Martedì 11 Febbraio 2025
CRISTIANA MARIANI
CRISTIANA MARIANI
Sanremo

Tutto su Willie Peyote, perché si chiama così. Un campione d’ironia a Sanremo

Il cantautore torinese debuttò all’Aristo in epoca Covid: per la prima volta davanti al pubblico

Willie Peyote torna al Festival di Sanremo e lo fa con ‘Grazie ma no grazie’, un brano come di consueto ironico e pungente che dà una fotografia interessante e non convenzionale della società moderna.

Chi è Willie Peyote? All’anagrafe Guglielmo Bruno, il cantautore torinese classe 1985, ha scelto questo nome d’arte composito. Willie come il diminutivo di William ovvero Guglielmo in inglese e Peyote come la pianta allucinogena americana. Tutto insieme, Willie Peyote richiama molto da vicino il nome di Wile E. Coyote, personaggio protagonista di un noto cartone animato con Road Runner, ovvero lo struzzo Beep Beep per il pubblico italiano. Un nome d’arte che indica quindi anche la volontà di utilizzare una certa dose di ironia, di gioco e di scherzo nelle proprie produzioni.

Willie Peyote torna al Festival di Sanremo (Foto Chiara Mirelli)
Willie Peyote torna al Festival di Sanremo (Foto Chiara Mirelli)

Rap e rock con una spruzzatina di pop: le canzoni dell’artista torinese rappresentano un unicum nella musica moderna italiana e proprio per questo funzionano in maniera particolare. Una particolarità: Willie Peyote ha debuttato al Festival di Sanremo nell’edizione 2021, quella nella quale il Teatro Ariston era popolato solo di palloncini a causa del periodo di pandemia. Quella di Sanremo 2025 sarà quindi di fatto per lui la prima edizione della manifestazione a contatto con il pubblico vero e umano del Teatro.

Su Spotify la canzone di Willie Peyote più ascoltata è senza dubbio ‘Mai dire mai (La locura)’, portata proprio all’Ariston dall’artista torinese a Sanremo 2021. Seguono ‘Ottima scusa’ e quella perla che è ‘La tua futura ex moglie’.

Sul palco del Teatro Ariston, Willie Peyote porta ‘Grazie, ma no grazie’: un brano molto rap e caratterizzato come sempre da una grande ironia. Una curiosità: il cantautore torinese è l’unico a portare sul palco del Festival di Sanremo anche due coriste, peraltro di una bravura pazzesca. Anche in questo caso, quindi, è decisamente innovativo.