Mercoledì 4 Settembre 2024

I sacchetti biodegradabili, ecco in quanto tempo 'spariscono'

Le buste biodegradabili possono resistere anni in acqua o sottoterra: lo dice un nuovo studio, che mette in dubbio l'eco-compatibilità di questi materiali

Residui di plastica in mare

Residui di plastica in mare

I sacchetti biodegradabili non "spariscono" così velocemente come dovrebbero. A sostenerlo, è uno studio a cura di un team della University of Plymouth, che ha scoperto come le buste bio si mantengano quasi intatte per oltre tre anni in acqua e sottoterra, tanto da poter essere riutilizzate per trasportare la spesa. BUSTE A CONFRONTO La ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology ha messo a confronto sedici diversi sacchetti, tra cui quelli in polietilene ad alta densità (la "vecchia" plastica, in sostanza) e altri realizzati in plastica biodegradabile o materiale compostabile. I contenitori sono stati messi alla prova con gli agenti atmosferici, per verificare la loro risposta al contatto prolungato con aria, acqua e terra. I SACCHETTI NON SI DEGRADANO Con estrema sorpresa, la squadra guidata dalla biologa Imogen Napper ha così documentato che i sacchetti biodegradabili hanno resistito all'ambiente marino e sottoterra per un periodo superiore ai tre anni. Non solo: la mancata dissoluzione ha fatto il paio con un ottimo stato di conservazione, che ha consentito il riuso delle borse con carichi più o meno pesanti. Per avere un metro di paragone, le buste compostabili si sono invece disciolte in mare nel giro di tre mesi, mentre erano ancora presenti nel suolo dopo due mesi, ma in condizioni non integre. ECO-COMPATIBILI, MA NON TROPPO Il lavoro dei ricercatori sembra suggerire che alcuni prodotti ritenuti eco-compatibili potrebbero in realtà causare danni paragonabili alle comuni plastiche. "Quando vedi una cosa etichettata come biodegradabile, presumi automaticamente che si deteriorerà più rapidamente delle borse convenzionali. Ma il nostro studio mostra che potrebbe non essere così", ha spiegato Napper in una nota. I risultati sono ora attesi da ulteriori approfondimenti e verifiche, il cui scopo, sottolineano gli autori, è di fissare standard più stringenti sui materiali degradabili, definendo "un percorso di smaltimento appropriato".