Già stanchi al mattino e in attesa del weekend per cercare di recuperare vitalità ed energie? Secondo gli esperti, il primo passo da fare è verificare la qualità del sonno. Mentre dormiamo il corpo si rigenera fisicamente e psicologicamente. Il sonno infatti, viene definito ristoratore quando al risveglio ci si sente riposati, non si accusa stanchezza e si è subito pronti ad affrontare la giornata al meglio delle proprie potenzialità fisiche e mentali.
Per renderlo tale è fondamentale, innanzitutto, dormire il numero di ore di cui il corpo ha bisogno, in media per un adulto sono circa 7,5, anche se variano da persona a persona. Per calcolarle è possibile utilizzare un diario dove annotare per almeno quindici giorni, fine settimana compresi, l’ora in cui ci si addormenta, quella in cui si sveglia e le sensazioni che si provano durante la giornata. Si potrà così scoprire il momento in cui l’orologio biologico segnala l’inizio della fase dell’addormentamento e le ore di sonno necessarie per sentirsi in forma.
Importante l’ambiente in cui si dorme. Tre i fattori determinanti per cadere rapidamente tra le braccia di Morfeo, il dio greco del sonno e dei sogni: la temperatura, la luce e il rumore. Per addormentarsi il corpo ha bisogno di raffreddarsi di 1,5°, quindi è meglio dormire in una stanza con una temperatura di 17°-18° piuttosto che in una a 24°. La luce poi, interrompe la produzione di melatonina, chiamata anche “l’ormone del sonno”. Cerchiamo di abbassarla il più possibile quando si avvicina l’ora di coricarsi. Il rumore, infine, anche se non è tale da svegliarci, mantiene il cervello in una situazione di vigilanza, impedendo al sonno di essere veramente ristoratore.
Attenzione poi a non alterare l’orologio biologico (un orologio interno situato nel cervello che tutti possediamo), il cui compito è quello di regolare molteplici funzioni nell’arco delle 24 ore, tra cui l’alternanza di sonno e veglia. Per mantenere perfettamente sincronizzato questo ciclo, chiamato ritmo circadiano del sonno, è necessario, oltre a limitare il più possibile tutti gli stimoli esterni, stabilire una routine, cercando di addormentarsi e alzarsi sempre alla stessa ora.
E se capita di svegliarsi durante la notte e si fatica a riaddormentarsi, evitiamo di guardare continuamente l’orario, di contare le ore di sonno che ci restano o di stilare un elenco mentale degli impegni che ci aspettano il mattino successivo. Pensando, ci mettiamo in una situazione di attesa che stimola la nostra attenzione, il contrario, quindi, di ciò di cui abbiamo bisogno per riaddormentarci. Distrarsi leggendo qualche pagina un libro o ascoltando musica rilassante è un’ottima strategia da adottare per non farsi prendere dall’ansia nell’attesa che, prima o poi, i segnali del sonno ritornino.