Mercoledì 18 Dicembre 2024
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La storia di San Valentino, protettore degli innamorati che finì torturato e decapitato

Chi era il santo protettore degli amanti? Dalle origini pagane alle celebrazioni odierne

Occupa un posto di primo piano, tra i santi più famosi, ma di San Valentino da Terni (176-273) conosciamo in realtà molto poco. E per esempio, dettaglio significativo, è impossibile ricostruire com'è nato il legame tra lui e la festa degli innamorati. Allo stato attuale degli studi è possibile soltanto formulare ipotesi e indagare leggende.

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Il ritratto di San Valentino
Il ritratto di San Valentino

Chi era San Valentino

Quando si cerca di ricostruire la storia di San Valentino, uno dei problemi principali è la mancanza di fonti coeve. Una seconda difficoltà è data dal fatto che le agiografie successive sono spesso zeppe di aneddoti esagerati, talvolta addirittura inventati di sana pianta. Scartabellando dunque all'interno di questo ginepraio, gli studiosi hanno identificato una manciata di testi autorevoli. In primis il 'Martirologio geronimiano', un catalogo di martiri cristiani compilato nel V secolo. Veniamo dunque a sapere che Valentino è nato nel 176 a Interamna Nahars, una cittadina che molto tempo dopo sarebbe diventata Terni. Sappiamo anche che a un certo punto è stato vescovo di Roma e conosciamo la data esatta della morte, avvenuta il 14 febbraio 273, dopo essere stato torturato e infine decapitato. Per il resto, i dettagli sulla sua vita restano frammentari e difficilmente ricostruibili. Non conosciamo il motivo per il quale è diventato il protettore degli epilettici, né la ragione che lo lega agli innamorati.

San Valentino protettore degli innamorati

Una delle ipotesi più solide è che l'associazione tra Valentino e l'amore romantico sia avvenuta molto tempo dopo la sua morte. Una possibile spiegazione è relativa a una leggenda che circonda il Santo: si dice che abbia incontrato una giovane di famiglia povera, che non poteva avere una dote e di conseguenza non poteva sposarsi. Niente matrimonio, uguale perdizione. Dunque Valentino regalò alla ragazza una dote, così che potesse convolare a giuste nozze. In base a questa leggenda il legame con gli innamorati si sarebbe saldato intorno all'idea dell'amore benedetto da un sacramento. Cioè un amore salvifico.

Una festa che nasce dai Lupercali

Esiste però un'ipotesi differente, che chiama in causa il rito romano dei Lupercali. Procediamo con ordine: la festa di San Valentino nasce ufficialmente nel 496 d.C., per iniziativa di Papa Gelasio I. A quel tempo non era insolito che le celebrazioni cristiane si sovrapponessero a riti preesistenti: esattamente ciò che avvenne in questo caso. I Lupercali erano una ricorrenza molto antica, legata al passaggio dall'inverno alla primavera e al ciclo naturale di morte e rinascita. Durante questi festeggiamenti era previsto un rito di fertilità, nel quale giovani nudi percuotevano con fascine di rami, e in pubblico, le giovani donne della comunità. Lo scopo era propiziarne la fertilità. Non è chiaro se, in questo contesto, l'amore carnale fosse tollerato in onore del dio agreste Fauno-Luperco. O addirittura se fosse parte integrante del rito. Sappiamo però che nel tardo impero romano i Lupercali erano guardati con sospetto, forse anche per gli elementi sovversivi dell'ordine sociale che li accompagnavano (quelli che sfoceranno nel carnevale). In ogni caso, l'arrivo dei papi cristiani portò al superamento definitivo dei Lupercali. Papa Gelasio I sovrappose alla celebrazione dell'amore sensuale quella dell'amore romantico, per il quale la sessualità è accettata esclusivamente se legata alla riproduzione all'interno del vincolo matrimoniale. Nel corso dei secoli successivi, la connotazione romantica ha preso il sopravvento su quella relativa a un'unione consacrata. Oggi fare un regalo alla persona amata non implica necessariamente un fidanzamento: è piuttosto un atto che rinnova il legame, di qualunque natura esso sia.