
Ora legale
Roma, 13 marzo 2025 – Nella notte a cavallo tra sabato 29 e domenica 30 marzo sposteremo in avanti di un’ora le lancette per ritornare all’ora legale. La pratica, ormai consolidata in molti Paesi, non è infatti stata abolita nonostante le molte discussioni in merito tenute in seno alle istituzioni Ue. Ecco cosa cambierà, quando e a cosa serve mantenere in piedi l’ora legale.
Quando spostare le lancette
Come già anticipato con il passaggio dall’ora solare a quella legale le lancette vanno spostate in avanti di un’ora.
Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, allo scoccare delle 2:00 si ‘passerà’ direttamente alle 3:00. Dormiremo, per questo, un’ora in meno.
Il cambio dell’ora avviene sempre a cavallo di un fine-settimana e nelle ore notturne per non creare troppi disagi nelle popolazioni e anche nei mezzi di trasporto che, di notte, prevedono meno corse che di giorno.
Da quando e per quale motivo esiste il cambio dell’ora
In Italia il cambio dell’ora è stato adottato per la prima volta nel 1916. La scelta, all’epoca non ha riguardato solo il nostro Paese ma molti altri che, nel corso della Prima Guerra Mondiale, hanno ritenuto economicamente vantaggioso farlo. Successivamente, sia in Italia che altrove, il cambio è stato abolito e fatto rientrare in vigore in diverse occasioni e, per il momento, la scelta di mantenerlo sembra stabile.
All’arrivare delle belle stagioni (primavera ed estate) si preferisce, infatti, l’ora legale a quella solare per ragioni di risparmio energetico. Un’ora in più di luce, infatti, permette un utilizzo inferiore di energia elettrica sia nelle abitazioni private che negli uffici.
Secondo un recente studio, con il cambio dell’ora, il nostro Paese ha risparmiato – tra il 2004 e il 2023 – circa 2,2 miliardi di euro e 11,7 miliardi di kWh di elettricità.
Perché si vorrebbe abolire l’ora legale
Perché, allora, si parla di abolire l’ora legale se questa porta vantaggi e risparmi? Le motivazioni sono sostanzialmente due.
La prima riguarda la necessità di uniformare gli orari in tutti i Paesi europei. In molti di questi, infatti, non esiste l’alternanza tra ora solare e ora legale.
La seconda riguarda i disagi che il cambio di ora (sia nel passaggio da solare a legale che in quello contrario) può causare all’organismo umano. Irritabilità e stress sono solo alcuni dei sintomi riscontrati e, in più, uno studio statunitense del 2019 ha dimostrato che le ore in più di luce serale possono causare disturbi del sonno.
La posizione dell’Ue
Nel 2018, grazie a un sondaggio promosso dall’UE, si è riscontrato che anche la netta maggioranza dei cittadini si dichiara favorevole all’eliminazione dell’ora legale.
Nonostante questo, dal 2019 le operazioni in tal senso sono ferme a causa di un mancato accordo tra gli Stati. Il subentrare della pandemia causata da Covid-19, inoltre, ha ulteriormente rallentato le decisioni in merito e, al momento, il cambio dell’ora è ancora una prassi che si mantiene.