Giovedì 21 Novembre 2024
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È nata la riserva marina più grande dell'Atlantico

Tristan da Cunha, l'arcipelago abitato più remoto del mondo, ha istituito uno dei santuari marini più vasti di tutti gli oceani

Una delle isole dell'arcipelago Tristan da Cunha

Una delle isole dell'arcipelago Tristan da Cunha

Roma, 13 novembre 2020 - Intorno all'arcipelago di Tristan da Cunha, l'isola abitata più remota del mondo, è nata la riserva marina più grande dell'Atlantico, la quarta in assoluto per estensione di tutti gli oceani. Copre una superficie di 90mila km², quasi tre volte il Regno Unito, che sarà inibita alla pesca e a qualunque attività che possa nuocere alla ricchissima fauna, proteggendo così un ambiente ancora pressoché incontaminato. Merito degli sforzi che gli abitanti portano avanti da anni e della posizione sperduta a metà fra la punta meridionale dell'Africa e il Sud America: la terraferma più vicina si trova a oltre 2400 chilometri e serve più tempo per arrivare a Tristan in nave da Città del Capo di quanto ne impiegò l'Apollo 11 a raggiungere la Luna. L'istituzione del santuario marino, annunciata ufficialmente il 13 novembre, è stata resa possibile dalla collaborazione della comunità locale con il governo del Regno Unito (Tristan è un territorio d'oltremare britannico) e con numerose organizzazioni ambientaliste e scientifiche. Le isole dell'arcipelago ospitano decine di milioni di uccelli marini; alcune specie sono endemiche o nidificano esclusivamente qui, come il petrello dell'Atlantico, l'albatro di Tristan e il beccogiallo dell'Atlantico. Sulle coste e al largo vivono pinguini, foche, verdesche e balene. "La nostra vita su Tristan de Cunha si è sempre basata sulla nostra relazione con il mare", ha dichiarato il capo del governo locale, James Glass; "La comunità dell'isola è fortemente impegnata nella conservazione. Abbiamo già dichiarato come protetta oltre metà del nostro territorio, ma il mare è la risorsa vitale per la nostra economia e per la nostra sopravvivenza a lungo termine. Ecco perché stiamo proteggendo il 90% delle nostre acque e siamo orgogliosi di poter giocare un ruolo chiave nella preservazione della salute degli oceani". Leggi anche: - Coronavirus, i paguri della Thailandia sono rimasti senza casa - Australia, scoperte due nuove specie di adorabili marsupiali volanti - Inquinamento luminoso, non è solo colpa dei lampioni stradali