"Tu fai Geppetto e io faccio Pinocchio! Oppure, no: tu fai Lucignolo e io faccio Pinocchio!". Sembra di sentirli i nipotini dell’illustratore che recitano le Avventure di Pinocchio sotto la regia dello zio. Pittore, incisore, illustratore, studioso di grafica e perito di arte antica dal segno raffinato e sapiente, Giovanni Grasso Fravega (Genova 1938-2019) "sogna, insieme a qualche folle editore, di riprendere la via dei manoscritti miniati: rarissimi e costosissimi...". E il più folle dei suoi editori sarà sicuramente Giuseppe Zanasi (Castelnuovo Rangone 1951-Bologna 2012), personalità genialmente umorale che, nel 1997, abbandonata la professione di libraio antiquario, si dedicherà completamente a quella di edi tore, con oltre una quarantina di libri d’arte e pubblicazioni a tiratura limitata. Fu tra i più innovativi e notevoli ideatori di libri per bibliofili, ricordiamo gli ingredienti delle sue opere: "rilegatura, copertine, rsguardie, pagine e frontespizio, forma e qualità della carta, progetto grafico ecc., vengono scelti di volta in volta, cosicché nessun libro è uguale al precedente, e ciascuno è reinventato completamente".
Uomo di vasta cultura, nell’illustrazione dell’Apocalisse nel 2006 e della Genesi nel 2007, Giovanni Grasso Fravega dispiegò tutta la sua sapienza, in una esplosione di simboli destinati a evidenziare la grandiosa vis allegorica delle narrazioni.
(Del Pinocchio per Zanasi ne scrive) nell’autobiografico: (...)
1996, febbraio
Giuseppe Zanasi mi propone di illustrare Pinocchio: non so che pesci pigliare. Ritornando a casa penso di rifiutare. Perché rinfocolare le angosce usuali con gl’incubi dell’infanzia? I giorni passavano senza una risposta. Una mattina mi imbatto in Ginevra, amatissima nipotina e, improvvisamente, idea: “Ecco il mio Pinocchio!”; a qualche passo di distanza, il fratello Filippo; un Geppetto perfetto. “Ora voi due leggete attentamente il libro di Pinocchio perché dovete farmi da modelli.” Ginevra si elettrizza, Filippo mi guarda sospettoso. “Niente paura, è un gioco, uno spettacolo, una recita.” Libri e costumi. Ginevra è presto pronta per il suo show. Filippo dopo avere commentato: “Che libro palloso!”, imbronciato e recalcitrante decide di collaborare. (...) Inizia la recita. E la recita continua l’intero pomeriggio. Scatto centinaia di foto (destinate a generare una interpretazione dove) i personaggi del Pinocchio originario diventano ritratti fotografici, sia pur mascherati e sottilmente stravolti anche dal loro stesso contesto decorativo: quelli, giustappunto di autentici bambini di oggi. (...)
Vista da vicino, questa è la specialissima edizione: Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi nella prima versione del “Giornale per i bambini”, 1881-1883, presentazione di Mauro Nasti, di cm 27,5×28, stampata in 330 esemplari nel dicembre 2006. Giovanni Grasso Fravega ne ha completamente illustrato il testo. Le prime trenta copie cucite a vista e a margini intonsi sono contenute in un apposito contenitore con allegato un numero originale del Giornale per i bambini e un disegno dell’opera eseguito da Grasso a matite colorate. La tiratura editoriale è rilegata alla bodoniana.
Il libro, dalla copertina illustrata senza titoli, consta di 91 pagine non numerate, colophon incluso, per un totale di 16 illustrazioni a piena pagina. Stampato per Giancarlo Beltrame (...), il testo finisce per assumere un sonoro carattere da epigrafe, in una vibrante composizione quadrata inserita in una cornice decorativa astratta o alternata a elementi naturalistici.
In sofisticatissime composizioni, Grasso oppone al puntiglioso realismo del Grillo Parlante, del Gatto, della Volpe, del colombo, della faina o dei pesci la visionarietà di una messinscena in maschera, come testimonia eloquentemente l’appuntito cono di cartone fissato sul naso del bambino da un laccio legato dietro le orecchie, mentre le sue figure ectoplasmatiche, evanescenti foto monocrome, compongono degli originali tableaux vivants su sfondi colorati a contrasto. Ma la singolarità della sua interpretazione consiste, in larga misura, nella scelta di passi inediti del testo, come il suggestivo incendio del pino su cui si arrampica Pinocchio, lo struggente baciamano alla Fatina, o la morte di Lucignolo, non più asinello ma tornato bambino con i suoi occhialetti, disteso in uno scorcio che allude addirittura al Cristo morto di Mantegna...