Sanremo, 20 gennaio 2025 – Carlo Conti a Sanremo 2025 fa sintesi fra Baglioni, Amadeus e suoi. Quindi, quasi tutta la musica che gira intorno, mancano il rock e il rap duro e puro, non pervenuti al direttore artistico, ci sono ballate e ballabili, il rap, l’urban e l’indie che virano al pop, testi cinematografici come Achille Lauro, ma a colori, ironia sociale con Willie Peyote, social sentimentale con Rocco Hunt. Cassa dritta come tutto il resto, Carrà e Ricchi e Poveri, il La Bonda Sound della Baby Records. De Gregori, Venditti, Dalla. Tanta fragilità, nell’intimo di un disagio. Qualche demone. Lucio Corsi il migliore.
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Achille Lauro - "Incoscienti giovani"
Voto 7
Vuoi un’idea? Cerca in un vecchio film, questa volta a colori, ambientata al cinema e a Roma, tra Villa Borghese e un autogrill, dormendo in una Peugeot. Naufragando in un romanzo. Non disturba l’audio.
Bresh - "La tana del granchio"
Voto 6 1/2
Scuola genovese, non può mancare il mare. Il titolo più bello e un testo autorale di uno che ha una parola sbagliata per ogni frase, un uomo che non ci sa fare e ti vuole bene. L’autunno di un amore.
Brunori Sas - "L'albero delle noci"
Voto 7+
Canguro fra passato e futuro, dentro una canzone d’amore, De Gregori, occhi di donna, l’albero delle noci della sua infanzia, la Calabria, terra crudele, la differenza fra il sangue e il vino. Bravo, di maniera.
Clara - "Febbre"
Voto 6
L’amore deve essere come una febbre che inesorabilmente sale e corre sempre più veloce, fa bling bling. Canzoni costruite come giocando al lego, sentimenti danzanti alla Carrà, occhi blu Klein. Clara basterà?
Coma_Cose - "Cuoricini"
Voto 7
La coppia indie, non fate gli indiani, sceglie la via ironica alla Pesce Dimartino, vedono gente, nel testo, fanno cose, disegnano tanti cuoricini pop. Quelli della brunetta dei Ricchi e Poveri. Con ironia.
Elodie - "Dimenticarsi alle 7"
Voto 6 1/2
Lei canta insolitamentedi dentro una ballata antica, di quelle alla Vanoni, poi lascia che sia la musica a correre e salire, non la voce. L’Elodie degli inizi, forse spiazzante, da interprete, qual è. Anche elegante.
Emis Killa - "Demoni”
Voto 6+
Un + per la mezza verità sui suoi demoni, l’unico rapper che non si nasconde, almeno a parole (i fatti in cronaca). Viaggio all’inferno, narcos di Calì, Ecstasy, Mezcal, amore randagio su un binario morto.
Fedez - "Battito"
Voto 6
C’è invece chi si rannicchia in una fragilità chimica e velenosa, come Fedez, che forse canta ma probabilmente no. Paranoie e serotonina, pasticche e l’inubo di una donna cattiva.
Francesca Michielin - "Fango in Paradiso"
Voto 6 -
Crisi di identità, non riconosco la sua anima e la sua voce. Canzone scritta alla vecchia maniera, testo volatile, non mi aspetto niente di sensato, l’idea migliore è nel titolo, dimmi se c’è fango in paradiso.
Francesco Gabbani - "Viva la vita"
Voto 7-
Gabbani è Gabbani, ballatona melodica, giochi preziosi di parole, semplice, non inedita, ma lui funziona. Vicinanze lontane ma stesso fuoco, due paralisi faranno un movimento. Parola d’ordine: la mezza verità di una bugia.
Gaia - "Chiamo io chiami tu"
Voto 6+
Di persona è certo un’altra cosa, lei ne è consapevole. a me piace stare nuda e nessuno che giudica. Poi è anche musicale, ci mette Rio, ma il tema non va oltre a chiamo io chiami tu (chiama). Era meglio la Carrà.
Giorgia - "La cura per me"
Voto 7–
Voto di stima, meglio dell’ultima volta ma non alla sua altezza, nonostante il tocco di Blanco, onnipresente, si senta. La strofa si apre, alla Lucio Dalla, il testo non delude, Senza strafare. Tu sei la cura e la luna.
Irama - "Lentamente"
Voto 7+
La sue ballate sono a scale, si sale, anche qui la cifra di Blanco, non è solo sesso, ma il finale e lo struggimento portano altrove. Hai distrutto tutto lentamente. Funziona (podio).
Joan Thiele - "Eco"
Voto 7 1/2
Canzone elegante e leggera, che si muove con i refoli della memoria e del sentimento. Dedicata al fratello. Joan è una cantautrice di talento, originale, da scoprire a Sanremo.
Lucio Corsi - "Volevo essere un duro"
Voto 8
La cosa cosa più bella, per il linguaggio, l’equilibrio, la misura. Un artista contemporaneo che si meritava il palco di Sanremo. La sostenibile leggerezza della canzone d’autore, sopra chitarre dal sapore rock.
Marcella Bella - "Pelle diamante"
Voto 5
Per rispetto. Fra i ritorni nazional popolari uno dei meno riusciti. Ritornano gli anni ‘80 ma quelli brutti, solo per nostalgici questo revival modesto, anche se lei è forte, tosta e non le tocca niente.
Massimo Ranieri - "Tra le mani un cuore”
Voto 6 1/2
Di stima, non riesco a dargli meno, ma questo brano firmato da Nek e Tiziano Ferro è francamente deludente, non rispetta la sua storia (nonostante il sax). Salverò il tuo cuore in fondo al mare è la frase più bella.
Modà - "Non ti dimentico"
Voto 6 +
Non è il mio bicchiere di vino, ma questo sono i Modà, questo è Francesco Silvestre. Questo vogliono sentire i loro fan. Uguali a se stessi, coerenti, ma un quadro di Kandinsky non ci sta.
Noemi - "Se t'innamori muori"
Voto 7-
La canzone migliore che lei ha portato al festival, scrivono Mahmoud e Blanco, ballata contemporanea, arrangiamenti di pizzo, non inedita ma bella. La sua voce acidula a contrasto.
Olly - "Balorda nostalgia"
Voto 6
Anche stavolta mi chiedo perchè. Non basta la scuola romana, una strizzata d’occhi a Venditti per ripiegare su Zarrillo, il paragone con Ultimo. Stiamo parlando di poco, troppo poco anche per questo Sanremo.
Rkomi - "Il ritmo delle cose"
Voto 6 ++
Testo selfie, la distruzione di un amore, parola nuvole decrescendo, un inferno a fuoco lento, ma almeno un linguaggio basico c’è, quindi è meno banale di quel che sembra. Forse.
Rocco Hunt - "Mille vote ancora"
Voto 7-
Ritorno di un rapper a Salerno, amarcord più pop, di una realtà cruda, denuncia sociale ma la chiave è sentimentale, siamo anime buone in un mondo cattivo. Non solo mandolini, melodia diffusa.
Rose Villain - "Fuorilegge"
Voto 6 1/2
Vince la produzione, nel territorio ambiguo fra una ballata dance e uno status da popstar. Venendo al sodo: lei si rigira nel letto, forse ho passato il limite di ore senza te. Stanotte sarà una fuorilegge
Sarah Toscano - "Amarcord"
Voto 6+
Piccola è piccola, ma perlomeno canta. Galop anni ‘80, Ricchi e Poveri frequentati con freschezza, citazionismo spento (una vie en rose come Edith Piaf). Per un esordio al festival si è ascoltato di peggio.
Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento - "La mia parola"
Voto 6 1/2
Superprofessionisti e si sente. Tutti co-autori, idee chiare, beat, bit e l’inglese come punteggiatura dance. Street Song (è una street song), top, flow, goat, rap, blues, gin&juice, bella giungla sotto. Farà ballare.
Serena Brancale - "Anema e core"
Voto 6
Jazzista e artista popolare fulminata sulla via del pop, del tormentone da ballare. Certo qui l’orto è più vario, la vocalità non si discute, ma è tanto tanto Angelina Mango, un’insalata che ruzzola e russa.
Simone Cristicchi - "Quando sarai piccola"
Voto 7
Per il tema, il rapporto con chi ha perso con l’età la memoria e la mente, scritto con Amara. Giocando a ricordare il passato, da quando è nata. Il mondo di Cristicchi non è ignoto ma sa raccontare emozioni con il cuore.
The Kolors - "Tu con chi fai l'amore"
Voto 7-
Il più debole fra i tormentoni della ditta, qui c’è con Petrella e Stash il caposcuola Calcutta. Va in cassa dritta verso gli anni di Raffa, “con chi fai l’amore stasera” cammina e corre anche da solo.
Tony Effe - "Damme 'na mano"
Voto 6 1/2
Tony è intelligente, quando vuole sa stare al mondo e anche prendersi e prenderci un po’ in giro. Qui fra il maestro Califano e Rugantino, testo in romanesco non particolarmente stretto, interessante.
Willie Peyote - "Grazie ma no grazie"
Voto 6 1/2
Willie cita i Jalisse, fa il furbetto del quarterino con la solita filastrocca ironico sociale da Stato Sociale. Manca solo la vecchietta che balla. Poi sa scrivere e i luoghi comuni sono un target difficile da sbagliare.