Lumezzane (Brescia), 3 dicembre 2024 – Da Lumezzane al palco di Sanremo Giovani. In mezzo un tour come corista di Mahmood. Sidy Casse ha partecipato alla fase serale di Sanremo Giovani 2024 con il brano ‘Tutte le volte’, ma la sua è una carriera ricca di incontri, collaborazioni e canzoni interessanti.
Sidy, come sei arrivato a Sanremo Giovani?
“Avevo già scritto questo brano con Zenit e Brail. L’abbiamo lasciato lì per un po’ di tempo, poi però ho pensato che avendo io 26 anni questo sarebbe stato l’ultimo anno possibile per la mia partecipazione e quindi ci abbiamo provato. All’inizio il titolo era ‘Due pianeti’ e poi abbiamo cambiato in ‘Tutte le volte’”.
Che esperienza è stata quella di Sanremo Giovani?
“Un’esperienza forte, bisognava essere pronti. Come è accaduto per X Factor, mi lascia una voglia pazzesca di capire quale sia il mio limite, di superarlo e raggiungere nuovi obiettivi. Adesso vorrei godermi la musica al massimo: live e momenti in studio voglio viverli appieno”.
Nel 2017 hai partecipato a X Factor, quanto ti ha cambiato quell’esperienza?
“Da allora sono cambiato tanto, avevo 19 anni. Ho cominciato a poter vedere il mondo della musica anche con un lavoro e questo è un cambio radicale. E’ un passaggio che ti fa capire che non basta dire ‘Io scrivo la mia musica e poi incrocio le dita’. Devi pensare a quello che fai. Ho consapevolezza maggiore sulla musica che voglio fare. A X Factor ho potuto affrontare un po’ di demoni, un po’ di mie paure”.
E arriviamo al tour con Mahmood...
“Anche questo è stato frutto della casualità. In quel periodo lavoricchiavo come autore. Stavo scrivendo per Leslie Sackey, cantante dei Soul System, e gli racconto del live di Mahmood che avevo appena visto insieme alla mia ragazza. Lui mi spiega che stanno cercando un corista proprio per il tour di Mahmood e mi propone di candidarmi. Io ho subito detto di no perché avevo paura di non essere all’altezza e di sbagliare. Poi ci ho riflettuto e ho accettato. Sono stato preso, ma non ci sono state prove. Sono subito partito in tour. È stata un’esperienza che mi ha formato molto. Sono cambiato molto, si sente l’influenza di Mahmood e della sua musica nel mio modo di creare e produrre adesso. Lo ringrazio molto perché le influenze ti servono per trovare una linea tua. Provando sulle canzoni di Mahmood mi sono ritrovato a fare cose nuove. Prima di iniziare il tour avevo una band e quando i ragazzi mi hanno visto tornare hanno subito capito che avevo bisogno di cose nuove”.
Se potessi scegliere, quale sarebbe la collaborazione dei tuoi sogni?
"Se fosse una collaborazione italiana, sicuramente con Mahmood perché lui potrebbe dare una svolta a ogni mia linea melodica. All’estero dire Frank Ocean e Hozier”.
I tuoi progetti futuri?
"Stiamo preparando un ep e poi ritorneremo live”.