Nel 2016 'Captain Fantastic' ha conquistato gli spettatori raccontando un modo diverso di rapportarsi con la società e di crescere i propri figli. Giovedì 8 novembre esce nelle sale cinematografiche italiane un film, 'Senza lasciare traccia', che per certi versi segue il medesimo solco narrativo, pur declinandolo in modo completamente autonomo: è scritto e diretto da Debra Granik, famosa soprattutto grazie a 'Un gelido inverno', che le valse la nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura e che aveva per protagonista una Jennifer Lawrence alle soglie dello stardom. In questo caso, invece, nel cast troviamo Thomasin McKenzie e Ben Foster.
SENZA LASCIARE TRACCIA, IL FILM
'Senza lasciare traccia' è un film drammatico prodotto con un budget ridottissimo (7 milioni di dollari) e che è stato accolto in modo trionfale dopo l'anteprima al Sundance Film Festival 2018.
La trama racconta di un veterano della guerra in Iraq che soffre di stress post traumatico e che vive insieme alla figlia tredicenne in un parco fuori dalla città di Portland, in Oregon (Stati Uniti). La loro esistenza è serena e affettuosa, ma un giorno vengono scoperti e intervengono i servizi sociali, che impongono regole e routine, andando così a intaccare gli equilibri famigliari.
IL TRAILER IN ITALIANO
IN CERCA DEL REALISMO
Quando Ben Foster ha deciso di prendere accettare il ruolo protagonista, lui e la regista/sceneggiatrice Debra Granik hanno lavorato sulla sceneggiatura per ridurre i dialoghi (sembra che ne abbiano tagliato il 40%): lo scopo era di rendere il film meno didascalico e più realistico possibile. Durante questo lavoro di lima, sono stati anche consultati degli esperti di tecniche di sopravvivenza.
IL PARERE DI CHI L'HA VISTO
Pubblico e critica statunitensi concordano nell'entusiasmo, con il voto medio dei giornalisti un po' più alto rispetto a quello degli spettatori. Sono principalmente tre le ragioni dei pareri positivi: intanto l'interazione fra Ben Foster e Thomasin McKenzie, che rende assolutamente credibile il loro rapporto padre/figlia; poi la delicatezza con la quale Debra Granik racconta la loro storia, evitando qualunque sensazionalismo. Infine, valgono le parole che David Ehrlich ha scritto per IndieWire, intorno al cuore pulsante del film: "È il racconto di cosa le persone hanno bisogno le une dalle altre e dei limiti rispetto a ciò che di se stessi possono dare".
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