Una ricerca internazionale pubblicata sul magazine Science ipotizza l'uso di batteri per creare ossigeno su Marte e in questo modo agevolare la colonizzazione del pianeta rosso. Tutto ruota attorno ai cianobatteri, organismi unicellulari che compiono miracoli nelle profondità marine.
I CIANOBATTERI
Esattamente come accade con le piante, i cianobatteri utilizzano la fotosintesi clorofilliana per trasformare la luce del sole in energia e, come sottoprodotto della reazione chimica, in ossigeno. La differenza fondamentale è che compiono questo processo in presenza di luce molto scarsa, come ad esempio nelle profondità dell'oceano. Grazie infatti a un particolare tipo di clorofilla, sono sufficienti gli infrarossi perché la fotosintesi abbia luogo, cioè una quantità di luce molto minore rispetto a quella che per esempio fa prosperare le piante di insalata. Con le parole della dottoressa Jennifer Morton, tra le principali firmatarie del paper: "La nostra ricerca ridefinisce l'idea di energia minima necessaria per innescare la fotosintesi".
OSSIGENO SU MARTE GRAZIE AI CIANOBATTERI
Gli scienziati coinvolti nello studio legano esplicitamente le caratteristiche dei cianobatteri alla possibilità della vita umana su Marte. In linea teorica, questi batteri fotosintetici potrebbero sopravvivere alle condizioni estreme del pianeta rosso, compresa una luce solare decisamente meno intensa rispetto a quella terrestre, e rilasciare ossigeno nell'atmosfera. Elmars Krausz, un altro scienziato coinvolto nella ricerca, fa notare che le applicazioni 'marziane' dei cianobatteri "potrebbero sembrare fantascienza, ma la verità è che agenzie spaziali e aziende private di tutto il mondo stanno lavorando seriamente per trasformare queste ipotesi in realtà e per farlo in un futuro non troppo lontano da oggi".
COME LA METTIAMO CON L'ACQUA?
A prima vista, le conclusioni degli scienziati potrebbero sembrare troppo ottimistiche, perché i cianobatteri sono organismi acquatici e su Marte l'acqua è un miraggio. È però vero che alcuni tipi di cianobatteri prosperano nel deserto del Mojave e soprattutto che ne sono stati trovati alcuni persino all'esterno della Stazione spaziale internazionale, cioè il luogo forse meno ospitale tra quelli raggiunti dall'uomo.
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MagazineRespirare su Marte con i batteri? Forse si può