Giovedì 13 Febbraio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

San Valentino, i dolci tipici per la festa degli innamorati

Diverse varianti di baci (di Assisi, di dama, di San Valentino o Perugina), ma anche torta delle rose, ciambelle degli sposi, sospiri di Bisceglie. Ecco alcune specialità e perché sono legate alla ricorrenza del 14 febbraio

San Valentino - Crediti iStock Photo

San Valentino - Crediti iStock Photo

Roma, 14 febbraio 2025 – San Valentino è un'occasione speciale per celebrare l'amore anche attraverso il cibo. Tra antiche tradizioni e dolci simbolici, questa festa offre l'opportunità di riscoprire sapori autentici e gesti romantici che si tramandano nel tempo. Sebbene non vi siano molte ricette direttamente collegate alla figura del santo, esistono diversi dolci che in passato venivano preparati come dono d'amore. Oltre a cioccolatini, torte di varie dimensioni, praline, mousse e confetti a forma di cuore, ecco alcune delle specialità più rappresentative del nostro Paese.

Baci di Assisi

L'Italia vanta una grande varietà di dolcetti chiamati baci, presenti in diverse regioni. Quelli di Assisi si distinguono per la loro consistenza morbida, più simile a pasticcini che a biscotti. Gli ingredienti principali includono farina, burro, mandorle tritate, zucchero, uova e un pizzico di lievito. Sono preparati con pasta di mandorle e ricoperti da sottili petali di mandorle. Esistono anche varianti con granella di pistacchio o gocce di cioccolato. 

Baci di dama

L'origine dei baci di dama è incerta: alcuni li fanno risalire a Tortona, altri a una località imprecisata della corte dei Savoia, nel XIX secolo. Indipendentemente dalla loro storia, questi dolcetti sono un'eccellenza piemontese, realizzati con farina, nocciole, zucchero, cioccolato fondente e burro. Tra le varianti più note vi è quella di Alassio, ideata nel 1919 da Pasquale Balzola, che prevede l'aggiunta di cacao e miele.

Bacio di San Valentino

Bussolengo, in provincia di Verona, celebra il suo patrono con sagre e fiere, dedicandogli anche un dolce tipico: il bacio di San Valentino. Questo biscotto secco, simile agli amaretti, è preparato con albumi d'uovo, nocciole, zucchero e liquore, ed è caratterizzato da un intenso sapore di nocciola. Si può acquistare nelle pasticcerie locali o fare in casa.

Torta delle rose

Pur subendo variazioni nel tempo, la sua caratteristica forma è rimasta invariata: soffici rotolini di pan brioche disposti a simulare un mazzo dei fiori più romantici di tutti. La prima apparizione della torta delle rose nella cucina italiana risale al 1490, quando venne preparata in onore delle nozze di Isabella d’Este, giunta a Mantova per sposare Francesco II Gonzaga. Cristoforo di Messisbugo, cuoco alla corte dei Gonzaga, si ispirò a un bouquet di boccioli per creare un impasto dall’aspetto scenografico ed elegante. La versione classica prevede un ripieno di crema di burro e zucchero, ma oggi esistono varianti con confetture o creme spalmabili dolci. Questo dolce è molto diffuso anche nella zona del Lago di Garda, sul versante bresciano. 

Baci Perugina

Icona della festa degli innamorati, i Baci Perugina nascono nel 1922 grazie a Luisa Spagnoli, che ideò la ricetta per riutilizzare la granella di nocciole avanzata dalla lavorazione di altri prodotti. Inizialmente chiamati “cazzotti” per la loro forma irregolare, vennero poi ribattezzati “Baci” da Giovanni Buitoni. Oggi sono disponibili in numerose varianti e confezioni speciali per San Valentino.

Ciambelle degli sposi

Nel Lazio, la tradizione delle ciambelle è molto radicata. Tra queste, le ciambelle degli sposi di Rocca di Papa, ai Castelli Romani, sono realizzate con scorza di limone e ricoperte di zuccherini. In passato, venivano inserite in sacchetti allegati alle partecipazioni di nozze, con un numero preciso a seconda del grado di parentela.

Maritozzi

Questa dolcezza tipica romana – pasta brioche farcita di solito con panna montata, tipicamente romana – deve il suo nome a un'antica usanza: durante la Quaresima, le donne regalavano ai futuri mariti una versione più semplice, con uvetta, pinoli e canditi, contenente un anello o un oggetto d'oro come pegno d'amore. Un'altra leggenda narra che le giovani in età da marito li offrissero ai ragazzi più belli del paese, sperando di conquistarli con le loro abilità culinarie.

Sospiri di Bisceglie

Questi dolci pugliesi dal nome evocativo si ricollegano a una leggenda: si dice che un giovane innamorato, colto dalla nostalgia per la sua amata, sospirò alla vista di questi dolcetti, la cui forma gli ricordava il seno della sua amata. Un'altra storia narra che furono inventati dalle suore per il matrimonio mai celebrato tra il Conte di Conversano e Lucrezia Borgia. Preparati con una pasta morbida e liscia, sono ripieni di crema pasticcera e ricoperti di glassa aromatizzata agli agrumi. La versione senza glassa, nota come tette delle monache, si differenzia solo nell'aspetto.