Lunedì 23 Dicembre 2024
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Roger Waters, ex Pink Floyd, “sul palco con divisa in stile nazista”: indaga la polizia tedesca

Il musicista britannico il 17 maggio si era esibito a Berlino e il suo abbigliamento aveva fatto subito discutere. “Sospetto di incitamento all’odio pubblico”

Roger Waters, ex Pink Floyd

Roma, 26 maggio 2023 - Roger Waters, ex musicista dei Pink Floyd, è indagato dalla polizia tedesca per sobillazione delle masse.

“Vestito in modo simile” a un membro delle SS: questo il sospetto che era stato subito rilanciato anche via social dopo l’esibizione alla Mercedes Benz Arena di Berlino il 17 maggio. Anche se fra i simboli indossati non c’era alcuna croce uncinata.

L’indagine sull’ex Pink Floyd

“Stiamo indagando sul sospetto di incitamento all’odio pubblico perché gli abiti indossati sul palco potrebbero essere usati per glorificare o giustificare il dominio nazista. E una volta completata la procedura, la trasmetteremo al pubblico ministero per una valutazione legale finale”, ha dichiarato il portavoce della polizia, sottolineando che spetterà al pm intraprendere qualsiasi azione legale.

Le critiche della comunità israeliana

Già il giorno dopo il concerto erano arrivate le critiche da parte della comunità israeliana, attraverso le parole scritte su Twitter dal ministero degli Esteri, secondo cui l’ex musicista dei Pink Floyd aveva speso la sera “dissacrando la memoria di Anna Frank e di 6 milioni di ebrei uccisi nella Shoah”.

Che cosa era successo durante il concerto

Durante la sua performance Waters ha fatto scorrere su uno schermo gigante vari nomi, mettendo in modo metaforico sullo stesso piano quello di Anna Frank, di Sophie Scholl, l’attivista anti nazista uccisa dalle Ss, di Mahsa Amini, la cui morte è stata attribuita alla polizia morale iraniana, di George Floyd, l’afro-americano ucciso dalla polizia a Minneapolis e anche di Rachel Corrie, attivista Usa investita e uccisa da un bulldozer armato israeliano nel sud di Gaza nel 2003.

Il caso di Shireen Abu Akleh

Ma soprattutto Waters ha scritto il nome di Shireen Abu Akleh, la giornalista palestinese di Al Jazeera uccisa l’anno scorso a Jenin in scontri a fuoco tra miliziani armati ed esercito israeliano. Israele aveva negato con forza la volontarietà, pur ammettendo la possibilità che la reporter potesse essere stata colpita da armi delle proprie forze armate. Alla fine dell’elenco, una scritta recitava che “loro” sono così brutali “perché vogliono schiacciare la nostra resistenza e continuare a governare il mondo”.

Le frasi sulla guerra in Ucraina

Non è la prima volta che Waters fa parlare di sé per le sue azioni fuori dal palco. “Non è vero che l’invasione russa dell’Ucraina non è stata provocata”, aveva dichiarato l’8 febbraio davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove era stato invitato dalla Russia a parlare. E non è certo la prima volta che Waters entra in contrasto con Israele. L’ex musicista dei Pink Floyd non ha mai nascosto la sua posizione sul conflitto israelo-palestinese, difendendo l’azione di boicottaggio dei prodotti di Tel Aviv.

L’esibizione del 28 maggio

In attesa che il pubblico ministero tedesco si esprima, Waters potrebbe avere altre grane in Germania. Le autorità di Francoforte avevano provato a cancellare la sua esibizione del 28 maggio, anche se il tribunale amministrativo lo ha negato per motivi di libertà di espressione. Ora, però, domenica è prevista una manifestazione proprio dove si esibirà, indetta in particolare dalla comunità ebraica locale e dal partito dei Verdi. Chissà se l’icona dei Pink Floyd tornerà a far parlare di sé.