Emblema d’eccellenza della produzione vitivinicola e del patrimonio culturale della Romagna, le Cantine Spalletti Colonna di Paliano e il Castello di Ribano, sono i protagonisti di un ambizioso progetto di rinascita che "punta mettere in luce – spiega Roberto Guidi, amministratore delegato di Ribano Srl come Rodolfo Baldacci – l’immenso valore della tenuta, 130 ettari di vigneti e uliveti a pochi minuti dal centro Savignano sul Rubicone e dal mare, dominati da un castello medioevale e con una cantina di ultima generazione che vanta vent’anni di storia e tecnologie all’avanguardia".
L’obiettivo è restituire alle Cantine Spalletti il prestigio di un tempo, "rilanciandone la produzione vinicola e olivicola puntando sul biologico per riportarle al centro del panorama nazionale. Il tutto – sottolinea Guidi – mantenendo l’essenza storica e qualitativa dei vini ed espandendo l’offerta. E per farlo, ci avvaliamo del talento di uno dei più importanti enologi specializzati nel mondo del Sangiovese e dell’Albana, i due vini romagnoli su cui ci stiamo concentrando e che rappresentano il cuore pulsante della nostra produzione".
"Puntare su queste due filiere al 100% autoctone – ribadisce Guidi – vuole essere un forte segnale di come Cantine Spalletti metta al centro del suo progetto la tutela e la promozione del territorio". E non saranno solo i vini a essere certificati biologici ma anche "tutta la produzione di olio, proveniente dai mille ulivi secolari della tenuta, e quella di frutta e verdura, cui presto si affiancherà anche quella di aceto". Sempre in un’ottica di sostenibilità ambientale "verrà anche installato un impianto fotovoltaico che renderà l’azienda Ribano autosufficiente entro il 2026".
E in tema di vini, il progetto segna il debutto di tante novità, create con un’attenzione particolare alle esigenze del pubblico giovane. "Abbiamo appena lanciato – afferma Guidi – la nostra nuova gamma di vini spumanti, due secchi, un rosé e un vino brut bianco, e fatto rivivere l’Albana dolce spumante, molto apprezzato fino gli anni ’90. Inoltre, arricchiremo la gamma dei bianchi con etichette di Trebbiano e Riesling Chardonnay e nell’estate 2025 presenteremo un nuovo vino, il cui nome sarà Gioacchino".
Accanto alla realtà imprenditoriale enologica e agricola, il progetto di rinascita si esprime anche in una dimensione legata all’ospitalità e all’enoturismo. Il Castello di Ribano, sede dell’azienda, diventerà una struttura di accoglienza e attrazione turistica e culturale.
"Al suo interno – spiega Guidi – si potrà partecipare a degustazioni guidate ed eventi creati per promuovere la cultura del vino e le tradizioni locali e acquistare i prodotti nel nuovo punto vendita o gustarli, trasformati in invitanti ricette nel nostro agriturismo. Voglia renderlo un luogo di scambio culturale e una meta ambita per vivere un’esperienza enoturistica unica. La tenuta infatti, è la location perfetta per fare trekking, passeggiate a piedi e a cavallo o qualsiasi altra attività sportiva immersi nella bellezza del paesaggio".