Si inaugura venerdì alla Casa internazionale delle donne a Roma la mostra Rossana Rossanda. La ragazza del Novecento (fino al 16 febbraio), che ripercorre la vita della giornalista e donna politica dalla nascita – avvenuta cent’anni fa a Pola – fino alla fondazione de il Manifesto e alla successiva radiazione dal Pci, nel 1969. Sono gli stessi anni che Rossanda racconta nell’autobiografia La ragazza del secolo scorso (Einaudi, 2005).
Attraverso numerose immagini, lettere e documenti, la mostra conduce in un percorso che va dagli anni di formazione durante il fascismo, tra Pola, Venezia e Milano, alla militanza nella Resistenza, l’iscrizione al Pci e la direzione della Casa della Cultura di Milano; seguiranno il trasferimento a Roma, l’incarico come responsabile della Sezione culturale del Pci e l’esperienza parlamentare, i rapporti con politici e intellettuali come Luigi Nono, Jean Paul Sartre, Fidel Castro, Italo Calvino per citarne solo alcuni.
L’ultima parte è dedicata alla fase di critica e poi rottura con il partito, ma anche all’avvio di una nuova fase, in cui Rossanda divenne un indiscusso punto di riferimento della sinistra attraverso le pagine de il Manifesto.