Al quinto posto della nostra classifica il micologo Nicolò Oppicelli mette il fungo dell'olivo o Omphalotus olearius. "Si chiama così - svela l'esperto - perché predilige la presenza degli olivi. Ma in realtà è molto comune anche sotto querce e castagni.
Si tratta di un fungo cespitoso e molto appariscente, l'aspetto ricorda quello di una serie di cornucopie pressate tra di loro. Di colore bruno fulvastro, con lamelle ben decorrenti sul gambo di colore giallo. Viene scambiato per il finferlo, che però ha un aspetto completamente diverso. I sintomi dell'avvelenamento si manifestano due ore dopo il pasto. E sono molto intensi, di natura gastro-intestinale". Da ultimo una raccomandazione che vale sempre, quando mangiamo funghi. "A provocare problemi - si raccomanda Oppicelli - può essere anche un consumo scorretto di funghi commestibili. Danno problemi gli stessi porcini se ne mangiamo troppi, magari crudi o mal conservati. Provocano sindromi gastro-enteriche, vomito e nausea. Per fare un altro esempio: anche il fungo chiodino, autunnale per eccellenza, andrebbe prima sgambato, sottoposto a prebollitura per 25 minuti e si dovrebbe gettare via l'acqua di cottura, prima di associarlo a qualche pietanza"
MagazineI 5 funghi più velenosi e le immagini (tre sono mortali). Il micologo: "Perché si confondono con specie commestibili"