Esplosione in volo per il razzo Starship di SpaceX, la società che fa capo a Elon Musk e che si occupa di esplorazioni spaziali. Almeno dovrebbe, visto che il secondo test per questo razzo progettato per raggiungere la Luna e Marta ha dato esito disastroso e si è concluso con un'esplosione. Esplosione però guidata e voluta, a causa del fatto che il centro di controllo aveva perso contatti con il razzo.
Il volo di Starship è durato pochi minuti: tre minuti dopo il lancio Starship si era separata con successo dal booster, quindi il booster è esploso; il secondo stadio ha proseguito il volo, ma prima che Starship potesse raggiungere l'orbita, il centro di controllo di SpaceX ha perso i contatti e circa 12 minuti dopo la navetta è stata fatta esplodere.
Un’esplosione quindi scelta e decisa a causa del fatto che l’esperimento non avrebbe in ogni caso più potuto essere monitorato dal centro di controllo. Da qui la decisione di “sacrificare” il razzo.
A spiegare cosa sarebbe successo è stata la stessa SpaceX: “Lo stadio di propulsione Super Heavy con i suoi 33 motori, e la navicella Starship, posta sopra e che dà il nome all'intero razzo, hanno subìto un rapido smontaggio non pianificato".
Elon Musk ha fatto comunque le congratulazioni alla sua squadra perché è riuscita la fase della separazione dei due stadi che era quella su cui era puntata l'attenzione oggi.