Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Ricchi e Poveri a Sanremo 2024 con ‘Ma non tutta la vita’: tutte le curiosità sul gruppo

Uno dei gruppi più longevi tanto della musica italiana quanto del Festival torna sul palco dell’Ariston

I Ricchi e Poveri: Angela Brambati e Angelo Sotgiu al Festival di Sanremo 2024

Riuscire a riassumere in poche parole una carriera come quella dei Ricchi e Poveri è un’impresa non facile. Il gruppo, che ha vissuto nel corso del suo lungo percorso importanti cambiamenti a livello di formazione, ha scritto una pagina della storia della musica leggera italiana a dir poco fondamentale, conquistando un affezionato pubblico non soltanto nel nostro Paese ma anche ben oltre i confini nazionali.

I due membri rimasti, Angela Brambati e Angelo Sotgiu, torneranno presto con un nuovo singolo, ‘Ma non tutta la vita’, che presenteranno in gara al Festival di Sanremo 2024, in programma dal 6 al 10 febbraio prossimi: ecco tutto quello che è necessario sapere su di loro, sul pezzo sanremese e sul loro percorso artistico fino ad oggi.

Ricchi e Poveri: gli esordi di carriera

Tutto è nato a partire da un quartetto polifonico a due voci maschili e due femminili formato in origine da Angela Brambati (nata a Genova il 20 ottobre 1947), Franco Gatti (Genova, 4 ottobre 1942 / 18 ottobre 2022), Marina Occhiena (Genova, 19 marzo 1950) e Angelo Sotgiu (Trinità d’Agultu, 22 febbraio 1946). Il gruppo si distinse fin da subito per il particolare stile vocale, basato sull’intreccio di quattro voci differenti: contralto, basso, soprano e tenore. Interessante era anche la loro formula: la band univa infatti in maniera inedita la musica leggera melodica italiana con armonizzazioni che si ispiravano alle sonorità dei complessi statunitensi dell’epoca. Nel 1963 Angelo e Franco entrarono a far parte dei Jets, gruppo musicale che proponeva un repertorio molto meno commerciale e mainstream rispetto a quello delle band concorrenti. Una sera i due incontrarono Angela, che a quei tempi era cantante del gruppo beat I Preistorici: entrambi rimasero profondamente affascinati dal suo carisma, a tal punto da volerla includere nel loro ambizioso progetto. Dopo qualche anno entrambi i gruppi si sciolsero e dalle loro ceneri nacque così l’idea di formarne uno nuovo composto da Angela, Angelo, Franco e Marina (una cara amica di Angela, che quest’ultima aveva conosciuto in una scuola di canto). In un primissimo momento il quartetto si chiamò Fama Medium, e si esibì nei locali genovesi più in voga e, visto il successo ottenuto, decide di dedicarsi unicamente alla musica. Dopo alcuni mesi di prove, il compianto Fabrizio de André, il primo a credere nella band, organizzò per loro un’audizione con una casa discografica milanese: il provino finì male, ma il cantautore genovese non smise mai di credere nel loro enorme talento. I Ricchi e Poveri non si arresero e alla fine del 1967 tornano a Milano per una nuova audizione con una casa discografica di cui Franco Califano era il direttore artistico. Entusiasta dei quattro, Califano scelse di diventare il loro produttore, cambiando completamente il loro look e il loro stile: fu a partire da questo momento che i quattro si chiamarono Ricchi e Poveri, nome nato da una sua affermazione: “Siete ricchi di idee e poveri di soldi”. Il debutto nel panorama musicale nazionale avvenne in occasione del Cantagiro del 1968 con il brano ‘L’ultimo amore’, cover in lingua italiana di ‘Everlasting Love’ degli statunitensi Love Affair (con il testo italiano a cura del celeberrimo Mogol). Il debutto sul palco del teatro Ariston giunse nel 1970 con il pezzo ‘La prima cosa bella’, classificandosi al secondo posto. Fu la prima di dodici partecipazioni al Festival della Canzone Italiana, 5 di queste negli anni '70: nel 1971 la band replicò il secondo posto con la famosissima canzone ‘Che sarà’ in coppia con José Feliciano, diventato un successo internazionale, nel 1972 e nel 1973 parteciparono con ‘Un diadema di ciliegie’ e con ‘Dolce frutto’, conquistando il quarto posto. I Ricchi e Poveri tornarono successivamente a Sanremo nel 1976 con la canzone ‘Due storie di musicanti’ firmata da Sergio Bardotti e Luis Enriquez Bacalov. I Ricchi e Poveri incisero inoltre nel corso degli anni anche le sigle di diversi programmi televisivi tra le quali spiccano quelle di ‘Fumo nero’, ‘All’ultimo minuto’ e ancora ‘Dammi mille baci’ (quest’ultima scritta anche con il contributo di Maurizio Costanzo).

La consacrazione e la crisi con Marina Occhiena

Non c’è dubbio che siano stati gli anni '80 il periodo più fortunato in assoluto per il gruppo. Nonostante nel 1981 Marina Occhiena, dopo alcuni dissapori interni, scelse di intraprendere la carriera solista. I Ricchi e Poveri rimasero comunque più uniti che mai e si presentarono con la nuova formazione alla 31esima edizione del Festival di Sanremo con ‘Sarà perché ti amo’, rimasta ai tempi in vetta alle classifiche italiane per otto mesi, pur classificandosi quinta, e diventata nel corso degli anni in uno dei più grandi successi del gruppo in assoluto, vendendo oltre 7 milioni di copie. Il quartetto avrebbe poi ottenuto enormi soddisfazioni anche con la hit ‘Mamma Maria’, una delle canzoni più vendute in Europa nel 1982. Il 1982 fu anche l’anno del tormentone ‘Made in Italy’, mentre nel 1983 ‘Voulez vous danser’ si aggiudicò il primo posto nella hit parade, vincendo così il premio per la canzone italiana più venduta in Europa. I Ricchi e Poveri parteciparono al Festivalbar del 1981 con ‘M’innamoro di te”, vinsero due edizioni di ‘Premiatissima’ (nel 1982 e nel 1985) e, inoltre, nel 1984 si aggiudicarono il premio come miglior gruppo musicale dell’anno nel programma “Vota la voce”. Il 1985 fu l’anno della consacrazione definitiva sanremese: i Ricchi e Poveri vinsero la kermesse ligure con ‘Se m’innamoro’, trionfando tra l’altro ai Telegatti d’argento e conquistando in parallelo il disco di platino per il singolo.

Il ritorno sulle scene, l’abbandono e la morte di Franco Gatti

Gli anni ‘90 non sono stati altrettanto fortunati, seppure la band abbia continuato a fare musica, pur senza ottenere gli stessi riscontri del passato. I Ricchi e Poveri tornarono sulle scene con un nuovo disco nel 2002, anno di pubblicazione di ‘Parla col cuore’ e due anni dopo, nel 2004, parteciparono alla prima edizione di ‘Music Farm’, classificandosi al terzo posto. Nel 2016 Franco Gatti decise di lasciare il gruppo mentre Angelo e Angela proseguirono il percorso musicale ripartendo con il singolo ‘Marikita’, brano scelto da Fausto Brizzi per la colonna sonora della pellicola natalizia ‘Poveri ma Ricchi’.

Nel febbraio 2020 hanno partecipato nella formazione originale come super ospiti alla 70a edizione del Festival di Sanremo, condotto da Amadeus, ricevendo il premio alla carriera e annunciando l’uscita del doppio album ‘ReuniOn’ e il lancio del singolo ‘L’ultimo amore’ (cover di ‘Everlasting Love’). Il 2022 la band riceve la peggior notizia possibile: il 18 ottobre viene a mancare Franco Gatti, amico, fratello e storico componente del gruppo con cui, pochi mesi prima, il gruppo aveva partecipato al ‘Cantante Mascherato’ nei panni di Baby Alieno.

Ricchi e Poveri a Sanremo 2024: di cosa parla ‘Ma non tutta la vita’

Intervistati da Tv Sorrisi e Canzoni, Brambati e Sotgiu hanno così commentato il significato del loro pezzo in gara a Sanremo 2024: “È un monito a non perdere tempo prezioso quando nasce un amore. Si può aspettare l’altro, ma non tutta la vita, come recita il testo”. Rispetto alla serata di cover/duetti, invece, il duo ha scelto di condividere il palco dell’Ariston con Paola e Chiara per interpretare ‘Sarà perché ti amo’ e ‘Mamma Maria’. L’appuntamento è fissato per venerdì 9 febbraio.

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