![Damiano David (26 anni) è tornato all’Ariston senza i suoi Måneskin: in apertura della serata di ieri ha reso omaggio a Lucio Dalla interpretando Felicità. Con lui sul palco Alessandro Borghi e il piccolo nipote dell’attore, Vittorio Damiano David (26 anni) è tornato all’Ariston senza i suoi Måneskin: in apertura della serata di ieri ha reso omaggio a Lucio Dalla interpretando Felicità. Con lui sul palco Alessandro Borghi e il piccolo nipote dell’attore, Vittorio](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZTlkMmJkOGEtYzA2OS00/1/il-record-di-ascolti-conti-batte-amadeus-ma-sullo-share-e-pareggio.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Damiano David (26 anni) è tornato all’Ariston senza i suoi Måneskin: in apertura della serata di ieri ha reso omaggio a Lucio Dalla interpretando Felicità. Con lui sul palco Alessandro Borghi e il piccolo nipote dell’attore, Vittorio
Conti vs Amadeus, la sfida dei giganti. Dopo 5 anni di trionfi sempre crescenti, il pubblico tratteneva il fiato aspettando l’esito del cambio di conducente. Carlo Conti avrebbe fatto meglio o peggio del predecessore? Gli scommettitori lo davano per perdente: dopo i numeri astronomici fatti segnare da Ama, pareva impossibile riuscire non dico a migliorarli ma anche solo a pareggiarli. Era come se una squadra di calcio che non avesse perso una partita, nel campionato successivo dovesse eguagliare il record. Com’è andata?
Non è facile rispondere, perché nel frattempo le misure del campo di gioco sono cambiate. L’anno scorso non c’era la cosiddetta total audience, cioè l’audience complessiva che non si limita a misurare, attraverso gli apparecchi meter, l’ascolto davanti a un vero televisore, ma conteggia anche quello attraverso le piattaforme sul web, nel nostro caso Raiplay. Non solo: il Festival del 2024 finiva alle 2, quello del 2025 all’1.20. Sarebbe come far giocare una squadra di 11 contro una di dieci. Comunque a qualche conclusione si può arrivare. Per i dati della total audience il Festival di martedì è stato seguito da una media di 12 milioni e 600mila spettatori, share del 65,3%. Ci siamo procurati i dati dell’ascolto in tv, cioè quello tradizionale, prosciugato delle rilevazioni sul web. Questi dati ci dicono che la prima parte del Festival contiano, dalle 21,15 alle 23,26, è stata seguita da 15,7 milioni pari al 63, 61%. La seconda parte, dalle 23,30 all’1.20, da 8 milioni pari al 68,67%. Confrontiamo ora con i dati “tradizionali“ dello scorso anno. La prima parte di Amadeus 2024 venne vista da 15 milioni pari al 64%. La seconda da 6,5 milioni pari al 67%. Complessivamente l’ascolto totale (tradizionale) è stato per Conti di 12,2 milioni pari al 65%, cioè 1,7 milioni in più e 0,1% in meno rispetto ad Amadeus. Ma i dati non sono confrontabili perché Amadeus finì alle 2 mentre Conti ha terminato 40 minuti prima.
E allora? L’unico modo per avere una valutazione attendibile è mettere a confronto le fasce in cui i due Sanremo sono esattamente sovrapponibili, e cioè dalle 21,25 all’1.20. Cosa ci dice questo confronto? Nel 2024 Amadeus raccolse 11,7 milioni e il 65%, quest’anno Carlo Conti ha mietuto 12 milioni e il 65,4%. Qui dalla sala Var, a nostro modesto parere, si tratta quindi di un pareggio, o un quasi pareggio, se vogliamo. Un risultato comunque eccezionale che pochi, pochissimi, si sarebbero aspettati (vista anche la concomitante partita della Juve in Champions). Qualche annotazione marginale: il picco s’è avuto alle 1,08 per la canzone di Giorgia, con il 72% degli spettatori (svegli) che l’hanno apprezzata. E per chi proprio non riesce ad appassionarsi al Festival, un dato confortante: nonostante la massiccia concorrenza, Dimartedì su La7 ha ottenuto quasi un milione di spettatori pari a oltre il 4%. C’è vita oltre Sanremo.
Piero Degli Antoni