Venerdì 8 Novembre 2024
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Sanremo

Sanremo 2024, le pagelle di canzoni e cantanti

Fiorella Mannoia si prende il palco con esperienza e grinta, senza rischiare troppo. Diodato elegante e potente, è uno dei favoriti. Angelina Mango convince. Gazzelle: melodie potenti e un testo dalle immagini ispirate

Sanremo 2024, Diodato (foto Ansa)

Sanremo 2024, Diodato (foto Ansa)

Sanremo, 6 febbraio 2024 – Prima serata del Festival di Sanremo, le pagelle dei cantanti.

Clara, ‘Diamanti grezzi’ - 6,5

L’attrice di Mare fuori apre la serata. Parte incerta, poi si riprende appena all’orchestra si affianca un arrangiamento urban con cui si esprime al meglio. Andrà forte in radio.

Sangiovanni, ‘Finiscimi’ – 7

Una ballad fuori dal genere che l’ha reso famoso, tanto da sembrare un brano di Calcutta. Un pezzo pop sincero, moderno ed efficace, che mette in scena un artista maturo.

Fiorella Mannoia, ‘Mariposa’ – 6

Al suo stile ormai collaudatissimo aggiunge delle sonorità latineggianti, con cui canta l’orgoglio dell’essere donna. Si prende il palco con esperienza e grinta, senza rischiare troppo.

Fiorella Mannoia (Ansa)
Fiorella Mannoia (Ansa)

La Sad, ‘Autodistruttivo’ – 5

Le difficoltà della vita raccontate con dei suoni pop punk che ricordano i Blink-182. I tre più che cantare si lamentano del loro male di vivere, ma con la voglia di ripartire. Il brano ha un che, ma la performance non convince.

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Irama, ‘Tu no’ – 7

Lascia da parte il suo lato tamarro e porta sul palco un brano intimo, cantato con una voce graffiata e intensa. Il testo non è dei più originali, ma l’esibizione nasconde i vari difetti.

Ghali, ‘Casa mia’ – 6,5

Unisce la sua trap da classifica alle sonorità Sanremesi in maniera convincente. Il brano rimane in testa e ha un tiro radiofonico. Il testo ricalca i temi cari a Ghali, come la difficoltà di trovare la via di casa, se una casa non la si ha.

Negramaro, ‘Ricominciamo tutto’ – 8

La band salentina riscopre le chitarre e cita Battisti in quello che è uno dei pezzi più riusciti di questa edizione. Giuliano Sangiorgi si conferma una delle voci migliori della scena musicale italiana, svettando su un crescendo musicale di forte impatto.

Annalisa, ‘Sinceramente’ – 8

La regina delle classifiche non si smentisce e porta in gara quello che sarà il suo prossimo tormentone. La canzone è una hit dalle sonorità elettro pop, che ricorda i brani dance dei primi anni duemila.

Annalisa, Sanremo (Ansa)
Annalisa, Sanremo (Ansa)

Mahmood, ‘Tuta gold’ – 7

L’artista tira fuori i dolori del suo passato in un pezzo dalle tinte urban, mescolate a suoni orientali. Ci sono le amicizie finite, il rapporto burrascoso col padre e soprattutto il suo stile, che può piacere o meno, ma è inimitabile.

Diodato, ‘Ti muovi’ – 8,5

Dopo aver vinto quattro anni fa, Diodato torna in gara con un pezzo che unisce il cantautorato a elementi sonori di ispirazione britannica, come gli archi alla Verve. Elegante, ma potente, è uno dei favoriti.

Loredana Bertè, ‘Pazza’ – 7

Una scarica di rock anni ’80 per raccontare una vita spericolata. La Bertè non va per il sottile in questa edizione e rifiuta qualsiasi tipo di giudizio, mettendo in scena una performance che l'Ariston premia con una doverosa standing ovation.

Geolier, ‘I p’ me, tu p’ te’ – 7

Il brano ha una sola frase in italiano, ma la barriera del dialetto napoletano non ferma questo ragazzo, che ha dominato le classifiche dello scorso anno. Una storia d’amore raccontata con un ritmo che colpisce.

Alessandra Amoroso, ‘Fino a qui’ – 6,5

Superare un periodo difficile con consapevolezza. Percorre sonorità ormai note Alessandra Amoroso, che con questa ballad di mestiere convince il palco dell’Ariston e cita ‘Sally’ di Vasco Rossi.

The Kolors, ‘Un ragazzo una ragazza’ – 8

La band di Stash ci ha preso gusto con la cassa dritta, che qua si mescola con delle sonorità funk ritmate e trascinanti. Il ritornello è travolgente e occuperà per giorni la testa di tanti spettatori del festival.

Sanremo, The Kolors (Ansa)
Sanremo, The Kolors (Ansa)

Angelina Mango, ‘La noia’ – 7

La figlia del compianto Mango porta all’Ariston una cumbia allegra e spensierata dal sapore mediterraneo, in cui si sentono le mani di Madame e Dardust, autori del pezzo. La giovane artista, però, si esibisce con personalità e convince.

Il Volo, ‘Capolavoro’ – 7

A sorpresa il gruppo porta sul palco un pezzo pop che svecchia il sound del trio, senza rinunciare, però, al bel canto, all’opera e allo stile che li ha resi famosi nel mondo.

Big Mama, ‘La rabbia non ti basta’ – 6,5

La sofferenza per un corpo che non ci rappresenta, per gli insulti che riempiono la quotidianità dei più deboli. Difende le persone fragili Big Mama, che pur senza strafare, conquista il pubblico dell’Ariston.

I Ricchi e Poveri, ‘Ma non tutta la vita’ – 7

Si presentano sul palco avvolti in un fiocco rosso. L’età si sente, ma il brano – che si apre citando ‘Sarà perché ti amo’ – si muove attraverso dei suoni dance contemporanei che fanno scatenare il pubblico. Un tormentone energico che sorprende.

Emma, ‘Apnea’ – 6

Una ballad elettro pop in cui la cantante si racconta. Il testo alterna immagini oscure a elementi più giocosi, sostenuti da un ritornello dance che guarda alla radio. Non uno dei migliori brani di Emma, che non osa più di tanto.

Sanremo, Emma (Ansa)
Sanremo, Emma (Ansa)

Nek e Renga, ‘Pazzo di te’ – 6

Sono la strana coppia di questa edizione. Sul palco portano esperienza e mestiere, ma poca urgenza. Il brano è un classico botta e risposta, molto melodico e tradizionale. Le voci dei due, però, si sposano bene e Renga, dopo qualche acciacco, sembra tornato ai suoi livelli.

Mr. Rain, ‘Due Altalene’ – 5,5

Ormai si è lasciato, quasi del tutto, il rap alle spalle per abbracciare il cantautorato. L’arrangiamento si appoggia molto sull’orchestra, ma il brano, seppur ben cantato, non riesce a stupire.

Bnkr44, ‘Governo Punk’ – 7

Sono i più freschi di questa edizione e raccontano disagi, ambizioni e costumi della generazione Z. Sotto il look da boyband scapestrata degli anni ’90 c’è del talento, anche se l’esibizione è un po’ sconclusionata e caotica.

Gazzelle, ‘Tutto qui’ – 8

È la quota indie del festival. Sul palco si esibisce con un pezzo degno dei suoi cavalli di battaglia, che richiama a gran voce gli Oasis e il Britpop. Tra melodie potenti e un testo dalle immagini ispirate, il pezzo convince.

Gazzelle, Sanremo (Ansa)
Gazzelle, Sanremo (Ansa)

Dargen D’Amico, ‘Onda alta’ – 7

I problemi con gli auricolari non impediscono al rapper di far scatenare l’Ariston con un ritmo serrato da discoteca. Sono evidenti le somiglianze con la precedente ‘Dove si balla’, ma è geniale il testo che guarda con intelligenza ai migranti e alle guerre.

Rose Villain, ‘Click Boom’ – 5

Nella prima parte del brano la rapper si scontra con le sonorità sanremesi, a cui è decisamente inadatta. Poi, come fossero due canzoni, esce fuori un’anima tamarra e spinta, come sottolinea il ritornello. Forse avrebbe dovuto puntare proprio su questa sua vena.

Rose Villain (Ansa)
Rose Villain (Ansa)

I Santi francesi, ‘L’amore in bocca’ – 7

Una canzone elettro pop ben costruita e decisamente contemporanea. Nonostante la vena decisamente elettronica del pezzo, l’orchestra arricchisce e impreziosisce il tutto, smentendo chi sostiene che le due cose non possano andare insieme. I Santi sono una delle vere rivelazioni della nuova musica italiana.

Fred De Palma, ‘Il cielo non ci vuole’ – 6,5

Il re del reggaeton italiano abbandona il genere che l’ha reso famoso a livello internazionale in favore di un brano dalle tinte elettroniche. Sorprende mettendo in mostra delle melodie vocali precise e dall’estensione davvero notevole. Il pezzo, però, non è memorabile.

Maninni, ‘Spettacolare’ – 5,5

Dopo aver fallito lo scorso anno, il giovane polistrumentista arriva nella gara dei big con una ballata che interpreta con trasporto e manierismo. Il brano, però, ha quel che di già sentito e non va oltre i confini delle sonorità sanremesi.

Alfa, ‘Vai’ – 7

Il giovane cantautore abbandona TikTok e sbarca nel mondo reale con un pezzo folk. Il richiamo a Ed Sheeran è palese, ma la formula funziona, grazie soprattutto a quel ‘Uh Uh’ che ha subito stregato l’Ariston. Una piacevole sorpresa.

Il Tre, ‘Fragili’ – 6,5

Nonostante le necessarie melodie sanremesi, il giovane rapper sul palco si esibisce con un flow davvero velocissimo e preciso. Il brano non è ispiratissimo, ma la tecnica è veramente pregiata. Si conferma uno dei talenti più interessanti della nuova scena rap.