Mercoledì 2 Ottobre 2024
GIULIA PROSPERETTI
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Rievocazioni storiche: "La prima legge di valorizzazione"

Nuova disciplina voluta da Federico Mollicone (FdI) "Ci sarà anche un Codice dei beni immateriali".

Rievocazioni storiche: "La prima legge di valorizzazione"

Nuova disciplina voluta da Federico Mollicone (FdI) "Ci sarà anche un Codice dei beni immateriali".

Riconoscere il valore delle rievocazioni storiche e il ruolo strategico che svolgono nello sviluppo economico, culturale, turistico e sociale del nostro Paese. Con questo obiettivo Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera e responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia, aveva presentato un apposito disegno di legge che ieri mattina è stato approvato dal Senato, in seconda lettura, con ampia maggioranza (104 a favore, 21 contrari e un astenuto). Una proposta che, spiega Mollicone, "dopo venti anni di lacuna giuridica, anzi di assenza di un quadro regolatorio, garantirà, grazie alla delega, la prima legge organica in Italia sul patrimonio culturale immateriale".

Ci sono esempi di leggi simili in Europa?

"È la prima legge quadro nazionale ed europea sulla rievocazione storica. Con questa legge la rievocazione storica diventa una politica attiva di valorizzazione delle città, delle storie, dei personaggi della comunità nazionale, degli usi e costumi di un popolo. Diventa un esempio, un paradigma esportabile in tutta Europa, di come tutelare, valorizzare e trasformare in economia e indotto turistico il patrimonio immateriale".

Nella legge è presente anche una delega al governo affinché metta a punto il Codice dei beni culturali immateriali.

"È l’altra ‘gamba’ della legge. Dal momento che la rievocazione storica è un bene immateriale abbiamo abbinato anche una riforma che si aspettava da vent’anni, da quando, nel 2004, è stato fatto il Codice dei beni culturali e del paesaggio, il ‘Codice Urbani’. Con questa legge il parlamento dice al governo che deve realizzare entro 18 mesi il Codice dei beni immateriali recependo anche le indicazioni europee".

Cosa cambierà con questa legge sul fronte della rievocazione storica?

"Cambierà tutto. Finora solo alcune Regioni si erano dotate di una legge sulla rievocazione storica: la Toscana, il Lazio ci sta lavorando, e poche altre. Con questa legge, di fatto, dopo una lunga serie di audizioni delle associazioni di categoria e dei Comuni, si regolamentano queste manifestazioni andando anche a risolvere alcuni problemi anche pratici".

Quali erano fino ad oggi le criticità?

"Vi erano problemi legati, ad esempio, al porto d’armi e all’utilizzo delle stesse nelle rievocazioni. Un’altra criticità era relativa all’organizzazione delle manifestazioni: la maggior parte di queste, pur generando indirettamente un indotto economico, che è quello turistico, sono infatti realizzate da pro loco, da associazioni senza scopo di lucro".

Cosa prevede il testo riguardo al sostegno finanziario delle manifestazioni storiche?

"Nel 2017, con un emendamento che passò all’unanimità, feci istituire il Fondo nazionale per la rievocazione storica. All’inizio della legislatura avevamo già raddoppiato il Fondo e adesso la notizia è che metteremo al vaglio del Mef, ma ormai manca solo la bollinatura, altri due milioni di euro".

Da dove deriva l’esigenza di incrementare le risorse?

"Dal censimento fatto dal Mic in tutta Italia le manifestazioni di rievocazione storica sono 1.500. Il bando ha avuto talmente tanto successo in questi anni che, per accedere ai fondi, c’è sempre una lista d’attesa. Con questi altri soldi dovremmo coprire quasi tutte le rischieste".

Perché considerate così importante le rievocazione storica?

"È una vera e propria politica culturale che mette al centro la riscoperta delle identità locali – dagli etruschi fino al dopoguerra – e del territorio con i suoi borghi, castelli, dimore storiche. Eventi culturali, turistici, enogastronomici che contribuiscono a creare un modello di turismo lento, consapevole e destagionalizzato perché legato all’evento storico".