Venerdì 27 Settembre 2024

Scimmie, anche loro possono parlare

Dal punto di vista anatomico i macachi sono in grado di pronunciare frasi e parole. Lo dice uno studio internazionale

Una coppia di macachi di Giava (Olycom)

Una coppia di macachi di Giava (Olycom)

Roma, 12 dicembre 2016 - I macachi possono parlare, almeno in teoria. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Science Advances, secondo cui questo genere di scimmie diffuso in Asia e in Africa (e presente anche a Gibilterra) possiede i requisiti anatomici per articolare frasi e parole come fanno gli esseri umani. Tuttavia, siamo molto lontani da uno scenario simile a quello de 'Il pianeta delle scimmie' (a proposito, qui c'è il primo trailer di 'War for the Planet of the Apes'): per riuscire effettivamente a conversare i primati avrebbero anche bisogno di un cervello molto più sofisticato. SENTI CHI PARLA Il professore di psicologia Asif Ghazanfa (Università di Princeton) e il biologo evoluzionista Tecumseh Fitch (Università di Vienna) hanno utilizzato i raggi X per tracciare i movimenti delle varie componenti dell'apparato fonatorio di un macaco, tra cui figurano ad esempio le labbra, la lingua e la laringe. Successivamente i dati raccolti sono stati girati al VUB Artificial Intelligence Laboratory (Belgio), che grazie a un supercomputer li ha rielaborati per simulare la possibile estensione vocale del primate. SCIMMIA ROBOT Secondo il modello delineato dal calcolatore, il macaco potrebbe in teoria produrre dei suoni linguistici, se non addirittura delle frasi complete. La sua voce, però, non ci apparirebbe particolarmente seducente: questa ricostruzione audio ci dà un'idea di come una proposta di matrimonio ("Would you marry me?", ovvero "Mi vuoi sposare?") uscirebbe dalla bocca di una scimmia. NON È UNA QUESTIONE DI GOLA, BENSÌ DI CERVELLO Dal punto di vista anatomico al macaco non manca nulla. Eppure, afferma lo studio, l'uso della parola necessita di un ulteriore salto evolutivo, che consenta di combinare l'abilità di emettere suoni e la capacità neurale di ricordarli e reinterpretarli. In sostanza, le analogie degli organi vocali contano poco, perché, come sottolineano gli autori dello studio, "i risultati suggeriscono che il linguaggio umano deriva principalmente dalla particolare struttura del nostro cervello".