Sanremo, 6 febbraio 2024 – Quattro ‘compleanni’ d’eccezione sul palco di Sanremo 2024: 200 candeline in tutto per celebrare successi che hanno fatto la storia della canzone italiana. Brani indimenticabili che tutti abbiamo cantato almeno una volta nella vita. Successi d’altri tempi che non solo hanno vinto le edizioni storiche di Sanremo, ma sono stati i successi che hanno trasformato giovanissimi cantanti, quasi sconosciuti, in vere e proprie stelle del firmamento musicale.
Chi non ha stampato nella mente (anche solo per sentito dire da genitori e nonni) il motivetto di ‘Non ho l’età (per amarti)’, con una Gigliola Cinquetti 16enne che cantava in abito’ bon ton’, mentre fuori dall'Ariston iniziavano (quasi) a infuriare le proteste generazionali e l’amore libero? Era il 1964, esattamente 60 anni fa. Da Eros Ramazzotti a Giorgia e all’iconico Roul Casadei, la 74esima edizione del Festival celebrerà gli anniversari dei brani più popolari. Ecco quali sono e la loro storia.
Successi senza tempo: ecco quando
Se il protagonista della prima serata sarà Marco Mengoni – nella doppia veste di super ospite con ‘Due vite’ e co-conduttore del Festival al fianco di Amadeus – mercoledì toccherà a Giorgia a fare un ritorno in scena trionfale. La cantante romana presenterà i cantanti in gara e spegnerà, idealmente, le prime 30 candeline del suo brano evergeen: ‘E poi’.
Eros Ramazzotti si esibirà giovedì con ‘Terra promessa’, il brano che vinse Sanremo 1984, esattamente 40 anni fa. “Gliel’ho chiesto e ha accettato di ritorno dal Messico”, ha annunciato Amadeus. Sono 70 le primavere da celebrare con ‘Romagna mia’, il famoso tormentone all’italiana di Raoul Casadei. A suonarlo nella seconda serata sarà la ‘Nuova Orchestra Santa Balera’: 25 elementi in tutto – 15 musicisti e 10 ballerini rigorosamente romagnoli docc – che rappresentano la 'generazione Z del liscio'.
Sabato Gigliola Cinquetti festeggerà i 60 anni di ‘Non ho l’età’. Durante il Festival ci sarà spazio anche per ricordare la memoria di Toto Cutugno, scomparso lo scorso agosto a 80 anni: ‘L’italiano’, successo di Sanremo 1983, è il brano diventato leggenda.
Giorgia: 30 anni di ‘E poi’
‘E poi’ arrivò soltanto al settimo posto nella sezione Sanremo Giovani, ma 30 anni dopo è ancora un successo. Fu il brano che nel 1994 lanciò Giorgia nel mondo della musica: l’anno successivo la cantante tornò all’Ariston tra i big e sbancò tutto con la canzone ‘Come saprei’ (1995).
Una curiosità: la prima versione di ‘E poi’ era leggermente diversa da quella che conosciamo, fu Pippo Baudo a chiedere ai compositori di mettere a punto il pezzo. L’intuito del ‘Baudo nazionale’ ne fece uno dei pezzi più noti della discografia di Giorgia.
Ramazzotti e la sua ‘Terra promessa’
Quarant’anni fa era un solo “giovane di periferia”, che guardava lontano e sognava l’America. Era un imbronciato e giovanissimo, quando sconosciuto, Eros Ramazzotti: aveva 20 anni ed era una nuova proposta. Cantò la sua ‘Terra promessa’ senza sapere che proprio quel brani lo avrebbe consacrato nell'Olimpo della musica italiana.
Il successo fu velocissimo, quasi immediato. Prima un tour tra la Germania, la Svizzera e l’Austria, poi ancora Sanremo per i due anni successivi: ‘Una storia importante’ nell’85 e ‘Adesso tu’, che trionfò vincendo il Festival 1986.
Cinquetti: ‘Non ho l’età (per amarti)’
“Ho paura che mi svenga da un momento all'altro”. Fu la celebre frase con cui Mike Bongiorno presentò Gigliola Cinquetti a Sanremo nel 1954. Esattamente 60 anni fa. Cantato dall'allora 16enne acqua e sapone, timida e impacciata come le ragazze di allora, il brano si impose a sorpresa nella classifica del Festival. Scavalcò inaspettatamente grandi nomi come Claudio Villa, Milva, Gino Paoli e Domenico Modugno.
La canzone che decretò il lancio di Gigliola Cinquetti – arrivata dal podio di Castrocaro – venne proposto in coppia con la cantante italo-belga Patricia Carli: quello fu l’anno due duetti con i colleghi stranieri. Un mese dopo, ‘Non ho l’età’ vinse l’Eurovision a Copenaghen con un vero trionfo: la performance ricevette 49 voti, quasi tre volte tanto quelli del secondo classificato (il britannico Matt Monro). Un primato che non fu mai eguagliato da nessun altro vincitore.
Romagna mia: tormentone ‘ante litteram’
Ci sarà anche Mirko Casadei – figlio del leggendario ‘Re del Liscio’ Raoul Casadei – sul palco di Sanremo nella seconda puntata di mercoledì 7 febbraio. Celebrerà i 70 anni di ‘Romagna mia’, il brano immortale del Maestro Secondo Casadei. Correva l’anno 1954 e quel ‘tormentone’ divenne il simbolo dell’estate in riviera, conquistato il cuore di tutti gli italiani. Fu subito un successo nazionale grazie al carisma di Raoul Casadei. L’esibizione all’Ariston arriva esattamente mezzo secolo dopo il debutto dell’Orchestra Casadei, allora guidata da Raoul, debuttò con ‘La Canta’.
Un brano intramontabile, ‘Romagna mia’: citato persino dal presidente Mattarella nel corso del tradizionale discorso di Capodanno che, nel ricordare la tragica alluvione del 2023, ha sottolineato la capacità di resilienza del popolo romagnolo e l’operosa solidarietà degli ‘Angeli del Fango’ che insieme hanno unito le forze intonando questa canzone.
Ricordo di Toto Cotugno
Scomparso lo scorso agosto, Toto Cotugno è stato un cantautore da oltre 100 milioni di copie vendute: si stima sia stato tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Un piccolo omaggio all’artista che per 15 edizioni ha partecipato a Sanremo nella serata delle cover (giovedì 8 febbraio): sarà Ghali con Ratchopper a proporre un medley dal titolo ‘Italiano vero’, grande successo di Toto.
La settimana scorsa, Amadeus ha inaugurato le ‘luminarie’ con i versi dei brani più famosi di Cotugno lungo il ‘green carpet’ all'ingresso di via Matteotti. A partire dalla frase “Lasciatemi cantare”, tratta dal brano ‘L'italiano’ del 1983, che pur arrivando quinto nella classifica di Sanremo, ha ottenuto il plauso della giuria popolare, tra l'altro scalando presto le classifiche europee.
“Ha portato questo inno – 'sono un italiano, un italiano vero' – che ha fatto commuovere gli italiani in tutto il mondo. Una persona di grande carisma e capacità, innamoratissimo di Sanremo e del festival e questo brano, tra i tanti belli che ha eseguito, ha contribuito come i grandi Modugno, Pavarotti e Bocelli, a portare la musica italiana nel mondo”, ha detto Amadeus all’accensione delle luminarie.