Sant'Elisabetta d'Ungheria, conosciuta anche come Santa Elisabetta di Turingia, è la santa che la Chiesa cattolica celebra il 17 novembre. Nata nel 1207, Elisabetta è stata una principessa ungherese che divenne famosa per il suo profondo impegno nei confronti dei poveri e degli ammalati. La sua vita è un esempio luminoso di carità e di servizio agli altri, motivo per cui è stata canonizzata solo quattro anni dopo la sua morte, nel 1235, da Papa Gregorio IX.
La vita di Sant'Elisabetta
Elisabetta era la figlia del re Andrea II d'Ungheria e di Gertrude di Merania. Si sposò all'età di 14 anni con Ludovico IV di Turingia, con cui ebbe tre figli. Nonostante la sua posizione privilegiata, Elisabetta scelse una vita di servizio, dedicandosi alla cura degli indigenti e degli infermi. Dopo la morte del marito, rifiutò le convenzioni sociali dell'epoca che la volevano ritirata in vita monastica, scegliendo invece di continuare il suo lavoro tra i poveri.
Il cammino verso la santità
La devozione di Elisabetta per i bisognosi è il cuore della sua santità. Si racconta che durante una carestia, Elisabetta vendette i suoi gioielli e i suoi beni per comprare cibo per i suoi sudditi. Un famoso episodio della sua vita è quello del miracolo delle rose: mentre portava il pane nascosto sotto il suo mantello ai poveri, fu fermata dal suocero che, sospettoso, le chiese di mostrare cosa nascondesse. Quando aprì il mantello, al posto del pane apparvero delle rose. Questo miracolo è spesso citato come esempio della sua dedizione e del suo impegno nel servire Cristo nei poveri.
Curiosità e celebrazioni nel mondo
Oltre ad essere la patrona della carità, Elisabetta è anche considerata la protettrice delle vedove e degli orfani. In Germania, e in particolare nella regione di Turingia, Sant'Elisabetta è molto venerata e il giorno della sua festa è segnato da processioni e atti di carità. Anche in Ungheria, suo paese natale, le celebrazioni del 17 novembre sono ricche di eventi culturali e religiosi che ricordano la sua vita e il suo impegno sociale.
Inoltre, Sant'Elisabetta è la patrona del Terzo Ordine di San Francesco, poiché dopo la morte del marito aderì a questa comunità francescana laica, continuando a vivere secondo i principi di povertà e servizio. Ogni anno, i membri di questo ordine in tutto il mondo celebrano la sua festa con rinnovato impegno verso i principi francescani.
Conclusione
La storia di Sant'Elisabetta d'Ungheria è un potente promemoria del potere della carità e del servizio. La sua vita continua a ispirare molti fedeli in tutto il mondo, che vedono in lei un modello di come la nobiltà dello spirito possa trascendere quella del sangue. Celebrando Sant'Elisabetta, ricordiamo l'importanza di prendersi cura degli altri, specialmente dei più vulnerabili nella nostra società.