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Luna della Neve, il secondo plenilunio di febbraio
La notte del 12 febbraio 2025 il cielo si illuminerà con la Luna della Neve, conosciuta anche come Luna della Tempesta, il nome tradizionale del plenilunio di febbraio. Questo appellativo deriva dalle antiche culture dei nativi americani e delle popolazioni europee, che associavano questa luna ai mesi più freddi dell’anno e alle intense nevicate tipiche di questo periodo.
Perché si chiama Luna della Neve o Luna della Tempesta?
Il nome "Luna della Neve" è legato alle condizioni climatiche di febbraio, tradizionalmente il mese con le precipitazioni nevose più abbondanti nell’emisfero settentrionale.
Alcune culture la chiamavano anche ‘Luna della Tempesta’ per via delle condizioni meteorologiche avverse che spesso caratterizzavano questo periodo, con nevicate e venti intensi che rendevano difficili gli spostamenti e la vita quotidiana.
Il significato storico e simbolico
Oltre al riferimento meteorologico, la Luna della Neve o Luna della Tempesta ha un significato simbolico legato alla resistenza e alla sopravvivenza. Era un periodo di difficoltà per le popolazioni antiche, costrette a fronteggiare le ultime settimane di inverno prima del ritorno della primavera.
Per alcune tradizioni, la luna piena di febbraio rappresentava un momento di riflessione e preparazione per il rinnovamento della natura, che, infatti, coincideva con le tradizioni dei falò e dei fuochi da accendere nel buio della notte per portare, simbolicamente, la luce del sole e scacciare via l’inverno.
Il legame tra la Luna della Neve e i lupi
Nelle tradizioni europee e dei nativi americani, febbraio era un mese particolarmente duro per la fauna selvatica. I lupi, in particolare, erano più attivi e vocali in questo periodo. Alcune tribù consideravano questa luna un momento di connessione con lo spirito del lupo, simbolo di resistenza e istinto primordiale.
Sebbene la ‘Luna del Lupo’ sia generalmente associata a gennaio, alcuni gruppi la collegavano anche al plenilunio di febbraio. Il mito dell'ululato alla luna nasce proprio da queste osservazioni: i lupi sollevano il muso per amplificare il suono, dando l'impressione di rivolgersi alla luna. Questa credenza ha influenzato molte leggende, come quella del lupo mannaro, alimentando il fascino e il mistero attorno a questa luna.
In alcune culture, si credeva che i lupi ululassero alla luna per comunicare con il mondo spirituale o per annunciare cambiamenti climatici imminenti. Questo legame tra il lupo e la luna ha ispirato miti e racconti tramandati nel tempo, rafforzando la connessione tra questi animali e il ciclo lunare.
Folklore e rituali sciamanici
In molte tradizioni sciamaniche, la Luna della Neve o Luna della Tempesta era considerata un momento di purificazione e rinnovamento. Sciamani e guaritori eseguivano rituali per liberarsi dell'energia negativa accumulata durante l'inverno e per prepararsi alla rinascita della primavera. Uno dei riti più diffusi consisteva nell’uso della neve sciolta per purificare il corpo e gli strumenti cerimoniali, evocando la necessità di lasciar andare le vecchie energie e aprirsi al nuovo.
Alcune tribù native americane celebravano la luna piena di febbraio con canti e danze, invocando gli spiriti della natura per ottenere protezione e abbondanza nei mesi a venire. Nelle pratiche celtiche, la Luna della Neve era legata alla Dea Brigid, simbolo del fuoco e del rinnovamento, e i rituali prevedevano l’accensione di candele per segnare il ritorno graduale della luce.
Quando e come osservare la Luna della Neve 2025
La luna piena sarà visibile la notte del 12 febbraio, raggiungendo il suo massimo splendore nelle prime ore del mattino del 13 febbraio. Per godere di una visione ottimale, sarà sufficiente trovare un luogo con poca illuminazione artificiale e un cielo sereno. L’effetto sarà ancora più suggestivo se la neve sarà presente sul suolo, perché amplificherà la luce lunare creando un’atmosfera magica.
Curiosità astronomiche
La Luna della Neve del 2025 avrà una traiettoria relativamente alta nel cielo, che la renderà particolarmente visibile. Non sarà una Superluna, ma il suo splendore rimarrà comunque notevole, soprattutto nelle zone meno inquinate dalla luce artificiale.
Come ogni luna piena, anche questa avrà un forte impatto sulle maree, con un'intensificazione delle maree sizigiali dovuta all'allineamento del Sole, della Terra e della Luna.
A seconda delle condizioni atmosferiche, potrebbe assumere sfumature particolari: nelle notti molto fredde, il plenilunio può apparire con tonalità azzurrognole a causa della rifrazione della luce sulla neve e sui cristalli di ghiaccio sospesi nell'aria.
L’antico calendario agricolo
Nel calendario agricolo tradizionale, il plenilunio di febbraio segnava un momento di transizione. Nonostante il gelo persistente, iniziava il periodo di preparazione per la primavera: si potavano gli alberi, si sistemavano gli attrezzi agricoli e si facevano le prime valutazioni sui terreni da coltivare.
Nelle antiche civiltà contadine, questo periodo era anche dedicato alla semina di alcune varietà di cereali resistenti al freddo e alle prime cure per le piante da frutto. Con il mese di febbraio si avvicina la fine dell’inverno e iniziano le prime fioriture, insieme ai nuovi lavori da fare negli orti e in giardino: si tratta di un periodo di cambiamento, instabile, che oscilla fra intenso freddo e i segnali che annunciano una nuova stagione.
La prossima luna piena sarà la Luna del Verme, il plenilunio di marzo, che segnerà il passaggio dall’inverno alla primavera secondo il calendario lunare tradizionale.