abbracciare gli altri e non avere mai un giudizio nello sguardo. Lei non giudica le persone, anche quando danno il peggio di loro stessi. Cerca di capire perché lo stanno facendo. Nella nostra vita quotidiana, frenetica, anche un po’ ego riferita, spesso lo dimentichiamo e invece interpretare un personaggio così, tutti i giorni, per tanti mesi, in qualche modo mi ha influenzata. Diventava per me un esempio".

A cosa deve questa serie, secondo lei, lo straordinario successo?

"Ha un ritmo veloce, regala commozione e risate, in equilibrio perfetto tra registri diversi. Ci sono attori che portano la tradizione della comicità napoletana, come Marisa Laurito e Nando Paone. E poi ci sono tutte le storie legate al mestiere di Mina, che parlano del sociale, di noi, del nostro paese, dei nostri figli. Storie in cui molti si possono rispecchiare. E lo fa mostrandoti che ci possono essere nel mondo persone come Mina, che tutti vorremmo avere accanto, che ti fanno sperare nella bontà d’animo degli altri".

Mina sa ascoltare gli altri. E Serena?

"Secondo me, sì. Mo’ sembra che me la suono e me la canto, ma le persone che mi vogliono bene mi riconoscono di essere una persona con i piedi per terra, capace di ascolto, e non concentrata solo su me stessa. Per me non c’è solo “Io, io, io“, ma anche “Tu come stati? Che fai?“. Nei confronti degli amici e anche delle persone con cui lavoro. Non mi voglio fare i complimenti, però questo fatto di essere aperta agli altri, è una caratteristica che ho in comune con Mina. Non all’ennesima potenza come lei, ma ce l’ho".

Dopo oltre dieci anni torna a teatro, debutto il 22 marzo a Torino.

"Sono molto emozionata perché lo desideravo da tanto e perché a teatro ho sempre interpretato un personaggio, mentre questa volta sono io. Io che parlo con il pubblico, con sei musicisti sul palco, e propongo le più celebri canzoni napoletane, da Reginella a Dove sta Zazà, anche cercando di dar loro nuova luce, nuova brillantezza. La musica è il mio primo amore e quindi per me significa anche tornare alle mie radici, ovvero alla musica e a Napoli".

Si parla di una sua partecipazione al Festival di Sanremo, forse anche come co-conduttrice accanto a Carlo Conti.

"Giuro che non ne sono niente. Certo, è un palcoscenico così grande, così bello, un evento di cui sono fan da sempre, il più importante della nostra televisione, della nostra musica, e quindi sarebbe per me un sogno che si realizza. Sarei la donna, la fan, l’artista più felice del mondo".