Martedì 12 Novembre 2024

Rai, la polemica continua. Mara Venier interrompe Dargen D’Amico. Pioggia di critiche: “Censura vergognosa”

Orlando (Pd): “Imbarazzante ottusità censoria”. E Muccino posta bandiera di Israele con l’inno di Mameli in sottofondo

Roma, 12 febbraio 2024 – L’onda lunga delle polemiche di Sanremo arriva fino a Domenica In e travolge Mara Venier e la sua conduzione della puntata di ieri. Da un lato l’ambasciatore di Israele ha criticato gli appelli considerati pro-palestinesi di alcuni cantanti in gara, in testa Ghali, dall’altro il popolo social si è rivoltato contro la Rai accusandola di censura e parlando di “pagina vergognosa del servizio pubblico” dopo che Dargen D’Amico è intervenuto in difesa degli immigrati. 

A far discutere è in particolare il momento in cui il cantante prende la parola a Domenica In: “Quello che gli immigrati immettono per pagarci la pensione - afferma l'artista - è più di quello che spendiamo per l'accoglienza”. Venier lo interrompe, dicendo: “Però qui è una festa, si parla di musica”. Poi in sottofondo si sente la conduttrice dire: “Mi mettete in imbarazzo, non vi faccio parlare più, perché non è questo il momento”.

Nel mirino è finito anche il comunicato dell'amministratore delegato Rai, Roberto Sergio, letto proprio da Mara Venier dopo le critiche dell’ambasciatore per i messaggi portati sul palco, accusato di non contenere alcun riferimento alle ragioni dei palestinesi. Sono decine gli utenti che postano il video della lettura della nota da parte della conduttrice, stigmatizzando, in particolare, il commento conclusivo: “Queste sono le parole del nostro amministratore delegato che ovviamente condividiamo tutti”.

Tanti i messaggi in sostegno di Ghali, nei quali si posta il video delle sue parole a Domenica In in risposta all'ambasciatore di Israele: "Da quando ho scritto le mie prime canzoni, a 13-14 anni, parlo di quello che sta succedendo - sottolinea l'artista -. Non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti da un pò. Il fatto che lui parli così non va bene. Continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire 'stop alla guerrà e 'stop al genocidio’ò. Le persone sentono che perdono qualcosa se dicono 'viva la pace’, non deve succedere questo”. 

L’indignazione non è solo sui social, ma anche tra i politici.

L’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando ad esempio scrive: “Come boomer mi vergogno un pò. L'ottusità (ed è un eufemismo) censoria che si è sviluppata nelle ultime 48 ore è imbarazzante. Non credo sia un caso che sia stato messo in atto da boomers. Lo scambio Venier-cantanti di ieri è certo l'indice del conformismo burocratico della Rai. Ma vale quanto un saggio sociologico, paternalismo e difficoltà a cogliere sino in fondo le implicazioni che la rete ha avuto. È un piccolo spaccato di qualcosa di più grande, oltre alle questioni che hanno fatto scattare la censura (Gaza, migranti) c'è dietro una difficoltà crescente a capirsi tra generazioni diverse”, ha scritto il deputato Pd. 

La disapprovazione arriva anche dal mondo del cinema: dopo la polemica sulle parole di Ghali, Gabriele Muccino ha postato oggi una bandiera d'Israele su Instagram con sotto l'audio dell'inno di Mameli. Il regista che nei mesi scorsi è stato spesso attaccato per le sue posizioni sul conflitto di Gaza a favore dei palestinesi, interviene nel giorno in cui si parla della lettura fatta da Mara Venier a Domenica in del comunicato del direttore generale della Rai Roberto Sergio.

Molti i commenti contro la Rai sotto il post di Muccino, molti a suo sostegno: dalla scrittrice Silvia Ballestra ad Alessandro Di Battista che gli scrive "bravissimo”.