Mercoledì 26 Marzo 2025
Maddalena De Bernardi
Magazine

Il ritorno delle rondini, simbolo della primavera. Ma dove migrano d’autunno?

Ogni anno volano per migliaia di chilometri per tornare nei nostri cieli. Le rondini sono simbolo di primavera, speranza e rinascita

Il ritorno delle rondini in primavera

Il ritorno delle rondini in primavera

Roma, 24 marzo 2025 – Tradizionalmente il volo delle rondini annuncia la primavera. Simbolo del viaggio, ma anche del ritorno, le rondini sono al centro di poesie e detti popolari, i quali da secoli osservano nei loro spostamenti i cambiamenti stagionali.

Il ritorno delle rondini scandisce il ritmo del tempo dell’anno raccontando una storia millenaria fatta di viaggi, orientamento, memoria e resistenza.

Le rondini e i detti popolari

“Tutti gli uccelli sono già tornati” – Alle Vögel sind schon da zur Himmelfahrt – recita un antico detto diffuso in Germania e Austria, evocato anche in canti popolari. Nella tradizione alpina e mitteleuropea, l’Ascensione coincide simbolicamente con il ritorno degli uccelli migratori, rondini in primis, e segna il compimento del risveglio primaverile.

Da secoli, il ritorno delle rondini è legato a proverbi e credenze popolari. In Italia è celebre il detto: "Una rondine non fa primavera", che invita a non trarre conclusioni affrettate. Tuttavia, proprio la rondine è da sempre simbolo della primavera, della rinascita e del ritorno alla vita. In molte culture rappresenta anche la fedeltà, poiché torna ogni anno nello stesso luogo, e viene considerata un segno di buon auspicio. Vedere una rondine un tempo era considerato un simbolo di fortuna e forse lo è a maggior ragione oggi, poiché la loro presenza è diventata più rara.

Nel mondo contadino si riteneva che distruggere un nido di rondine portasse sfortuna. Questi uccelli sono da sempre considerati amici degli uomini: tengono lontani insetti e zanzare indicando che l’aria è tornata mite, favorevole per i lavori agricoli.

Carta d’identità delle rondini

La rondine comune, quella che più spesso vediamo volare bassa sui campi o costruire il nido sotto i tetti, si chiama Hirundo rustica. Appartiene alla famiglia degli Hirundinidi ed è facilmente riconoscibile per il piumaggio blu scuro sul dorso, quasi nero, la pancia chiara e la lunga coda biforcuta.

Le dimensioni della rondine sono contenute (circa 17–19 cm di lunghezza) ma è un vero prodigio del cielo: veloce, precisa, instancabile.

Dove vanno le rondini d’inverno?

Le rondini europee, durante l’autunno, migrano verso l’Africa subsahariana. Alcune si spingono anche più a sud, fino al Sudafrica. Il viaggio può superare i 10.000 chilometri tra andata e ritorno, e viene compiuto due volte l’anno.

In primavera, le rondini tornano in Europa per nidificare, attratte dai luoghi dove sono nate o dove hanno già costruito nidi. La loro fedeltà al nido è straordinaria: spesso tornano esattamente nello stesso punto ogni anno.

Le rotte migratorie delle rondini

Durante la migrazione, le rondini europee seguono tre grandi direttrici. La prima è una rotta occidentale che attraversa la Spagna, il Marocco e il Sahara occidentale. La seconda è una rotta centrale che passa attraverso l’Italia, la Libia e il cuore del Sahara.

La terza via delle rondini è la rotta orientale, che coinvolge i Balcani, l’Egitto e il Medio Oriente. Nel loro viaggio le rondini si fermano in zone umide dove trovano riposo e nutrimento, soprattutto insetti. Volano principalmente durante il giorno, sfruttando le correnti d’aria e orientandosi grazie al campo magnetico terrestre, alla posizione del sole e alla memoria geografica.

Curiosità: rondini in città e in montagna

Negli ultimi anni, le rondini sono sempre più rare nei centri urbani, a causa della cementificazione e della scarsità di insetti. Tuttavia, continuano a nidificare con successo nei borghi di campagna, dove è più facile avvistarle sotto i porticati, le grondaie o nei tetti delle stalle.

Le rondini prediligono luoghi abitati ma tranquilli, dove possono costruire i nidi di fango e paglia. Nel folklore di montagna si credeva che le rondini portassero con sé l’anima della casa e che la loro partenza, durante l’autunno, segnasse l’inizio del tempo del riposo.

Il volo delle rondini

Il volo delle rondini è tra i più agili e spettacolari del mondo animale. Possono raggiungere anche i 100 km/h in picchiata e sono capaci di cambi di direzione fulminei grazie alla coda biforcuta e alle ali affusolate. Volano con grande destrezza vicino al suolo o all'acqua, dove cacciano insetti in volo, spesso anche a bocca aperta.

Le rondini sono instancabili, anche per questo diventano un simbolo legato alla tenacia e alla resistenza. Durante la migrazione possono percorrere anche 300 chilometri al giorno, superando montagne, deserti e mari. Le rondini non si posano mai sul terreno aperto: per riposare preferiscono fili, tetti o rami alti. Hanno una straordinaria capacità di comunicare tra loro attraverso richiami acuti e trillanti, utili a mantenere il contatto durante il volo o segnalare la presenza del nido.

Oggi le rondini sono una specie protetta in tutta Europa. Vedere un nido di rondine è diventato quasi una rarità. La loro migrazione è minacciata da diversi fattori: cambiamenti climatici, uso di pesticidi che riducono le prede, distruzione dei nidi. Il ritorno delle rondini ogni primavera non è più così scontato come un tempo, per questo resta un momento magico, da insegnare ai più piccoli e da proteggere con cura e coscienza ambientale.