Martedì 19 Novembre 2024

Sanremo 2018, la classifica finale e gli ascolti della quinta serata

Con 12,2 milioni di spettatori e il 58,3% di share è stata la seconda finale più vista dal 2002 Sanremo 2018, il racconto della finale e la classifica Sanremo 2018, cosa si dice sui social (quinta serata)

Sanremo 2018, i conduttori e i vincitori (Lapresse)

Sanremo 2018, i conduttori e i vincitori (Lapresse)

Sanremo (Imperia), 11 febbraio 2018 - Sanremo 2018 batte tutti i record. Anche la finale della 68esima edizione del festival, che ha incoronato vincitori la coppia Ermal Meta e Fabrizio Moro con il loro brano "Non mi avete fatto niente" (qui la classifica finale), ha registrato ascolti alle stelle: ieri sono stati 12 milioni 125mila i telespettatori sintonizzati su Rai1, con uno share del 58,3%. Un risultato in linea con quello dello scorso anno, quando gli spettatori della finalissima erano stati 12 milioni 22mila e lo share del 58,41%. E che conferma i dati positivi collezionati sera dopo sera dal trio Baglioni-Hunziker-Favino: gli ascolti della quarta serata, per citare l'ultima, hanno registrato uno share mai così alto dal 1999.

 

ASCOLTI - Ma torniamo alla finale. Con la media del 58.3% quello di ieri è stato il secondo miglior risultato in share dal 2002, quando il festival di Pippo Baudo, con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, raggiunse nell'ultima serata il 62.66%. Una vetta che solo il festival di Carlo Conti e Maria de Filippi è riuscita poi a superare, nel 2017, con il il 58.41%. In valori assoluti, i 12 milioni 125 mila spettatori che hanno seguito ieri la finale del festival di Baglioni rappresentano il miglior risultato dal 2013.

SANREMO_28825991_022730

Sanremo 2018, cosa si dice sui social (quinta serata)

Scorporando i dati degli ascolti viene fuori che la prima parte, in onda dalle 21,20 alle 23,56, è stata vista da 13 milioni 240mila spettatori con share del 54%, contro i 13 milioni 602mila e share del 54,18% di un anno fa; la seconda parte, in onda dalle 23,51 all'1 e 26, è stata invece seguita da 10 milioni 401mila spettatori con share del 68,9%, contro i 9 milioni 767mila spettatori e share del 69,65% di un anno fa. Quindi anche in questi due casi c'è stata una sorta di continuità negli ascolti tra l'edizione di quest'anno e quella precedente, che costituì un grosso successo visto che era dal 2012 che non c'era uno share che superasse il 58%. Ottimo risultato, poi, per il DopoFestival, con ospiti i vincitori Ermal Meta e Fabrizio Moro: è stato visto da ben 3 milioni 527mila spettatori con share del 48,2%. Immensa la soddifazione della Rai, con il direttore generale Mario Orfeo che parla di un festival "indimenticabile capace di migliorare se stesso e di battere record di ascolti serata dopo serata".

PAUSINI_28823461_220319

MetaMoro più forti di ogni ostacolo A Sanremo vince il grido anti-odio - di Marco Mangiarotti

Normale. Hanno vinto Meta Moro davanti a Lo Stato sociale e Annalisa. Era la sfida finale di Sanremo dopo una vigilia che sembrava senza storia. Un sestetto che si è dimezzato a un passo dalla vittoria. Ultima tappa. MetaMoro era in testa con la miglior media fra i voti diversi, Lo Stato Sociale secondo ma in sofferenza con gli Esperti, alcuni esperti in qualcos’altro. Annalisa fortissima al voto e sui social ma meno forte con le giurie tecniche. Dopo Gazzè e Ron, Premio della Critica “Mia Martini”. E Ornella Vanoni. Questi sono gli artisti che si sono giocati il podio fino alla fine. Metterei invece nella mia playlist Diodato e Roy Paci, una fra le band storiche. The Kolors e Giovanni Caccamo. Senza dimenticare il neofolk con garbo di Barbarossa.

Ultimo vincitore dei giovani. La dedica al fratello

Sanremo 2018: i tre finalisti (Ansa)

Gli altri devono solo pensare che hanno partecipato a un festival dove musica e canzoni hanno avuto spazio, attenzione, libertà e coccole. Una platea da record per far ascoltare il loro lavoro. Un Sanremo non perfetto ma bello, grazie al lavoro di tutti, Claudio Baglioni e Rai. Poi è stata anche una prima volta del nuovo sistema di voto, con la sala stampa che conta molto fino alla fine. Ma non è una giuria di critici musicali sia ben chiaro, piuttosto una demoscopica evoluta. Quindi il festival Sessantotto è stato a suo modo rivoluzionario. Con la musica al centro e intorno tante cose quasi sempre interessanti. O divertenti. Se guardo ai primi della classe, trovo canzoni che fin dall’inizio non mi hanno convinto, ma mentre le perplessità su MetaMoro aumentavano, la cosuccia de Lo Stato Sociale metteva a fuoco un gioco senza pretese, un tema non immediato (i giovani hanno il diritto almeno di sognare un lavoro diverso dai modelli normali). Un’idea di spettacolo sofisticata e pop Dams, simpatia e ironia. Così ho cambiato idea.

image

La scrittura pop di Annalisa era credibile, la sua interpretazione impeccabile. La canzone di Dalla per Ron un’intima meraviglia, come la favola dei Gazzè. Quella di Bungaro e Pacifico per Ornella Vanoni il teatro canzone sul palco. Che abbiano capito la scrittura di Diodato mi ha fatto piacere. Che Avitabile e Servillo non abbiano avuto indietro tutto mi spiace. La vera sigla del festival è quella di Mina nei corti di Tim.

SCOLLATURE_28793942_200437

LA CLASSIFICA FINALE DEL FESTIVAL 

1. Ermal Meta e Fabizio Moro

2. Lo Stato Sociale

3. Annalisa

4. Ron

5. Vanoni-Bungaro-Pacifico

6. Max Gazzè

7. Luca Barbarossa

8. Diodato-Roy Paci

9. The Kolors

10. Giovanni Caccamo

11. Le Vibrazioni

12. Avitabile-Servillo

13. Renzo Rubino

14. Noemi

15. Red Canzian

16. Decibel

17. Nina Zilli

18. Facchinetti-Fogli

19. Mario Biondi

20. Elio e le Storie Tese