Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Sandra Milo e Fellini, il bacio da film fece scoppiare la scintilla

Diciassette anni vissuti quasi 'clandestinamente' dal primo incontro a Fregene dove ebbe inizio tutto

Sandra Milo e Federico Fellini

Sandra Milo e Federico Fellini

Roma, 29 gennaio 2024 – “Lo conobbi a Fregene. Era giovane e incredibilmente bello”. Quel primo incontro tra Milo e Fellini, fuori dalle scene, solo Sandra e Federico, fu un colpo di fulmine. Bastò uno scambio di sguardi. "Aveva gli occhi che ti penetravano, ma con gentilezza, come una carezza. Era una persona unica e meravigliosa”, aveva raccontato in un’intervista Sandra Milo, scomparsa oggi a 90 anni nella sua casa a Roma. 

Approfondisci:

Sandra Milo, ai funerali folla e rose bianche. Il sacerdote: cosa ha chiesto nella bara. Quel dettaglio che commuove

Sandra Milo, ai funerali folla e rose bianche. Il sacerdote: cosa ha chiesto nella bara. Quel dettaglio che commuove

"L'ho amato molto, per tanti anni – aveva confessato l’attrice di 8 ½ –. Io da subito, lui no, ma poi si è innamorato pure lui. Io ero giovane, mi intimidiva, ero bella e con un fisico sensuale, ma di per sé l'attrazione non è amore. Poi è diventato un grande amore”. 

La loro love story agli occhi di “Sandrocchia”, un dolce nomignolo che le aveva dato il suo Federico, ha assunto con il tempo i toni di una sceneggiatura. Ad esempio, quando si scambiarono il primo bacio, l'attrice sarebbe addirittura svenuta “dall’emozione troppo forte” proprio come in una pellicola in bianco e nero.

Con Fellini, Milo ha vissuto gli anni migliori della sua carriera e lei lo ha venerato fino all'ultimo dei suoi giorni. "Nella vita ci sono tanti amori ma uno solo è il grande amore. Il mio è stato per Federico”, aveva detto recentemente a Mara Venier durante una puntata di "Domenica in". Nonostante quattro matrimoni e numerosi film, quell’amore è stato unico: 17 anni vissuti quasi ‘clandestinamente’ (Fellini era sposato con l’attrice Giulietta Masina). 

Milo è stata la musa e la complice del regista che l'ha resa immortale nel mondo del cinema con i film "8 e 1/2" (1963) e "Giulietta degli spiriti" (1965), in cui incarna il ruolo della femme fatale di stampo felliniano: svampita e ridicola, ma anche ingenua e irresistibilmente disinibita.