Domenica 11 Agosto 2024
MONICA GUERCI
Magazine

Dieci anni senza Robin Williams: i ricordi di Sally Field, Billy Crystal e Matt Damon

“Era incredibilmente sensibile”. Nel decimo anniversario della prematura scomparsa dell’attore statunitense, le testimonianze commosse di amici e colleghi che raccontano l’artista giocoso, dotato di un talento irripetibile

Robin Williams interpreta l'extraterrestre Mork, nella serie tv Mork & Mindy

Robin Williams interpreta l'extraterrestre Mork, nella serie tv Mork & Mindy

Roma, 10 agosto 2024 – Gentile, intelligente, divertente, empatico, unico. Robin Williams ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema, capace di far ridire, commuovere ed emozionare chiunque davanti a uno dei suoi personaggi. Indimenticabili le sue interpretazioni in film come L'attimo fuggente, Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre e Jumanji. Senza dimenticare il ruolo che lo ha reso famoso: l'extraterrestre Mork in Mork & Mindy. Nel decimo anniversario della sua morte, avvenuta l'11 agosto 2014, lo ricordano colleghi e amici che hanno condiviso con lui momenti indimenticabili, sul set e fuori.

Le testimonianze di Sally Field, Billy Crystal e Matt Damon

In occasione dell'anniversario, Vanity Fair ha raccolto i ricordi di amici e colleghi di Robin Williams, mettendo in luce non solo il suo straordinario talento, ma anche la sua profonda umanità. Tra le testimonianze più toccanti vi è quella di Sally Field, che ha condiviso un episodio doloroso avvenuto durante le riprese di Mrs. Doubtfire. Quando l'attrice ricevette la notizia della morte di suo padre, Williams fu il primo a notare il suo turbamento. "Non ho mai raccontato questa storia prima d'ora. Ero nel camper, fuori dalla sala di tribunale, dove stavamo girando la scena del divorzio. Mio padre aveva avuto un ictus un paio di anni prima ed era in una casa di cura. Il dottore mi chiamò per dirmi che mio padre era praticamente morto, aveva avuto un altro potente ictus. Mi chiese se volessi mandarlo in rianimazione. Risposi: 'No, non lo voleva. Lasciatelo andare. E per favore, ditegli che Sally gli dice addio'. Naturalmente, ero sconvolta. Tornai sul set cercando di recitare con tutte le mie forze. Non stavo piangendo. Robin si avvicinò, mi fece uscire dal set e chiese: 'Va tutto bene?'. 'Sì, perché?' risposi. 'Non lo so, ho pensato di dovertelo chiedere.' 'No, non sto bene, Robin. Mio padre è appena morto.' Oh mio Dio, dobbiamo farti andare via da qui subito!'. E si occupò lui della situazione: fecero in modo di girare tutte le inquadrature senza di me fino alla fine della giornata. Così, riuscii a tornare a casa, chiamare mio fratello e organizzare tutto. Robin era una persona incredibilmente sensibile e intuitiva, qualità che pochi conoscevano a fondo."

Anche Billy Crystal, amico e collega di lunga data, ha raccontato un episodio che mette in luce l'urgenza con cui Williams viveva la sua comicità: "La prima volta che incontrai Robin fu a San Francisco, durante un evento benefico per il Boarding House, un nightclub gestito da David Allen, dove entrambi amavamo esibirci. Un gruppo di star si era riunito per aiutarlo a rimanere a galla: c'erano Steve Martin, Joan Baez, Martin Mull. Robin chiuse lo spettacolo, ed era semplicemente spettacolare. Era come se una meteora fosse stata liberata nella stanza, un'esplosione di energia."

Matt Damon, co-protagonista con Williams in Will Hunting, lo ha ricordato con grande ammirazione e un sorriso: "Le cose che diceva su sua moglie e i suoi figli non erano scritte nel copione. Nella mia scena preferita, racconta una storia su come la moglie scorreggiava nel sonno. In realtà, stava parlando di sua moglie. Era un marito così amorevole. Girò quelle scene solo due volte, sempre con varianti diverse, e la versione migliore è quella che vedete nel film. Ricordo di aver pensato: 'Se fossi un regista e avessi il privilegio di lavorare con Robin Williams, non dovrei fare molto altro oltre a dire "azione”.

Una carriera straordinaria

Robin Williams ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, con interpretazioni che spaziavano dalla pura comicità alla drammaticità più intensa. Dopo aver conquistato il pubblico con il ruolo di Mork in Mork & Mindy, Williams si affermò sul grande schermo con film che sono diventati veri e propri cult. Da Good Morning, Vietnam a L'attimo fuggente, passando per Mrs. Doubtfire e Genio ribelle – per il quale vinse l'Oscar come Miglior attore non protagonista – ogni ruolo interpretato da Williams era intriso di una profondità emotiva unica. La sua capacità di improvvisare, unita a una straordinaria empatia, lo rendeva un attore capace di toccare le corde più profonde dell'animo umano. Nonostante il successo e la fama, Williams lottava contro una depressione che alla fine lo ha portato a togliersi la vita.

Nella mente di Robin Williams

Per commemorarne la vita e la carriera, Sky Arte ha prodotto il biopic Nella mente di Robin Williams, parte della serie Artist to Icon, che esplora la vita di questa leggenda del cinema. Attraverso interviste a colleghi, amici e critici, il documentario dipinge un ritratto intimo di Williams, non solo come attore, ma anche come essere umano. Un'occhiata dietro le quinte delle sue interpretazioni più celebri, rivelando l'impegno, la passione e le sfide personali che hanno caratterizzato la sua carriera. I ricordi di persone come Whoopi Goldberg, Pam Dawber, Gale Hansen (co-protagonista de L'attimo fuggente) e Rick Overton (amico e comico) arricchiscono la narrazione, offrendo un'immagine sincera e affettuosa di un uomo che ha segnato in modo indelebile la storia del cinema. In un crescendo emozionale, il documentario ci ricorda perché Robin Williams rimane una figura così amata dieci anni dopo la sua scomparsa.