Nessuna buona notizia per Puff Daddy. Sean Combs, il nome all’anagrafe di “Diddy”, rimarrà in carcere dopo che il giudice Andrew Carter ha negato la sua richiesta di rilascio su cauzione. Le accuse contro il noto produttore musicale sono gravi: traffico sessuale, racket e coercizione. La decisione del giudice si basa sulla concreta preoccupazione che Combs possa manipolare i testimoni, data la sua presunta storia di intimidazioni e minacce.
Le accuse
Secondo l'accusa, Combs avrebbe creato una rete di controllo per costringere le sue vittime, prevalentemente donne, a subire abusi sessuali, spesso durante incontri prolungati chiamati "freak offs"(che tradotto significherebbe “fuori di testa”). Le vittime sarebbero state indotte a usare droghe e filmate in situazioni compromettenti.
Le condizioni proposte per la scarcerazione
Il team legale di Combs aveva offerto misure rigorose per ottenere il rilascio, come una cauzione da 50 milioni di dollari, monitoraggio GPS e restrizioni sui visitatori. Tuttavia, la corte ha giudicato insufficienti queste condizioni per evitare il rischio di interferenze con la giustizia. Tra i fatti presentati dai procuratori, vi sono episodi in cui Combs avrebbe cercato di contattare testimoni anche mentre era sotto indagine, rafforzando la percezione di una potenziale recidività.
La vicenda ha destato attenzione anche per il parallelo con altri casi celebri di abuso di potere nel mondo dello spettacolo. Combs ha respinto ogni accusa e si è dichiarato non colpevole, ma il giudice ha sottolineato che il suo rilascio rappresenterebbe un rischio troppo alto sia per l'integrità del processo che per la sicurezza delle vittime e dei testimoni. L’arresto segue mesi di indagini, inclusi sequestri di armi e materiali sospetti durante perquisizioni nelle sue proprietà.