Milano - Onore a un Maestro, un grande maestro della fotografia che ha percorso tutto il Novecento con le sue foto realistiche o di sogno, a seconda dei decenni, dai primi anni Quaranta al 2004 anno della morte di Richard Avedon (nato a New York da una famiglia ebro-russa nel 1923), protagonista a Milano di una grande esposizione con 160 dei suoi più importanti scatti che raccontano sessant’anni di lavoro coi suoi ritratti, le sue foto di moda, il suo esplorare il mondo degli emarginati, e le rovine della seconda guerra mondiale e poi le foto ritenute da tanti scandalose come quelle del padre Jacob Israel Avedon fotografato nella sua agonia ed esposte al MOMA nel 1974.
“Richard Avedon. Relationships” il titolo dell’esposizione curata da Rebecca Sef che la sera del 20 settembre con un evento cultural-mondano aprirà la Milano Fashion Week (con sfilate e presentazioni per la primavera-estate 2023 dal 20 al 26 settembre): sponsor la maison Versace con Vogue, con una sezione intera dedicata alle foto e al rapporto creativo tra Avedon e Gianni Versace, dal 1980 alla primavera 1998, interrotto solo con la morte del grande stilista e l’arrivo alla direzione artistica di sua sorella Donatella Versace, autrice di un saggio del catalogo edito da Skira.
Fu lui ad inventare con Gianni le supertop del calibro di Linda Evangelista e di Kate Moss, e anche lui a fermare l’attimo dello scatto epico di Davima tra gli elefanti in un magnifico abito Dior nel 1956. Immagini ancora oggi modernissime, di un autore sublime che ha avuto un prima e un dopo, dalle prime collaborazioni da giovanissimo con Harper’s Bazaar con le modelle sempre in movimento e sempre en plein air, al lavoro per Vogue, passando per l’America del West alla sua maniera quella dei minatori, dei braccianti, dei disoccupati, fino al sodalizio lungo e fantastico con Gianni Versace, un’intesa rara tra due grandi personalità contemporanee. Anticonformista e libero Avedon, potente anche nei ritratti più celebri come quello verista dedicato ad Anna Magnani ai tempi di “Roma città aperta” di Rossellini, un film che lo colpì moltissimo, e poi Andy Warhol a torso nudo, Elizabeth Taylor enigmatica ultima diva.
La mostra apre al pubblico a Palazzo Reale il 22 settembre per restare aperta fino al 29 gennaio 2023.