Mercoledì 2 Ottobre 2024

Il 4 ottobre si festeggia San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia

La storia e la conversione del santo che volle seguire le orme e gli insegnamenti della vita povera di Cristo e degli apostoli

San Francesco di Assisi in un affresco (Ansa Foto)

San Francesco di Assisi in un affresco (Ansa Foto)

Roma, 3 ottobre 2024 – Venerdì 4 ottobre si festeggia San Francesco. Ma quest’anniversario ha anche un valore speciale perché ad Assisi, oggi e domani, si tengono le celebrazioni dell'VIII Centenario della sua morte. La figura del fondatore dei frati minori, uno tra i santi più venerati della cristianità e patrono d’Italia (insieme a Santa Caterina d Siena), resta una delle simbologie più forti del cristianesimo. Il 4 ottobre alle ore 10.00 nella Basilica Papale di San Francesco, chiesa superiore, si svolgerà la consueta e Solenne Celebrazione Eucaristica nella Festa di San Francesco.

La storia e la conversione di San Francesco

Nato e morto ad Assisi, Francesco fu proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1228. Venne anche riconosciuto e indicato come "il poverello d'Assisi" proprio a causa della sua decisione di spogliarsi e rifuggire ogni bene materiale come insegnava Cristo, scegliendo di seguire i dettami di una vita minimale, con una totale armonia di spirito. Bergoglio, eletto Papa nel conclave del 2013, ha assunto, primo nella storia della Chiesa, il nome di Francesco proprio in onore e in omaggio al santo di Assisi.

Non è chiara, a livello temporale, la conversione di Francesco ma inizialmente era nei suoi piani di partecipare alla quarta crociata. Dopo essersi ammalato prima di partire e dopo aver trascorso la notte nella Chiesa di San Sabino, ebbe un ravvedimento e decise di modificare, improvvisamente, la sua vita e la sua esistenza terrena. Mandato a Roma dal padre, diede il denaro ai poveri, scambiò i suoi abiti con quelli di un mendicante e si mise a fare l’elemosina. Incontrò un lebbroso e, oltre a dargli dei soldi, lo abbracciò e lo baciò.

In seguito decise di riparare la Chiesa di San Damiano poiché aveva sentito parlare il Crocifisso, che per tre volte disse: “Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”. E lui si impegnò immediatamente in quella missione. Dopo lo scetticismo iniziale, la Chiesa decise di accogliere Francesco nel suo Tempo e il giovane iniziò anche a predicare, per cercare di convincere più persone possibili a seguire i dettami del cristianesimo.

I punti chiavi dell’esistenza di Francesco d’Assisi furono "povertà", "obbedienza" e "castità", elementi e aspetti del suo quotidiano dopo la conversione. C’era un interesse e un’attenzione verso le persone più bisognose di aiuto, verso i poveri, gli ultimi della società che venivano ignorati dalla maggioranza delle persone. Proprio questi erano coloro ai quali Francesco dava più attenzione e cura. Lui stesso si sentiva “il minore dei minori” e questi insegnamenti si scontravano anche con quella parte della Chiesa che, invece, faceva dell’opulenza e della maestosità due elementi importanti.

Celebre e noto a tutti è ‘Il Cantico delle Creature’ composto intorno al 1224 proprio da Francesco, pochi anni prima della sua morte. Il Cantico è una aperta ed esplicita lode a Dio e alle sue creature, nonché un vero e proprio inno alla vita. Si tratta di una preghiera incentrata su una visione positiva della natura, poiché nel creato è riflessa l'immagine del Creatore e con un chiaro punto di vista correlato al distacco e disprezzo per il mondo terreno, permeato dal peccato e dalla sofferenza.