Sanremo, 3 febbraio 2024 – Debuttante, ma di lusso. Giovane e bella, la ventiquattrenne varesotta Clara Soccini, per il mondo del disco solo Clara, chiede al Festival di Sanremo di renderla agli occhi (e alle orecchie) del grande pubblico pure brava. Lo fa con Diamanti grezzi, dopo aver vinto la roulette (russa) di Sanremo Giovani 2023 con Boulevard. Tutto nell’attesa del tour nei club di marzo con tappe pure al Viper Theatre di Firenze il 20 e ai Magazzini Generali di Milano il 26.
Clara, perché Diamanti grezzi?
"Perché la perfezione non esiste e quindi è inutile lottare, meglio rimanere diamanti grezzi, riscoprendosi quotidianamente".
La sera delle collaborazioni canterà con Ivana Spagna Il cerchio della vita, versione italiana della Circle of life di Elton John del Re leone.
"Beh, Il cerchio della vita è una delle canzoni che ascoltavo quando ero bambina, per questo, oltre a Spagna, avrò sul palco il giovanissimo Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino. Fin dal nostro primo incontro, a colpirmi è stata la straordinaria umiltà di Ivana, donna semplice, diretta, sempre prodiga di buoni consigli".
Quali?
"Mi ha spiegato che per andare lontano bisogna mantenere i piedi per terra e che la carriera di un cantante non la decide un solo singolo di successo. Per questo, nonostante le fortune incontrate dal singolo Origami all’alba, per arrivare all’Ariston ho scelto di passare attraverso le selezioni di Sanremo Giovani".
Il 16 febbraio esce il suo album di debutto. Cosa c’è dietro la tautologia di un titolo quale Primo?
"L’album d’esordio uno deve meritarselo. Io, da meteoropatica quale sono, ho finito col registrare un disco che mi somiglia, in cui si ride e si piange con un continuo up and down".
Che immagine intende offrire sul palco dell’Ariston?
"Mia mamma usa sempre l’espressione “di classe“. Ecco, per il pubblico del Festival vorrei essere la ragazza della porta accanto… ma di classe".
Bnkr44 – Governo Punk
Affiorato dalla selezione di Sanremo Giovani con Clara e Santi Francesi, il collettivo empolese cresciuto nel “Bunker”, la fabbrica dismessa divenuta centro d’aggregazione e crocevia del loro mondo (con sala di registrazione inaugurata il 4 aprile e da qui il nome), torna all’Ariston un anno dopo averlo calcato come ospite di Sethu. “A dire il verso siamo una via di mezzo tra il collettivo e la boy band, una lobby di artisti, ragazzi con influenze e gusti musicali diversi”.
Tre album in studio e riferimenti artistici che spaziano dai Queen ai Blur. La sera delle cover Fares, Erin, Caph, JxN, Faster e Piccolo canteranno Ma quale idea col suo autore Giuseppe Chierchia, pardon Pino D’Angiò, ma a giocarsela sarà soprattutto l’inedita Governo Punk. “La cosa più punk che abbiamo fatto nella vita? Rimanere a vivere in provincia, a Villanova”.
Il Tre – Fragili
Lui, Guido Luigi Senia da Santa Maria delle Mole (Roma), 26 anni, è partito dall’urban. Poi ha allargato gli orizzonti. “Non faccio più solo rap, è limitativo, mi piace pure il pop”. Lo sa bene Fabrizio Moro che la sera delle collaborazioni condividerà con lui un medley dei propri successi. Senia si dice orgoglioso di essere arrivato sul palco del Festival senza usare la “scorciatoia” dei talent, ma solo la forza dei suoi due album (Ali e Invisibili). Nato il 3 settembre (il nome arriva da lì) Guido a Sanremo racconta la fine di una relazione “per dire che ognuno a modo suo è fragile e che deve saper convivere con i propri errori, magari anche chiedendo scusa”. Una riflessione sentimentale fuori tempo massimo. “Mi assumo la responsabilità di non essermi comportato bene, perdendo per questo qualcosa di prezioso. Metterlo nero su bianco nel testo di una canzone mi ha aiutato”.
La Sad – Autodistruttivo
C’è l’impronta di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari nel brano con cui Theø, Plant e Fiks, all’anagrafe Matteo Botticini, Francesco Emanuele Clemente ed Enrico Fonte, affrontano il loro primo Sanremo. “Fa un genere diverso dal nostro, ma per collaborare assieme non ci siamo snaturati trovando una bella chiave far incontrare i nostri mondi – ammettono –. Autodistruttivo è comunque la storia di un ragazzo, ma potrebbe essere la storia di qualsiasi persona che fa fatica a farsi accettare da famiglia, amici, società”.
Creste e giubbotti borchiati: la loro vena punk i La Sad la ritrovano in Lamette, la cover di Rettore condivisa all’Ariston con le. “I nostri discografici avevano ragionato con Amadeus sull’eventualità di una nostra presenza già l’edizione passata, ma solo in questa con Sanremo abbiamo deciso di fare sul serio, anche perché abbiamo un nuovo album già pronto”.
Fred De Palma – Il cielo non ci vuole
Primo obiettivo al Festival per Federico Palana alias Fred De Palma: “Alzare i voti delle pagelle dei giornalisti”. “Il pezzo è un po’ diverso rispetto al percorso fatto finora e questo ha alimentato un po’ di stupore”,» spiega il rapper piemontese divenuto a suon di dischi d’oro e di platino il re italiano del reggaeton. “Anche se sembra dedicato a una lei è una presa di consapevolezza, perché parla alla mia coscienza degli errori fatti e della necessità di stare bene pure quando le cose vanno male. È nato durante una sessione di lavoro prima dell’estate scorsa. L’abbiamo mandato ad Amadeus, che ha apprezzato, ma poi non ho saputo più niente fino all’annuncio di dicembre. Ho vissuto sei mesi di ansia”.
Altra sorpresa la sera delle collaborazioni, quando Federico-Fred, 34 anni, si confronterà all’Ariston con l’eurodance degli Eiffel 65.