Sanremo, 17 febbraio 2025 – Tutta l’Italia, tutta l’Italia, con le donne che restano sempre un passo indietro. “Sono rimasta malissimo per Giorgia – ha sbottato ieri Elodie nel corso della “classica“ Domenica In sanremese in onda su Raiuno –. Il fatto che non sia arrivata tra i cinque finalisti è stato irrispettoso per il suo talento, per la sua carriera, per il brano che aveva portato in gara. E mi fa incazzare che lei non fosse lì. È ingiusto. Dov’era il sostegno? Il sostegno di tutti: del televoto, delle radio, dei giornalisti? Sembra che le donne debbano sempre fare le capriole, non voglio fare la vittima ma sono dati oggettivi. Noi donne siamo sempre in minoranza perché, anche facendo più di loro, non siamo mai abbastanza, rispetto agli uomini”.
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Non occorre essere nazifemministe per trovare agghiacciante quanto è accaduto sul palco dell’Ariston, sabato notte, con la chiamata, uno alla volta, dei cinque cantanti/cantautori finalisti del Festival 75. Tutta l’Italia, tutta l’Italia, nemmeno una donna. Con la “superfavorita“ Giorgia relegata al sesto posto che scoppiava in lacrime, poi, tornata in scena a ritirare un premio, e standing ovation del pubblico.
Brunori Sas: “Patriarcato nella musica italiana”
Bisognerebbe davvero provare a capire che problema ha Sanremo con le donne. Perché un problema c’è, e a confermarlo dall’alto del suo terzo posto è, ieri mattina, in conferenza stampa, Brunori Sas: “Io partecipo a molti laboratori di ‘Una Nessuna Centomila’ con Fiorella Mannoia, ed è innegabile che esista un problema di patriarcato nel mondo della musica italiana – dice –. Il tema della parità di genere è importante e sarebbe anche bello da affrontare tra noi artisti, tutti insieme. L’unica piccola consolazione è che almeno in questo podio c’è un maschile che non è patriarcale”, e che Dario faccia riferimento ai rapper/trapper apertamente misogini invitati a gareggiare non è un’ipotesi da scartare.
Lucio Corsi: “Attenti alla parità di genere”
A Brunori fa eco Lucio Corsi: “Bisogna essere attenti alla parità di genere, io ho fiducia che siano i giovani a trovare un modo di affrontare questo tema in maniera sempre più giusta, con più attenzione, più equità”. E il vincitore Olly? Lui, 23 anni, in passato è stato al centro di polemiche per alcuni testi omofobi e per una frase di una sua canzone, Mai e poi mai, scritta a 17 anni: “Il giorno che la trovo o / La sposo o la ucciderò”, cambiata però nelle esibizioni dal vivo, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, in “Il giorno che la trovo o / La sposo o la lascio andare”. Errori di gioventù? Nel brano con cui ha trionfato al Festival, la donna per cui prova Balorda nostalgia sei tu “che mentre cucini ti metti a cantare”, e avanti così, d’altronde cos’altro mai fanno le donne – oltreché le mamme e le vallette del Sanremo 2025 ambientato negli anni d’oro della Democrazia Cristiana – se non cucinare cantando?
Esclusione di Giorgia
Per l’esclusione di Giorgia dalla cinquina Elodie chiama in causa il mancato sostegno di stampa e radio, ma guardando le classifiche si vede che Giorgia era stata la più votata dalla sala stampa, dunque era prima nella classifica della prima serata; mercoledì e giovedì, col verdetto decretato da giuria delle radio e televoto, in testa c’era Brunori Sas, seguito da Olly, Cristicchi, Fedez e poi Giorgia, che restava comunque tra i primi cinque. La débâcle sabato: per le radio Giorgia era la prima seguita da Lucio Corsi, Achille Lauro, Coma_Cose, Brunori Sas; Giorgia era prima anche in sala stampa, seguita ancora da Corsi, Lauro, Brunori e Olly. È stato il televoto a darle il colpo di grazia, premiando Brunori, Olly, Corsi, Fedez e Lauro, e di fatto eliminandola dalla cinquina. Il televoto: e siamo al dunque. Il problema con le donne, da sempre, non ce l’ha solo Sanremo. Ce l’ha tutta l’Italia. Tutta l’Italia.