Un poliziesco ritagliato su un dramma familiare sullo sfondo di un racconto sociale ispirato ai buoni sentimenti, con uno spaccato inedito di Napoli. Sono gli ingredienti della fiction “Resta con me”, la fiction crime con Francesco Arca nei panni del vicequestore della Mobile, Alessandro Scudieri. C’è grande attesa per il debutto - la prima puntata in onda domenica 19 febbraio in prima serata su Rai1 - di una serie tv che si preannuncia di successo, un po' come è avvenuto per "Mina Settembre".
Il ruolo di Francesco Arca
Amore, amicizia, maternità e solidarietà. Sono alcuni dei grandi temi che verranno affrontati nelle prime otto puntate della miniserie, che andranno in onda fino al 12 marzo, nata da un'idea dello scrittore Maurizio di Giovanni con la regia di Monica Vullo. “Credo che con questa serie si vada a spaziare su tutte le sfumature dell'animo umano", dice il 43enne Francesco Arca, scoperto da Maria De Filippi e diventato famoso al grande pubblico con il reality Pechino Express. "Resta con me racchiude in sé tanti generi e molte storie: ogni attore si è avvicinato al proprio personaggio portandolo esattamente dove doveva andare. Napoli di notte è faticosa, l'abbiamo raccontata in una dimensione diurna", spiega la regista Monica Vullo. Il soggetto di “Resta con me” è di Donatella Diamanti, la produzione di Rai Fiction in collaborazione con la Palomar di Carlo degli Esposti.
La trama di "Resta con me"
Il protagonista della serie è Francesco Arca nei panni di Alessandro Scudieri, un brillante vice questore della Mobile. Ha una vita sentimentale risolta – con una moglie che ama e il primo figlio in arrivo – e una carriera in decollo. Ma un dramma irrompe all’improvviso e gli cambia la vita. Scudieri viene coinvolto con la moglie Paola (Laura Adriani), giudice presso il tribunale dei Minori, in una sparatoria: dopo avere scoperto che Alessandro stava seguendo di nascosto una pista, il loro rapporto va in frantumi. Catturare la banda, che si muove soprattutto nel sottosuolo, e riconquistare Paola diventano i suoi obiettivi e, per raggiungerli, sceglie una strada che sembra al contrario allontanarlo da entrambi: si trasferisce nell'Unità di Intervento, una squadra speciale che lavora solo dal tramonto all'alba. “Io penso che i rapporti personali siano molto importanti in questa serie – anticipa il protagonista, Francesco Arca – e sono approfonditi infatti, e hanno la stessa importanza dell'indagine stessa. Quindi è un po' alla fine di una verità, la verità investigativa, e poi la ricerca di una verità emozionale, capire se c'è amore tra lui e sua moglie, una riconquista un po' di questa donna. Quindi credo che con questa serie si va a spaziare su tutte le sfumature dell'animo umano".
“Napoli, una città che vive tutta la notte”
"Ho scoperto una città che vive tutta la notte e una solidarietà sempre poco raccontata. C'è una grande generosità nelle persone che aiutano i più bisognosi", racconta Arca. Imparando a districarsi nel mondo della notte, con le regole e le vite insolite che nasconde, Alessandro spinge la propria indagine fino a capire che i malviventi stanno per portare a segno un colpo eccezionale. Al protagonista serve tutta la sua abilità per riuscire a far luce sui tanti misteri e riprendersi, forse, la propria vita. E se questo dovesse accadere è in buona parte per Diego (Mario Di Leva), un bambino che con una forza vitale contagiosa scardina la sua vita e quella di Paola fino a farle rinascere. "Si impara sempre qualcosa dai personaggi che si interpretano. In questo caso, mi ha insegnato a stare più in contatto con le mie emozioni e contraddizioni. E questo ce lo ricorda la magia che hanno i bambini, come nel caso di Diego", continua Francesco Arca. "Nel periodo delle riprese mio padre (l'attore Francesco Di Leva, ndr) è andato in una casa famiglia e grazie a lui ho conosciuto un ragazzo. Nei suoi occhi la tristezza di un ragazzo abbandonato dalla sua famiglia. Questa tristezza ho provato a trasportala sullo schermo con Diego", dice il giovanissimo Mario Di Leva.