L’eyeliner che al momento della proclamazione si scioglie sul volto dei Maneskin, colandogli sulle guance come in una delle messe in scena turpi e maledette di Achille Lauro, è probabilmente il fermo-immagine più intenso con cui Sanremo archivia questo suo 71° Festival. Ma ieri mattina il make-up era tornato al suo posto quando Damiano & Co. sono comparsi sullo schermo per raccontare, in collegamento Zoom, questo momento magico assieme alla coppia Fedez-Michielin (secondi) e a Ermal Meta (terzo).
Cosa significa Maneskin e perché la band si chiama così
"Le lacrime? C’è chi pensa che siamo automi senza sentimenti e invece siamo umani; umani che si sono resi conto d’aver fatto qualcosa d’importante" hanno spiegato i Maneskin che dedicano la vittoria "al nostro team, diventato la nostra famiglia".
Una rivincita sul mancato trionfo a X Factor nel 2017?
"Una reazione, non una rivincita. Quel secondo posto l’avevamo già superato il giorno dopo".
Dicevate di aver puntato su un pezzo anti-Sanremo. E invece…
"Avevamo scelto Zitti e buoni perché rappresenta bene il nostro suono attuale; anticonvenzionale sì, ma anche molto legato alla nostra identità. Abbiamo assorbito entusiasmo e l’abbiamo restituito, siamo esterrefatti dalla reazione suscitata nel pubblico".
I complimenti più esaltanti?
"Vasco che dice di tifare per noi perché siamo il nuovo rock italiano è piuttosto beatificante".
Voi siete romani: pure la sindaca Raggi s’è felicitata in un post.
"Ci fa un piacere immenso il feedback della nostra città. D’altronde abbiamo iniziato suonando per i passanti di Via del Corso".
A proposito, avete riempito le strade italiane di vostri manifesti.
"Saranno piaciuti alle persone a passeggio. E sicuramente male non ci hanno fatto".
E ora?
"Il 19 marzo esce il nostro nuovo album Teatro d’ira – Vol. I, mentre il 14 e il 18 dicembre suoniamo i nostri due primi concerti nei palazzetti a Roma e Milano. Sperando, naturalmente, che la situazione sanitaria lo consenta".
Francesca Michielin ed Ermal Meta, voi ci siete già stati, adesso l’Eurovision toccherà ai Maneskin: che consiglio date loro?
Michielin: "È un momento di pura follia, in cui si condivide musica con artisti di ogni estazione; un’esperienza di cui fare tesoro".
Meta: "Andate lì, spaccate tutto, e riportate l’Eurovision in Italia".
Fedez e Michielin, in scena c’era molta emozione fra voi.
Michielin: "È stato un po’ come chiedere alla ragazzina che mi porto dentro di diventare una donna. E a Federico ho chiesto di non mostrare la nostra forza, ma la nostra fragilità".
Fedez: "Credo di non aver mai provato sul palco un miscuglio di emozioni tanto contrastanti come m’è successo all’Ariston. Senza Francesca sarei svenuto. È stata la mia roccia".
Fedez c’è chi ha avuto da ridire sull’invito rivolto da sua moglie ai follower di votare Chiamami per nome.
Fedez: "Mi hanno sempre insegnato che la moglie sostiene il marito. E il fatto che Chiara Ferragni sia mia moglie, la reputo solo una fortuna".