
Il ritorno delle rondini in primavera
Roma, 24 marzo 2025 – Tradizionalmente il volo delle rondini annuncia la primavera. Simbolo del viaggio, ma anche del ritorno, le rondini sono al centro di poesie e detti popolari, i quali da secoli osservano nei loro spostamenti i cambiamenti stagionali.
Il ritorno delle rondini scandisce il ritmo del tempo dell’anno raccontando una storia millenaria fatta di viaggi, orientamento, memoria e resistenza.
Le rondini e i detti popolari
“Tutti gli uccelli sono già tornati” – Alle Vögel sind schon da zur Himmelfahrt – recita un antico detto diffuso in Germania e Austria, evocato anche in canti popolari. Nella tradizione alpina e mitteleuropea, l’Ascensione coincide simbolicamente con il ritorno degli uccelli migratori, rondini in primis, e segna il compimento del risveglio primaverile.
Da secoli, il ritorno delle rondini è legato a proverbi e credenze popolari. In Italia è celebre il detto: "Una rondine non fa primavera", che invita a non trarre conclusioni affrettate. Tuttavia, proprio la rondine è da sempre simbolo della primavera, della rinascita e del ritorno alla vita. In molte culture rappresenta anche la fedeltà, poiché torna ogni anno nello stesso luogo, e viene considerata un segno di buon auspicio. Vedere una rondine un tempo era considerato un simbolo di fortuna e forse lo è a maggior ragione oggi, poiché la loro presenza è diventata più rara.
Nel mondo contadino si riteneva che distruggere un nido di rondine portasse sfortuna. Questi uccelli sono da sempre considerati amici degli uomini: tengono lontani insetti e zanzare indicando che l’aria è tornata mite, favorevole per i lavori agricoli.
Carta d’identità delle rondini
La rondine comune, quella che più spesso vediamo volare bassa sui campi o costruire il nido sotto i tetti, si chiama Hirundo rustica. Appartiene alla famiglia degli Hirundinidi ed è facilmente riconoscibile per il piumaggio blu scuro sul dorso, quasi nero, la pancia chiara e la lunga coda biforcuta.
Le dimensioni della rondine sono contenute (circa 17–19 cm di lunghezza) ma è un vero prodigio del cielo: veloce, precisa, instancabile.
Dove vanno le rondini d’inverno?
Le rondini europee, durante l’autunno, migrano verso l’Africa subsahariana. Alcune si spingono anche più a sud, fino al Sudafrica. Il viaggio può superare i 10.000 chilometri tra andata e ritorno, e viene compiuto due volte l’anno.
In primavera, le rondini tornano in Europa per nidificare, attratte dai luoghi dove sono nate o dove hanno già costruito nidi. La loro fedeltà al nido è straordinaria: spesso tornano esattamente nello stesso punto ogni anno.
Le rotte migratorie delle rondini
Durante la migrazione, le rondini europee seguono tre grandi direttrici. La prima è una rotta occidentale che attraversa la Spagna, il Marocco e il Sahara occidentale. La seconda è una rotta centrale che passa attraverso l’Italia, la Libia e il cuore del Sahara.
La terza via delle rondini è la rotta orientale, che coinvolge i Balcani, l’Egitto e il Medio Oriente. Nel loro viaggio le rondini si fermano in zone umide dove trovano riposo e nutrimento, soprattutto insetti. Volano principalmente durante il giorno, sfruttando le correnti d’aria e orientandosi grazie al campo magnetico terrestre, alla posizione del sole e alla memoria geografica.
Curiosità: rondini in città e in montagna
Negli ultimi anni, le rondini sono sempre più rare nei centri urbani, a causa della cementificazione e della scarsità di insetti. Tuttavia, continuano a nidificare con successo nei borghi di campagna, dove è più facile avvistarle sotto i porticati, le grondaie o nei tetti delle stalle.
Le rondini prediligono luoghi abitati ma tranquilli, dove possono costruire i nidi di fango e paglia. Nel folklore di montagna si credeva che le rondini portassero con sé l’anima della casa e che la loro partenza, durante l’autunno, segnasse l’inizio del tempo del riposo.
Il volo delle rondini
Il volo delle rondini è tra i più agili e spettacolari del mondo animale. Possono raggiungere anche i 100 km/h in picchiata e sono capaci di cambi di direzione fulminei grazie alla coda biforcuta e alle ali affusolate. Volano con grande destrezza vicino al suolo o all'acqua, dove cacciano insetti in volo, spesso anche a bocca aperta.
Le rondini sono instancabili, anche per questo diventano un simbolo legato alla tenacia e alla resistenza. Durante la migrazione possono percorrere anche 300 chilometri al giorno, superando montagne, deserti e mari. Le rondini non si posano mai sul terreno aperto: per riposare preferiscono fili, tetti o rami alti. Hanno una straordinaria capacità di comunicare tra loro attraverso richiami acuti e trillanti, utili a mantenere il contatto durante il volo o segnalare la presenza del nido.
Oggi le rondini sono una specie protetta in tutta Europa. Vedere un nido di rondine è diventato quasi una rarità. La loro migrazione è minacciata da diversi fattori: cambiamenti climatici, uso di pesticidi che riducono le prede, distruzione dei nidi. Il ritorno delle rondini ogni primavera non è più così scontato come un tempo, per questo resta un momento magico, da insegnare ai più piccoli e da proteggere con cura e coscienza ambientale.