Sabato 15 Febbraio 2025
ANDREA SPINELLI
Sanremo

La notte delle cover. La gioia e la follia di cantare insieme. E un po’ di autocensura

Toquinho emoziona con Gaia. E Pino Daniele aleggia sull’Ariston. Fedez e Marco Masini “tagliano“ le parti più crude di “Bella stronza“ .

Toquinho emoziona con Gaia. E Pino Daniele aleggia sull’Ariston. Fedez e Marco Masini “tagliano“ le parti più crude di “Bella stronza“ .

Toquinho emoziona con Gaia. E Pino Daniele aleggia sull’Ariston. Fedez e Marco Masini “tagliano“ le parti più crude di “Bella stronza“ .

Alla fine è andata come doveva andare. Nella serata dei duetti Fedez e Marco Masini non hanno modificato una virgola di Bella stronza, ma per far spazio alle “barre” del rap ne hanno rimosse alcune parti, quelle più crude e per molti (quasi tutti) misogene. Attesa alle stelle non certo delusa dalla performance, notevole per intensità, colore e rabbia, mirata, come intuito quasi subito, su quell’amore clandestino che avrebbe fatto deflagrare la favola Ferragnez così come raccontato dal gossip delle ultime settimane.

Nelle parole di Federico Lucia il dramma da rotocalco c’è tutto. Ci sono i baci dati di nascosto, la schiuma dalla bocca, la cicatrice sulla pancia che gli ha fatto meno male. Ci sono i tempi dell’ospedale ("eri giovane e glaciale e io non ero ancora morto"), del tradimento ("chi cerca quello che non deve trova quello che non vuole"), del rimpianto ("ora siamo due estranei che si capiscono benissimo"), ma ci sono soprattutto i colori lividi della storia che l’ha travolto. Quella delle rivelazioni (più o meno pilotate) dall’(ex?) amico Fabrizio Corona e legata a doppio filo alla figura della presunta amante Angelica Montini.

Come sempre, rivisitazioni ad alto potenziale confuse tra altre decisamente mediocri.

Eleganti coi loro cappotti e nel successivo il passo a due Achille Lauo con Elodie nel tributo a Roma in bilico tra la cocciantiana A mano a mano e Folle città di Loredana Berté, suggestiva Serena Brancale al piano con Alessandra Amoroso nella If I ain’t got you di Alicia Keys, evocativi Rocco Hunt e Clementino in una Yes I know my way introdotta, per vincere facile, con un filmato fianco a fianco con Pino Daniele realizzato al Palapartenope di Napoli nel 2014 con la voce inconfondibile dello stesso mascalzone latino nel finale. E l’inevitabile ovazione dell’Ariston.

Pino pure per Ranieri, protagonista in Quando di una maiuscola prova d’interprete carezzata dalle voci dei Neri per Caso come onde sulla spiaggia tropicale.

Raffinata la rivisitazione de La voglia, la pazzia di Gaia con Toquinho, autore di quel pezzo con Vinicius De Moraes. "Sergio Bardotti fu il dio quell’album" ricorda il chitarrista paulista. "Grazie anche alla padronanza della lingua, Gaia ha una qualità vocale idonea a darle suggestione". "Mia madre, come tante, è una ‘figlia’ di Toquinho e per me questa è una canzone che sa di casa" racconta l’eroina dell’estate.

Problemi per Francesco Gabbani penalizzato dall’afonia di Tricarico in quella Io sono Francesco coreografata da una ventina di bambini coi cartelli “Viva Francesco”. “Pu*** la maestra“.

Avvincente, ma solo fino ad un certo punto, a potenza di fuoco di Giorgia e Annalisa a confronto nella bondiana Skyfall e la forza di Adele.

De André da balera per Olly e Goran Bregović con la sua Wedding and Funeral Orchestra tra chitarre, cassa, ottoni, archi, coristi-ballerini e finale con l’accompagnamento dal pubblico. Quasi lo spirito di un Jova Beach Party 2.0 in chiave balcanica.