Sono tanti quelli che si ricordano l’ospitata di Ghali a Sanremo nel 2020. Prima di esibirsi, infatti, il rapper è stato protagonista di una caduta rovinosa sul palco. O meglio, l’entrata a effetto era voluta: in realtà a fingere di scivolare è stato un ballerino che indossava una maschera ed era vestito come l’artista. Quest’anno Ghali partecipa alla manifestazione – dal 6 al 10 febbraio – per la prima volta come concorrente, con il brano ‘Casa mia’.
Le origini
Ghali Amdouni, più noto come Ghali, è nato nel 1993. I suoi genitori hanno origini tunisine. Lui è cresciuto in Italia, in particolare nella periferia milanese, nella zona di Baggio, un contesto che conosce bene e di cui parla anche nelle sue canzoni. Il rapper è cresciuto senza il padre. Il genitore, infatti, è stato arrestato quando il figlio era ancora piccolo. Secondo quanto risulta, poi, Ghali stesso è finito poi agli arresti quando era ancora minorenne scontando la pena presso il carcere minorile del capoluogo lombardo. È diventato popolare tra il 2014 e il 2016 quando ha pubblicato online alcuni brani con alcuni video a corredo. Successivamente sono usciti i suoi dischi. Per ora se ne contano quattro: ‘Album’ - 2017 ‘DNA’ - 2020 ‘Sensazione ultra’ - 2022 ‘Pizza Kebab Vol. 1’ - 2023 ‘Casa mia’ La canzone scelta da Ghali per Sanremo si intitola ‘Casa mia’ ed è un brano elettro-pop. Parla della situazione ormai diffusa nella società e nelle città, per cui “siamo tutti zombie con il telefono in mano”, come recita un verso. Cosa significa casa? Dove sono finiti i valori? Si è perso il senso di comunità e ormai i gruppi sono in lotta tra loro? “Siamo tutti zombie col telefono in mano Sogni che si perdono in mare Figli di un deserto lontano”. Il brano assume anche una connotazione politica quando Ghali canta: “Bombardate un ospedale per un pezzo di terra o per un pezzo di pane”. Inevitabile pensare a quello che sta succedendo in Ucraina e a Gaza. Per la serata dedicata alle cover e ai duetti, Ghali ha fatto sapere di voler cantare ‘L’italiano’ di Toto Cutugno, come omaggio al compianto artista scomparso nell’estate del 2023. Il rapper avrebbe desiderato al suo fianco Nino D’Angelo, ma quest’ultimo ha da poco reso noto di aver declinato l’invito. D’Angelo, infatti, ha detto che avrebbe ricordato volentieri il suo amico e collega Toto Cutugno, ma si era ripromesso di tornare all’Ariston esclusivamente per cantare in napoletano, una circostanza evidentemente non prevista dal duetto proposto da Ghali.