Mercoledì 12 Febbraio 2025
PIERO DEGLI ANTONI
Sanremo

Conti scoppia a piangere: "Grazie mamma"

Il conduttore si commuove in sala stampa. E tanti Big in gara citano la madri nelle loro canzoni. Sanremo specchio di un’Italia tornata mammona?

Carlo Conti. in lacrime in sala stampa a Sanremo, ricordando la mamma

Carlo Conti. in lacrime in sala stampa a Sanremo, ricordando la mamma

Altro che rapper brutali, scomposti e maleducati. Questo è il Festival della mamma (o dell’Italia mammona?). I buoni sentimenti sono più infestanti dell’edera: si diffondono intorno e soffocano qualsiasi tentativo di malvagità. Non sopravviverebbe nemmeno Cattivissimo Me. Ieri in conferenza stampa Carlo Conti – di solito gioviale e scherzoso – ha rivelato un aspetto di sé finora sconosciuto. Una domanda dei giornalisti ha spalancato l’armadio dei ricordi. I cassetti si sono aperti e ne sono usciti melanconia e dolore. Il conduttore, 63 anni, non ha saputo trattenere la commozione e le lacrime quando ha ricordato la madre, scomparsa nel 2002. "Sono stato cresciuto da mia madre, perché ho perso mio padre quando avevo 18 mesi. È lei che mi ha insegnato i valori che voglio trasmettere a mio figlio: rispetto e onestà. Mia madre faceva mille lavori, eppure alla sera ho sempre trovato la tavola apparecchiata, anche solo per noi due". A queste parole – pur sforzandosi di resistere – non è riuscito a trattenersi, le lacrime hanno cominciato a scorrere dietro le lenti degli occhiali.

La conferenza stampa è ripresa, anche con toni più leggeri: "Mia mamma non era una grande cuoca. Avevo però una zia di Livorno che faceva un cacciucco eccezionale. E mi raccomando: si dice cacciucco non caciucco come sento spesso". Evidentemente però Conti ha rimuginato sull’accaduto, e poco dopo ha ripreso la parola per tornare sul tema. "Ho pensato che se a 18 mesi avessi perso mia madre invece di mio padre, oggi non sarei qui". Di nuovo la commozione l’ha travolto, le lacrime sono scese ancora. "L’ho detto perché mio padre non avrebbe avuto la stessa grinta di una donna".

E che dire di Simone Cristicchi? La sua canzone è tutta dedicata appunto alla mamma, un toccante ritratto di una donna affetta da una malattia che compromette le facoltà mentali. "Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei / Ti starò vicina come non ho fatto mai / Rallenterò il passo se camminerò veloce... Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito / ti dirò di mio padre ovvero tuo marito...". Sono versi intensi sul rapporto figli/ genitori. Anche Lucio Corsi cita la mamma nella canzone Volevo essere un duro: "Vivere la vita/ è un gioco da ragazzi/ Me lo diceva mamma ed io / cadevo giù dagli alberi". La mamma compare nel brano di Brunori Sas, L’albero delle noci: "Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci/ E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una fiamma". Si accodano anche Bresh con La tana del granchio: "E anche se tu non lo vuoi sapere/ sappi però che alla fine ti voglio bene/ Sono una madre che si sgola..." e Tony Effe in Damme ’na mano: "Sono il classico uomo italiano / amo solo mia madre Annarita".

E se non sono le mamme, torna sempre in gioco il tema genitori/figli. Pure uno come Rocco Hunt, professione rapper anche se in declinazione partenopea, non si sottrae alla retorica familista: "Faccio il primo Sanremo da papà. Ho a casa mio figlio di 8 anni che fa il tifo per me e ho una responsabilità". I figli trasudano da ogni discorso. Carlo Conti ha confessato di aver ceduto alle richieste della Rai solo dopo aver pensato al figlio che oggi, a 11 anni, finalmente avrebbe potuto apprezzare il lavoro del padre. Prima che il Festival cominciasse sul serio, padre e figlio andavano a pesca nel mare davanti a Bordighera. Alessandro Cattelan ha due figli, e parla della musica che ascoltano loro. Se non sono le mamme, i padri, i genitori, non mancano i bambini: stasera salirà sul palco dell’Ariston Alessandro Gervasi, volto di Peppino di Capri da bambino nella fiction Rai Champagne: "Ha soltanto sei anni ma al pianoforte ci regalerà un momento speciale", ha annunciato ieri Conti. Le emozioni melense sciamano ovunque, raggiungendo l’acme con i Coma_Cose con Cuoricini: "Cuoricini, cuoricini / che medicina / cuoricini, cuoricini / ma che tolgono il gusto/ di sbagliare tutto". Tenete a portata di mano l’insulina. In grosse dosi, mi raccomando.