
Il cast di "Mare fuori 5"
Roma, 12 marzo – Un musical teatrale di enorme successo, un prequel in arrivo al cinema – “Io sono Rosa Ricci” – e un sesto capitolo in cantiere, cinque fan virtuali creati con l'intelligenza artificiale a cui chiedere su TikTok anticipazioni sugli episodi, le prime quattro stagioni disponibili in tutto il mondo su Netflix e una miriade di oggetti – dall'album delle figurine alle uova di Pasqua – brandizzati “Mare fuori”. È da questi dettagli che si può evincere quanto un titolo travalichi il semplice successo e si trasformi in un fenomeno sociale. La serie prodotta da Rai Fiction e Picomedia è appena approdata con la quinta stagione su RaiPlay con i primi sei episodi (dal 24 marzo in chiaro su Raidue con i restanti 6) e ha mandato in tilt la piattaforma allo scoccare della mezzanotte del 12 marzo per i quaranta minuti successivi per quante persone si sono connesse contemporaneamente.
"È accaduto in passato, ma stavolta non ci aspettavamo un crash così forte. Va bene la serie evento, ma così mi sembra una cosa pazzesca. Ne siamo contentissimi e ringraziamo davvero tutti i nostri fan”, ha commentato Roberto Sessa a capo di Picomedia. Alla regia Ludovico Di Martino che prende il testimone da Ivan Silvestrini.
Il finale del quarto capitolo ha visto Rosa Ricci (Maria Esposito) abbandonare Carmine Di Salvo (Massimiliano Caiazzo) sull'altare facendo sfumare per i due la possibilità di un futuro sereno lontano dalle faide camorristiche dei rispettivi genitori mentre il destino di Edoardo (Matteo Paolillo) si giocava nella cripta di un cimitero. È da lì che riparte il racconto. Da un lato Rosa che rientra all'IPM con la determinazione di riappropriarsi delle piazze di spaccio appartenute alla sua famiglia di cui è rimasta (forse) l'unico membro e dall'altro gli interrogativi sulla morte del giovane di Forcella. In mezzo le storie degli altri giovani detenuti e del personale del carcere minorile di Napoli. Da Silvia Scacco (Clotilde Esposito), ingiustamente detenuta e desiderosa di far emergere la sua innocenza a Cardiotrap (Domenico Cuono) impegnato in un contest musicale che potrebbe cambiargli la vita fino alla direttrice Sofia Durante (Lucrezia Guidone) dal cui passato emerge un elemento inedito che la costringe a riprogrammare la sua quotidianità.
Ma “Mare fuori 5” è anche ricca di nuovi personaggi che si aggiungono a volti ormai divenuti storici. Troviamo la coppia di giovani criminali milanesi, Samuele (Francesco Luciani) e Federico (Francesco Di Tullio), le amiche Marta (Rebecca Mogavero) e Sonia (Elisa Tonelli), Simone (Alfonso Capuozzo), la cui vita è indirettamente legata a quella di Rosa, e Tommaso (Manuele Velo), ragazzo della Napoli bene che si ritrova dietro le sbarre dell'IPM dopo aver commesso un crimine. Quello che parte chiaro da questa prima metà di stagione è la volontà di allargare la narrazione e inglobare nuove storie, così come il ritorno ad un racconto meno improntato su note sentimentali. C'è molta più oscurità in questa quinta stagione.
Da sempre la volontà degli educatori dell'IMP è quella di salvare i ragazzi che varcano il cancello d'ingresso e si lasciano la libertà alle spalle. Negli scorsi capitoli c'è stato più di un "lieto fine”. Qui, invece, i personaggi sembrano avvolti da un nube scura. Anche chi è a un passo dal farcela volta poi le spalle a quella famosa seconda possibilità che gli si palesa davanti gli occhi. Inoltre, grazie alle new entry arrivate da Milano, 'Mare fuori 5' getta luce anche sullo spaccio interno al carcere minorile. “Il male che facciamo ci ritorna indietro”, riflette Cardiotrap. E in questa prima metà della quinta stagione tanto male viene seminato.
Un altro tassello importante è la regia di Di Martino. Il regista di "Skam Italia” e “La belva” opta per un approccio introspettivo quanto originale. Lo dimostrano le sequenze delle colluttazioni tra i giovani detenuti così come la scelta di angolazioni particolari della macchina da presa, di carrelli, slow motion o la varietà visiva delle tante scene oniriche. Perché il passato dei personaggi, i loro sensi di colpa, le paure così come le assenze tornano sotto forma di sogni o incubi. Per una serie arrivata alla quinta stagione e così fortemente caratterizzata non è affatto scontato cercare di restare fedeli a se stessi mentre si prova a rinnovarsi. “Mare fuori 5” ci è riuscita.