Venerdì 17 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Qualità e compratori. Il vento dell’ottimismo soffia su Pitti Uomo

di Eva Desiderio Pitti Uomo 107 – che si chiude oggi in Fortezza da Basso a Firenze con 790 brand...

di Eva Desiderio Pitti Uomo 107 – che si chiude oggi in Fortezza da Basso a Firenze con 790 brand...

di Eva Desiderio Pitti Uomo 107 – che si chiude oggi in Fortezza da Basso a Firenze con 790 brand...

di Eva Desiderio

Pitti Uomo 107 – che si chiude oggi in Fortezza da Basso a Firenze con 790 brand per le collezioni maschili dell’inverno 2025-2026 – fa registrare ottimi dati di affluenza per i compratori che a ieri sono stati 12.800 di cui 4.700 stranieri con un +6% rispetto a un anno fa. Una nota positiva che scaccia attese e incertezze come racconta l’ad di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone che riconosce tanta parte di merito agli espositori che hanno rinnovato la fiducia in Pitti Uomo e portato in fiera collezioni "di grande qualità produttiva, di ricerca stilistica e con tanti elementi di innovazione. Non ultimo – dice Napoleone – mi sembra che i listini prezzi indichino un equilibrato rapporto tra giusta valorizzazione dei materiali e della manifattura e sintonia con la prudenza espressa dai consumatori".

Fra i primi Paesi di provenienza dei buyer ci sono Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Turchia, Giappone, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Belgio, Russia, Corea del Sud, Cina, Svezia, Canada. E in giro per le varie sezioni si è registrata una positiva energia e un grande coraggio da parte delle imprese che affrontano certo un periodo delicato per quasi tutti i mercati, specie quello italiano.

Ieri sera alla Biblioteca Nazionale, nel salone della distribuzione, la seconda sfilata evento della fiera, dopo quella molto bella di mercoledì di MM6 Maison Margiela. In passerella il quarantenne creativo giapponese Satoshi Kuwata col suo marchio SETCHU che ha mostrato l’unione perfetta tra Oriente e Occidente con una moda maschile che oltrepassa i sessi ma resta caratterizzata da una immensa identità e personalità. Tutto parte da un quadrato e da modelli 3D molto interessanti con l’attenzione al fascino arcano degli origami e alle combinazioni estreme di oggi. Una moda funzionale, giocosa, atemporale questa di Sato che ha studiato e lavorato a Londra negli atelier di Savile Row e ha scelto di aprire la sua maison a Milano "per stare più vicino ai miei tessutai a Biella, Como e Prato e ai miei laboratori" spiega Kuwata che ha poi voluto esporre oggetti di ispirazioni e accessori nella Sala Dante della Biblioteca Nazionale perché tutti li possano ammirare in giornata.

"Il pezzo forte della collezione è il doppiopetto blu realizzato a Londra con l’antica sartoria Davis & Sons – racconta Satoshi – ma cìè anche il jeans che respira perché ha una componente di carta. Sfilo alla Biblioteca per sottolineare l’importanza della cultura. Voglio fare qualcosa di unico, capi disegnati per ogni persona".

Eccellenza sartoriale italiana da Caruso che ha come Ceo e presidente Marco Angeloni, figlio d’arte di Umberto Angeloni, che dallo stabilimento di Soriana vicino a Parma che appartiene al Gruppo Lanvin e dove lavorano 475 persone, produce capi impeccabili e unici con il tocco stilistico di Max Kibardin che gioca molto per il prossimo inverno col bianco latte e un intrigante burgundy. "L’Italia resta il nostro primo mercato – racconta Marco Angeloni – e con l’emozione dei nostri abiti combattiamo assuefazione e una certa disillusione dalla moda. Vendiamo molto bene in tutta Europa e in Giappone. Per il prossimo inverno abbiamo voluto svecchiare il classico col colore".

Sono sempre più esclusive le sciarpe di Faliero Sarti che attingono molto dalla famosa azienda tessile di famiglia a Prato tra giochi di cimose effetto jeans e effetti tweed col gusto sicuro di Monica Sarti. Paolo De Vivo firma una bella collezione di maglieria per Denobiliary Particle, con elogio della classica maglia inglese, con una pura lana eccelsa. Da Gas, che è tornato a giugno scorso a Pitti Uomo, si presentano le collezioni uomo e donna col tocco stilistico di Gregoria Carmagnini che regala ai jeas nuova vita. Il Ceo di Gas Rino Castiglioni a capo del fondo Milano 1984 che ha acquisito il marchio crede molto nell’allure di Pitti Uomo.

Alle Costruzioni Lorenesi spicca la collezione di Marina Militare Sportswear con la capsule dedicata alla Amerigo Vespucci. Tanto blu per i giacconi marinari e per i pullover di maglia a righe col bianco, belli i parka a prova di pioggia, e le tute per fare sport. "Presentiamo capi per uomo e per donna – racconta Saverio Panerai, presidente di ICCAB Srl – ispirati alla vita dell’equipaggio della Vespucci che tornerà presto in Italia. Siamo fedeli agli input della Marina e abbiamo controlli rigidissimi di qualità. Con noi a Signa lavorano 325 dipendenti e abbiamo più di 50 negozi diretti".

Alessandra Inghirami con il suo marchio Alixing, continua nella tradizione dell’alta camiceria a a Sansepolcro e porta a Pitti Uomo la linea 920 Uomo con tartan e molte fantasie cravatteria. "I tessuti sono lavati per un effetto vissuto e morbido – spiega l’imprenditrice e stilista figlia dl grande Fabio Inghirami, uno dei pilastri del made in Italy – e anche le flanelle hanno subito lo stesso trattamento. Siamo innamorati del prodotto fatto bene che realizziamo nei nostri laboratori a chilometro zero. La novità è la camicia imbottita con la fodera trapuntata vero must del prossimo inverno".

Intorno al salone tanti eventi come la serata alla Manifattura Tabacchi di Proraso con dimostrazione della rasatura perfetta all’italiana, omaggio al fondatore Ludovico Martelli che lanciù la famosa schiuma da barba entrata nel mito nel 1948, e poi l’esperienza di beauty per lui con Miamo all’Hotel Helvetia Bristol. "Una experience per uomini per insegnare l’uso dei nostri prodotti di skincare", racconta Elena Aceto di Capriglia fondatrice del brand di cosmesi tra i più alti di gamma