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Sanremo 2017, da sinistra Tommaso Pini, Lele e Maldestro (LaPresse)
Sanremo, 11 febbraio 2017 - Proposte interessanti, anche nuove. Di buon livello generale. Ha vinto il più pop, Lele (Raffaele Esposito) con "Ora mai", protagonista del Serale di Amici con Elodie, sua affascinante fidanzata, e Sergio Sylvestre, e questo ha un senso perché lui ha studiato pianoforte al Conservatorio di Napoli, è chitarrista autodidatta ed autore. Il Premio della Critica Mia Martini ha premiato Maldestro, 31 anni, Antonio Prestieri. Barba e faccia alla De Gregori, autore teatrale dopo gli studi di pianoforte (Premio Sipario e Schegge di Teatro), ma soprattutto figlio di una delle famiglie di Scampia. Il suo è stato un lungo viaggio di redenzione e testimonianza a favore della legalità nei carceri moniroli e nelle scuole, con Rosaria Capacchione e Don Luigi Merola. Antonio ha un linguaggio profondo, consapevole ed evoluto anche in "Canzone per Federica", attento alla lezione dei grandi cantautori. Cita Battiato e Gaber, dice di voler tonare subito a teatro, ma le sue canzoni, scritte per sfizio, gli hanno già fatto vincere il premio Ciampi, De Andrè, SIAE, AFI, Palco Libero e Musicultura. Un peso massimo.
La Napoli che sorride dalla provincia tranquilla di Pollena Trocchia e da Scampia, due opposti che si incontrano con sincere parole di stima. Antonio riconosce al giovane Raffaele grande felicità melodica ("ma deve crescere sui testi"), hanno scritto in questi giorni una canzone insieme. Lele ricorda i sacrifici per studiare musica da piccolo, Antonio avrebbe cose troppo dure o lontane da racontare.
Il terzo premiato, dalle Radio Tv Web con il Lucio Dalla, è Tommaso Fini, percorso opposto fra scuole private e The Voice. Poi c'è l'eliminata Marianne Mirage che venerdì notte suonava al Forte Santa Tecla come fa nei club del mondo, portava la canzone più interessante e meglio prodotta, ma non da autrice. Forse anche questo ha fatto la differenza.