Sanremo (Imperia), 8 febbraio 2018 - Ermal Meta e Fabrizio Moro restano in gara a Sanremo 2018. Lo comunica la Rai a poche ore dalla terza serata del Festival, che vedrà il duo nuovamente sul palco. La loro partecipazione era stata sospesa dopo le polemiche nate per le similitudini del brano 'Non mi avete fatto niente' con la canzone 'Silenzio', scritta da Anrea Febo - coautore di Meta e Moro - e presentata a Sanremo Giovani nel 2016 da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali. "A seguito delle valutazioni effettuate, la Rai ritiene che non si debba escludere dalla gara la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro, in quanto conforme al requisito di novità previsto dal regolamento". E' quanto sostiene l'azienda in una nota letta in sala stampa. I due cantanti si sarebbero dovuti esibire ieri, ma sono stati sostituiti in scaletta da Renzo Rubino, in attesa che venisse presa una decisione sulla regolarità del brano.
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La canzone di Meta e Moro - che non hanno mai nascosto di aver lavorato sul pezzo di Febo - contiene sì "stralci del 'Silenzio'" ma "in misura inferiore a un terzo delle durata (come prescrive il regolamento, ndr), quindi la circostanza che il brano sia stato già fruito non inficia la novità della canzone in gara".
Dalle analisi tecniche fatte, è risultato inoltre che "sebbene i due ritornelli siano sovrapponibili i due brani hanno stesure, durata, testi e melodie diverse. La somma degli stralci non supera un minuto e 3 secondi su una durata complessiva di 3 minuti e 24 secondi, dunque inferiore a un terzo". La conclusione è che "le due canzoni, pur presentando analogie, non sono la stessa canzone". 'Non mi avete fatto niente' è dunque in gara, ed è peraltro tra le favorite.
POLEMICHE SUL REGOLAMENTO - Sulla decisione non ha pesato la rivolta social in difesa dei due cantanti, assicura il direttore di Rai1, Angelo Teodoli: "Esiste un regolamento e noi rispondiamo a quello e non ad altro, come il web". A chi polemizza sulle norme introdotte nel 2013 che consente di 'copiare' fino al 30% di un'altra canzone, Tedoli rispionde così: "I regolamenti, così come il Festival, hanno la loro evoluzione. Probabilmente in futuro molte cose dovranno essere prese in esame e aggiornate. Non è escluso che si faccia". Sul caso il direttore artistico Claudio Baglioni si limita ad auspicare che in futuro vengano adottati "regolamenti più precisi". Per il resto "quello che ho potuto mettere in atto l'ho fatto, ora mi rimetto alle decisioni che sono state deliberate".