Sanremo, 9 febbraio 2024 – Non accenna a placarsi la polemica sollevata dall’ormai nota partecipazione di John Travolta alla seconda serata di Sanremo. L’ospitata è finita al centro della bufera non solo per questioni artistiche (con le critiche per la gag del ballo del qua qua) ma anche per il “caso scarpe”: durante la “famigerata” danza sono finiti sotto l’occhio delle telecamere i piedi di Travolta, che indossava un paio piuttosto vistoso di sneaker con il logo in bellavista. Ma perché hanno fatto tanto discutere? A far deflagrare il caso è stato il Codacons, che ieri ha annunciato di aver presentato un esposto ad Agcom e Antitrust per aprire una formale indagine su presunti casi di “pubblicità occulta a danno dei telespettatori” che si sarebbero verificati nel corso delle prime due serate del Festival di Sanremo ( “In fatto di pubblicità occulta la Rai perde il 'pelo ma non il vizio”, ha scritto ieri l’associazione consumatori).
L’esposto del Codacons in Procura
Oggi sulla vicenda è intervenuto nuovamente il Codacons che, a seguito delle indiscrezioni riportate da "Striscia la notizia", ha deciso di presentare un esposto alle Procure della Repubblica di Imperia e Roma per la possibile fattispecie di truffa aggravata. "Molti - si legge in una nota - i punti oscuri della vicenda legata all’intervento di John Travolta sul palco dell’Ariston. In primo luogo sembrerebbe che già da ottobre la Rai avesse avviato trattative con l’attore americano per una sua partecipazione al Festival con un compenso pagato dallo sponsor. Circostanza che, se confermata, smentirebbe le affermazioni di Amadeus secondo cui sarebbe stato Travolta a proporsi nei giorni scorsi per Sanremo, trovandosi in Francia”.
"L’azienda di scarpe U-Power, inoltre, avrebbe diffuso con largo anticipo una comunicazione dove annunciava che il 7 febbraio ci sarebbe stata una promozione ai propri prodotti proprio dal palco dell`Ariston, e casualmente il proprietario della stessa azienda si trovava seduto in prima fila al festival durante l’intervento di Travolta. Aspetti - ha aggiunto il Codacons - su cui ora le Procure di Imperia e Roma dovranno fare chiarezza, per accertare l`eventuale sussistenza di possibili condotte illecite come quella di truffa aggravata, e le relative responsabilità”.
La presa di posizione della Rai
Intanto la Rai sale sulle barricate. Nel primo pomeriggio di oggi Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time, “oltre a ribadire l'estraneità” all'asserita finalità promozionale dell'esibizione dell’attore americano, la Rai ha comunicato di aver “già posto in essere ogni opportuna verifica per fare luce sulla vicenda”, e “procederà nei confronti di tutti i soggetti in ordine ai quali dovessero emergere eventuali profili di responsabilità”. "Compreso Travolta?" chiedono i giornalisti. "Si', tutti", risponde. Ciannamea ha sottolineato che il contratto di Travolta prevedeva il divieto di inserire “elementi aventi direttamente e/o indirettamente valenza pubblicitaria e/o promozionali, anche con riferimento al vestiario e/o accessori se non preventivamente autorizzato per iscritto”.
"Abbiamo già attivato - ha aggiunto Ciannamea - le opportune procedure legali per rivalerci nei confronti della società” titolare dei diritti di sfruttamento delle prestazioni di Travolta, la Divina Luna Srl, “posto che il contratto prevedeva espressamente l'obbligo di divieto di di introdurre elementi pubblicitari”. Prevista infatti, in caso di violazione, la possibilità per la Rai di “rifiutarsi di pagare il corrispettivo pattuito e di agire nei confronti della Divina Luna Srl per la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni subiti”.
"La cosa importante - sottolinea ancora - è accertare che la Rai non c'entra nulla”. Quanto al mancato oscuramento del marchio delle scarpe di Travolta, “c'è stata una disattenzione, un errore”, ammette. "E’ accaduto anche con Crowe, ancora di più con Travolta: per problemi di sicurezza è stato impossibili avvicinarli”. Travolta “era a Montecarlo e si è proposto di venire”.
Quanto alla mail inviata dalla U-Power, società di produzione delle scarpe, ai rivenditori il 1 febbraio Ciannamea ha precisato: “non sapevamo nulla, non c'erano accordi commerciali né informazioni di nessun genere. Non avevamo evidenza di cosa potessero essere queste scarpe”. In ogni caso, “saranno raccolti tutti gli elementi utili a fare chiarezza”. Per quanto riguarda la presenza del manager dell'azienda in prima fila, “Travolta ha invitato alcuni amici e ha avuto a disposizione dei biglietti”.
Gasparri: accertamenti su caso anche in Vigilanza Rai
"Conosco e stimo Marcello Ciannamea e stimo anche tutti gli altri dirigenti della Rai. Leggere che Ciannamea si sente 'truffato' sul caso Travolta mi colpisce molto. Perché se c'è un uso improprio del servizio pubblico televisivo da parte di privati, all'insaputa di chi organizza con tanta cura il Festival di Sanremo, c'è da preoccuparsi molto". A dirlo è il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Io - ha aggiunto - non pensavo che le cose fossero arrivate fino a questo punto, ma c’è molto da controllare allora. Sulle procedure, sugli eventi di questa importanza, sull'uso a fini commerciali da parte di privati. E' necessario un grande, severo e approfondito esame di quanto è avvenuto. Se i capi stessi della Rai ipotizzano di essere stati vittime di una truffa, vuol dire che alcuni grandi eventi sono fuori controllo".
"Non bastano le verifiche dell'azienda. Faremo anche in commissione di Vigilanza, su mia richiesta, tutti gli accertamenti del caso. La Rai ha bisogno di risorse. Con Sanremo ne ha raccolte tante, ben 60 milioni. Non vedo perché si devono arricchire dei privati e non la Rai - che annota ancora Gasparri - se fa della pubblicià, se la deve far pagare profumatamente. Resta però il dubbio di come mai Amadeus abbia usato la frase in inglese che è lo slogan adottato dalla fabbrica di scarpe. Amadeus è un profeta o sapeva qualcosa? Ci dovra' rispondere. Non esistono intoccabili in questo Paese. E attendiamo anche - ha concluso l'esponente FI - l'inchiesta di alcune trasmissioni di punta della Rai, che calunniano la gente perbene. Vedremo se cercano la verità sulla propria azienda o se sono al guinzaglio".