Roma, 14 gennaio 2024 – Ogni quanto lavate gli asciugamani con cui asciugate mani e corpo? Secondo un sondaggio nel Regno Unito citato dalla BBC, molti lo fanno una volta a settimana, ma alcuni ammettono di farlo solamente una volta all’anno. Questo avviene perché spesso il tessuto non mostra segni di sporco. Ma la scienza ci insegna che le fibre possono essere terreno fertile per milioni di microbi. E ci spiega quanto e come lavare i nostri teli per evitare che questo accada.
Molti studi, riporta il media britannico, hanno dimostrato che gli asciugamani possono contaminarsi rapidamente con i batteri che si trovano comunemente sulla pelle, ma anche con quelli che si trovano nel nostro intestino. Infatti, anche dopo che ci siamo lavati, il nostro corpo rimane ricoperto di microbi che, quando ci asciughiamo, si trasferiscono sull’asciugamano. Ma non siamo noi le uniche fonti dei batteri che si possono trovare sulle fibre dei teli: funghi e microbi presenti nell’aria possono depositarsi sulle fibre degli asciugamani quando sono appesi. Lasciare gli asciugamani ad asciugare nella stanza del bagno sembra essere una pessima idea: ogni volta che si tira lo sciacquone, sui teli si deposita una “spolverata” di microrganismi provenienti dal wc, insieme a granelli di rifiuti corporei.
Da Escherichia Coli al Papilloma virus: ricettacolo di germi
Ma quanto ci si deve preoccupare dei batteri che vivono sugli asciugamani? Sulla nostra pelle vivono ben 1.000 specie diverse di batteri, oltre a molti altri virus e funghi. Ma la maggior parte di essi ci fa bene: ci aiuta a proteggerci dalle infezioni di altri batteri meno amichevoli, a scomporre alcune delle sostanze chimiche che incontriamo nella vita quotidiana e svolgono un ruolo importante nello sviluppo del nostro sistema immunitario. E molti dei batteri che si trovano sui teli da bagno sono proprio quelli che si trasferiscono dalla nostra pelle. Tra questi vi sono specie di batteri Staphylococcus ed Escherichia coli, che si trovano comunemente nell'intestino umano, ma anche i batteri Salmonella e Shigella, che sono cause comuni di malattie di origine alimentare e diarrea. Alcuni di questi batteri sono anche patogeni opportunisti: sono innocui a meno che non entrino in un luogo dove possono causare danni maggiori, ad esempio un taglio, oppure sviluppino la capacità di produrre determinate tossine o riescano a infettare persone con un sistema immunitario indebolito. La nostra pelle è anche una barriera naturale contro le infezioni. È la nostra prima linea di difesa contro i batteri e altri agenti patogeni, quindi il trasferimento di batteri da un asciugamano alla nostra pelle non dovrebbe preoccuparci troppo. Tuttavia, è dimostrato che lavarsi, strofinarsi e asciugarsi con un asciugamano può alterare la funzione di barriera della pelle. Ma il problema maggiore si verifica quando raccogliamo microbi potenzialmente dannosi sulle mani mentre le asciughiamo, per poi toccare bocca, naso e occhi. E questo può significare che gli asciugamani che usiamo più frequentemente per le mani, compresi gli strofinacci da cucina, meritano maggiore attenzione. Secondo Elizabeth Scott, docente di biologia e co-direttrice del Simmons University Center for Hygiene and Health in Home and Community di Boston intervistata dalla BBC, le infezioni gastroenteriche causate da Salmonella, Norovirus ed E. coli “sono tutte trasmissibili attraverso gli asciugamani”. Gli studi riportano che virus come il Covid-19 possono sopravvivere sul cotone fino a 24 ore e che i papilloma virus umani, causa di verruche e condilomi, possono essere diffusi anche attraverso il contatto con asciugamani condivisi con altre persone. Il rischio di trasmissione di infezioni da asciugamani riutilizzabili è uno dei motivi per cui gli ospedali e i bagni pubblici tendono a utilizzare asciugamani di carta monouso e asciugatori ad aria, anche se le prove non sono conclusive su quale di queste opzioni sia migliore.
Quante volte lavare gli asciugamani per proteggere la propria salute?
“Più a lungo utilizziamo gli asciugamani e più a lungo rimangono umidi, più diventano un ambiente ospitale per i microbi”, spiega Scott. L’esperta suggerisce di lavare gli asciugamani una volta alla settimana. Ma questa raccomandazione non è una regola fissa: “Se una persona è malata, deve avere il proprio asciugamano personale e questo deve essere lavato quotidianamente. Questa è quella che chiamiamo igiene mirata: si affronta il rischio nel momento in cui si presenta” spiega la docente.
Come lavare gli asciugamani?
Scott spiega alla BBC che gli asciugamani richiedono un lavaggio più caldo (40-60°C) e più lungo rispetto alla maggior parte dei tessuti domestici, spesso con l'aggiunta di detergenti antimicrobici, che possono aiutare a impedire ai batteri di attaccarsi ai tessuti e rendere inattivi alcuni virus. Per i lavaggi a temperature più basse, l'aggiunta di enzimi o candeggina può aiutare a combattere i microbi sugli asciugamani. Uno studio condotto in India, citato dal media britannico, ha inoltre rilevato che la combinazione di un lavaggio con un detergente e un disinfettante, il risciacquo e l'asciugatura degli asciugamani al sole sono stati i più efficaci nel ridurre la carica batterica e fungina. Scott si riferisce all'igiene domestica come a una forma di altruismo, proprio come la vaccinazione. Ogni piccola pratica intrapresa per proteggere sé stessi, protegge anche le persone intorno a voi. “Gli asciugamani sono un componente relativamente piccolo, ma presentano dei rischi ben precisi ed è facile affrontarli”, conclude l’esperta.