Firenze, 11 febbraio 2025 – Uno dei motivi di discussione della vigilia di Sanremo è stata la versione di ’Bella stronza’ che nella serata delle cover Fedez proporrà con il fiorentinissimo Marco Masini. Si è parlato tanto, troppo, di questo rifacimento. Tanto che lo stesso Marco Masini su Instagram si è sentito di dover precisare. ‘La cover di ‘Bella stronza’ che io e Federico porteremo all’Ariston venerdì non sarà nulla di tutto ciò che sto leggendo in questi giorni: nessuna frase, nessuna parola della canzone è stata modificata. Abbiamo semplicemente unito parti del testo originale con le nuove strofe scritte da Federico per l’occasione. Ne è nato un racconto totalmente nuovo, del quale in tanti parlano senza averlo ascoltato”. Sta di fatto che questa è diventata la cover più attesa perché molti hanno associato la scelta del brano con la querelle familiare che ha coinvolto i Ferragnez.
![Marco Masini e Gianna Bigazzi](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MmMzZDMzYTYtMzhiZi00/1/marco-masini-e-gianna-bigazzi.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Carlo Conti intervenendo da Bruno Vespa su Rai1 ha detto che “sarà una versione 2.0 di quel brano”. Non è più la canzone del 1995 “ma è adattata ai tempi”. Ma facciamo un passo indietro, proprio a quel 1995 quando il brano vide la luce in quella farm musicale che era la ’Cingallegra’, la villa della famiglia di Giancarlo Bigazzi sulle colline di Settignano. Una splendida location dove è nata la scuola musicale fiorentina e dove oltre che Marco Masini sono cresciuti Raf, Aleandro Baldi, Paolo Vallesi, Alessandro Canino e molti altri. Giancarlo ci ha lasciato nel 2012 e ne sentiamo la mancanza perché è stato un gigante della musica italiana. La sua opera viene ricordata e valorizzata dalla moglie Gianna e dal figlio Giovanni. Gianna ricorda il percorso di Masini. “Nel 1990 mio marito decide di produrre Marco realizzando ‘Disperato’ con la quale vince a Sanremo la sezione novità. L’anno dopo arrivò terzo fra i grandi con ‘Perché lo fai’ e venne realizzato l’album ‘Malinconoia’, termine coniato proprio da Giancarlo. Nel ‘93 è uscito ‘Vaffanculo’, altro pezzo che suscitò molte discussioni”.
“Quello che voglio sottolineare è che la bravura di Marco è stata quella di spaziare da pezzi che sono autentiche poesie come ‘Ci vorrebbe il mare’ a canzoni più dirompenti come ‘Bella stronza’. Mio marito amava definirsi un artigiano della canzone, si metteva al pianoforte e provava e riprovava fino a che non trovava la canzone giusta per il tipo di cantante per il quale scriveva. E così è stato anche per Marco, capace di essere molto melodico ma anche dirompente per le grandi capacità artistiche e interpretative che ha. All’epoca non c’erano i rapper e le sue canzoni più forti e dure sono state con titoli e testi espliciti che volevano mandare un messaggio netto. Anche mio marito Giancarlo aveva una doppia veste: ha scritto canzoni melodiche come ‘Rose rosse’ per Massimo Ranieri e ‘Gli uomini non cambiano’ per Mimì Martini oltre che per molti altri. Nel contempo era dissacrante protagonista con gli ‘Squallor’ il gruppo musicale che con i suoi testi espliciti rivoluzionò la musica italiana”.