Venerdì 14 Febbraio 2025
PIERO DEGLI ANTONI
Sanremo

Sanremo sogna. Benigni scatenato: "Musk vota il Festival: ha scelto Giorgia"

Robertaccio apre a sorpresa la quarta serata, ritrovando la comicità irridente "Elon vuole anche l’Italia: prepara la marcia su Roma, o Roma o Marte".

Roberto Benigni, 72 anni, ieri sera all’Ariston. In alto Conti con Geppi Cucciari

Roberto Benigni, 72 anni, ieri sera all’Ariston. In alto Conti con Geppi Cucciari

L’Oscar torna sempre sul luogo del delitto. E così rieccolo qui, il Benignaccio, ormai un habitué del Festival. E arriva proprio in aperturissima, scende le scale con Carlo Conti. "Un sogno che si realizza", inneggia il conduttore. Benigni abbandona le vesti di etereo cantore delle virtù umane indossate negli ultimi anni per tornare quello di un tempo, comico irridente, giullare sfacciato. "Carlo, sei sempre in tv. Tutti parlano solo del Festival. Hai bloccato l’Italia: tu dovresti fare il ministro dei Trasporti! Dietro il palco c’erano tutti i cantanti, c’era Marcella Bella, l’ho salutata “Bella, ciao“, è successo un casino. Per par condicio ho dovuto salutare anche i Neri per caso. Con te funziona tutto come in Svizzera, mentre i Festival di Amadeus non finivano mai. Di là ho trovato dei suoi cantanti che dovevano ancora cantare, li ho avvertiti che era finito tutto. Ho trovato anche Toni Effe, gli ho detto sono Roberto Bi, adesso vado da Carlo Ci".

Dell’attualità non gli sfugge nulla. "Con tutti questi satelliti ci sta guardando anche Elon Musk e su X ha già votato per il vincitore. Chi è? Ma Giorgia! Giorgia c’era anche l’anno scorso, ci sarà il prossimo, e ancora per molti anni, mettiamoci l’animo in pace. Sono sempre insieme, sono capaci di sposarsi e andare in viaggio di nozze su Marte con un’astronave, con i barattoli attaccati dietro. Lui vuole il potere anche in Italia, prepara la marcia su Roma: o Roma o Marte".

Si passa al presidente Usa: "Anche Trump segue il Festival, vuole metterci Adriano Celentano, Mina, Vasco Rossi. Make Sanremo great again. Dopo la Groenlandia e il Canada vuole anche la Liguria, altrimenti mette il dazio del 200% sulle trofie".

Inarrestabile. "In Italia siamo abituati a saltare sul carro del vincitore. Un sacco di gente di sinistra si è buttata a destra, una cosa brutta. Noi di Fratelli d’Italia non siamo contenti. Ne parlavo ieri con Ignazio...".

Infine Carlo Conti riesce a convincerlo a cantare con lui – è pur sempre la serata dei duetti – L’inno del corpo sciolto anche se, per via dell’ora, la parola “ca...are“ viene censurata (come qui, d’altronde). Dopo l’inno, l’ultima frase di strettissima attualità: "Volevo dire al Presidente della Repubblica che noi ci riconosciamo sempre in quello che dice", chiaro riferimento allo scomposto attacco della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. C’è tempo solo per l’annuncio di Conti: "Il 19 marzo Benigni torna su Raiuno con uno spettacolo, Il sogno". (Benigni è venuto gratis, solo un piccolo rimborso spese).

Purtroppo Mahmood, nelle vesti di co-conduttore (si è messo gli occhiali come Conti) non è apparso del tutto a suo agio, un po’ come un bastoncino Findus a Masterchef. Ben altro Mahmood quello che ha cantato e ballato un medley dei suoi successi, tra cui Soldi e Tuta gold, pantaloni larghi rossi fuoco, torso nudo, capelli divisi con la riga in mezzo che disegnano una croce: una performance psichedelica e coinvolgente.

(Da annotare, accaduta poco prima, una gaffe sgradevole di Max Giusti: imitando Cristiano Malgioglio ha detto: "Ti fa i complimenti anche Olivia Newton John", colpevolmente dimentico che l’artista è morta nel 2022).

Geppi Cucciari è apparsa subito in splendida forma: "Carlo, fai un sacco di ascolti, ascolti più tu che i servizi segreti. Dimmelo subito se c’è un bambino prodigio anche stasera, uno che risolve le equazioni mentre fa il giocoliere e calcola lo scorporo Irpef. Hai invitato me perché Elon Musk questa sera aveva judo? Sul regolamento sono qui per fare chiarezza". Dopo una fantasmagorica spiegazione sulle varie giurie, la conclusione: "Questa sera fa storia a sé: decidono Pieraccioni e Panariello". Incontenibile: "Quando una donna dice no è no. Quando un uomo dice no, non è che è no, è che non ce la fa". Le scorie di Katia Follesa per fortuna sono state spazzate via.